Purtroppo questo è ciò che è stato raccontato agli italiani per giustificare il progressivo aumento della pressione fiscale ma, a mio avviso, si dimentica una circostanza fondamentale. La politica, per decenni, si è alimentata (sovvenzionandosi) proprio grazie al nero (ovvero il fatturato sommerso) prodotto da una spropositata serie di aziende (anche e soprattutto di grandissime dimensioni). L'evasione e l'elusione fiscale dei grandi gruppi industriali era alla base (e io dico che lo è ancora oggi) di un collaudato sistema di interscambio politico-economico in grado di blindare l'intreccio tra crasse dirigente e "sistema italia". Il tutto con il benestare delle banche, dell'alta finanza e degli ordinamenti corrotti e conniventi sparsi per il mondo (in cui depositare - e "far girare" - tali esorbitanti somme di denaro). Chi (lo Stato) oggi stigmatizza (anche con ridicoli spot pubblicitari dal grande effetto mediatico) ogni forma di evasione si dimentica, stranamente, di aver finanziato i propri organismi dirigenziali e decisionali proprio con quell'evasione per decenni largamente permessa (anzi, oserei dire ordinata e volutamente organizzata). E non sto parlando dell'evasione che è necessaria, al piccolo artigiano di oggi, per dare da mangiare ai propri figli (che altrimenti morirebbero di fame). Sto parlando di veri e propri fondi neri (milioni e miliardi) messi letteralmente "a bilancio". Tutti soldi, quelli si, sottratti ai servizi essenziali ed a una pubblica amministrazione che, contemporaneamente, pagava le siringhe degli ospedali al prezzo medio di un Rolex (giusto per fare un banale esempio tra gli infiniti).
Oggi un artigiano è costretto a competere in un mondo globale che vede il progressivo calo del costo del lavoro. Un calo insostenibile per il mercato interno, gravato (dal punto di vista del piccolo imprenditore) da tutele giuslavoristiche incompatibili in ottica concorrenziale (si pensi a quanto costa un operaio rumeno o albanese). Eppure lo Stato aumenta l'iva sui prodotti (che grava sull'utente finale, non titolare di partita iva), sottraendo così - al potenziale cliente dell'artigiano medesimo - quel residuale potere d'acquisto ancora a disposizione. L'artigiano, per difendersi, è quindi costretto ad abbassare il costo del proprio prodotto. Così facendo, tuttavia, ha meno introiti e deve limitare le uscite su cui può intervenire direttamente (buste paga/assunzioni ed investimenti). Tale mossa, inoltre, provoca un calo della produttività (in un mercato già depresso per carenza di domanda) e dell'efficienza della produzione (la carenza di investimenti e l'invecchiamento dei mezzi, infatti, incidono negativamente sulla già demolita capacità concorrenziale dei poveri artigiani e dei piccoli imprenditori). In questo quadro desolante lo Stato, gli enti regionali e quelli locali colgono la palla al balzo e, ovviamente, ti aiutano a morire. Essi aumentano le tasse (o imposte) dirette ed indirette (contribuzione inps fissa e variabile, irap, ires, premi inail, prelievi irpef, imu, imposte pubblicitarie, etc. ...) gravanti sui titolari di partita iva i quali, contemporaneamente, essendo anche persone fisiche, devono pagare le tasse cui sono soggetti tutti i "comuni mortali". Il tutto senza contare i costi di eventuali dipendenti.
E succede, quindi, che non sempre (anzi quasi mai) l'imprenditore onesto riesce a rispettare le scadenze. A seconda dei giorni di ritardo, scattano interessi e sanzioni variabili che l'ente impositore (Erario tramite Agenzia Entrate, Inps, Inail etc ...) computa, diligentemente, nell'avviso bonario che non esita ad inviarti. Se quindi non esegui spontaneamente il ravvedimento operoso e, successivamente, non adempi al pagamento entro i termini imposti nel successivo avviso bonario, la pratica passa in mano all'Agente di Riscossione (la simpatica Equitalia) il quale, su mandato dell'ente impositore, iscrive al ruolo le somme richieste da quest'ultimo (capitale + oneri) ulteriormente gravate da diritti, interessi, competenze e sanzioni nel frattempo maturati (costituenti veri e propri tassi d'usura necessari a mantenere il personale - su cui non mi esprimo, per evitare querele - della stessa Equitalia).
E se, nel frattempo, vanti crediti dallo Stato da svariati anni e/o lustri? Li puoi compensare, per giove! E no che non puoi (fatte salve recenti modifiche che devo ancora bene esaminare)! Lo Stato è un debitore di lusso e, se anche ti deve 100, "lui" pretende, prima, i suoi 50 (25 + oneri nel frattempo maturati). Ti ostini a non pagare? Allora "io", Stato, ti pignoro i beni (a seconda del capitale), oppure iscrivo ipoteca, ovvero ti applico il fermo amministrativo del mezzo che utilizzi per lavorare (e che in teoria dovresti utilizzare per incassare e pagarmi). E anche se fai ricorso alla competente commissione tributaria provinciale e, in seconda istanza (appello), a quella regionale (e, poi, in Cassazione) sappi che - nel frattempo - mi devi il 50% di quanto da me accertato (pur se in pendenza di giudizio). Infatti io, pubblica amministrazione, ho sempre l'interesse a resistere in tali cause anche se so di avere torto. L'avvocatura dello Stato che mi difende, infatti, è pagata dai contribuenti ... .
Non resta che chiudere.![]()
Sono totalmente d'accordo
Aggiungo inoltre che l'elevata tassazione è piuttosto causata dagli sprechi della pubblica amministrazione piuttosto che dall'evasione;o meglio direi che una certa evasione degli autonomi è figlia dell'istinto a sopravvivere,visto che l'attuale tassazione è incompatibile con le leggi economiche di mercato per chi lavora in proprio.
Se la virtuosità fosse partita da chi ci governa,eliminando sprechi e corruttele,il cittadino avrebbe innanzitutto accettato i sacrifici e poi non sarebbe stato gravato da tasse insopportabili (che servono a far sopravvivere i nostri parassiti istituzionali).
Scandalose le sentenze della corte costituzionale in difesa dei diritti acquisiti (che io chiamo privilegi auto assegnati)delle pensioni d'oro,mentre il cittadino comune è vessato da leggi retroattive.
Insomma,abbiamo una democrazia sulla carta,ma in sostanza ci spremono come al tempo di Maria Antonietta,ma almeno a quei tempi,i soldi spremuti al popolo servirono a costruire magnifiche opere d'arte (Versailles) oggi invece .......servono solo a miserevoli interessi privati della classe dirigente.
Totalmente d'accordo con tutti e due![]()
Scusate, il messaggio che state facendo passare che l'evasione fiscale è un fenomeno dovuto alla crisi quando invece sono decenni che esiste non raccontiamoci frottole per favore .
Ovviamente concordo con il fatto che la tassazione è arrivata ad un punto tale che anche le aziende che fino al periodo pre crisi erano sane stanno avendo grosse difficoltà.
Io personalmente trovo vergognoso "scusare" l'evasione anche se poca, sia chiaro capisco perfettamente la situazione di un lavoratore dipendente e le mille difficoltà che deve affrontare per poter sopravvivere (suocero, cugino tanto per dire)
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Secondo me non hai capito il messaggio,forse perchè non hai mai dovuto pagarti lo stipendio da solo,ma qualcuno te lo paga.
Allora ripeto:l'evasione odierna è figlia delle aliquote non sostenibili,e le aliquote così alte sono figlie degli sprechi,dei privilegi e di tutto il carrozzone della pubblica amministrazione ,cresciuto nel tempo per motivi di clientela politica:con una produttività normale avremmo bisogno di metà dipendenti pubblici per fare lo stesso lavoro che si fa adesso.
Il discorso che se pagassimo tutti,pagheremmo meno tutti,è un pò una favola.Io temo che se pagassimo tutti,tutto quello che ci chiedono,le tasse non si abbasserebbero,ma aumenterebbe la quota degli sprechi e delle appropriazioni indebite.
Detto questo,credo anche io che l'evasione ci sia sempre stata,da parte degli autonomi,anche quando le tasse erano più basse,ma il rimedio lo dico alla fine.
Ora fare la guerra dei poveri,tra pubblici e privati,non serve a nessuno,piuttosto,come ho già detto,l'esempio virtuoso deve partire da chi governa,abbassando privilegi e stipendi d'oro pubblici e di tutto il sottobosco della politica.Si aumenta l'efficienza della macchina pubblica,si eliminano gli sprechi ed i finanziamenti alle opere inutili,si fa una cura dimagrante agli apparati,alle società partecipate,agli enti inutili ecc. ecc.
Quindi con tutti questi risparmi si riducono le aliquote fiscali,fino a farle diventare sopportabili,e chi fosse scoperto ad evaderle però deve andare in galera (come nei paesi anglosassoni).
P.S.
Un dipendente pubblico o privato che sia,alla fine bada al suo stipendio netto (al di là della tassazione che sia alta o bassa),alla fine del mese quello arriva,cascasse il mondo,la contropartita è che sai già quanto prenderai quando andrai in pensione (e di solito non diventi ricco).
Se sei un privato,devi anticipare soldi tuoi per affittare o comprare un ufficio,un'officina o qualsiasi luogo fisico per esercitare la tua attività, comprarti mobili ed attrezzature,cercarti clienti ed occasioni di lavoro,riuscire a farti pagare,combattere la burocrazia ed il mondo dei raccomandati che ti passano avanti.Alla fine anche se sei sveglio rischi sempre il tracollo,e pochi ce la fanno a diventare ricchi,molti soccombono e se ti ammali non guadagni.Insomma la speranza di farcela e surclassare il dipendente (in termini economici) si paga con l'incertezza quotidiana.Chi ce lo fa fare?E' che non siamo adatti a fare i dipendenti.Punto.
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 23/01/2015 alle 23:03
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Fede è chiaro che io non difendo chi evade,in linea generale,(tanto è vero che propongo il carcere per gli evasori,in un Paese "normale").Un Paese normale è quello che ha una tassazione normale e la sua classe dirigente è mediamente onesta e capace.Siccome però le nostre tasse finiscono per essere sperperate o "distratte",allora io dico che è lecito non sottostare a questo gioco perverso che ci raccontano=pagate tutti,tutto,che poi le tasse ve le abbassiamo.
Credo che alla fine siamo tutti d'accordo,perchè i politici,pur di continuare a sperperare hanno messo contro il pubblico ed il privato,dicendo che le tasse le pagavano sostanzialmente i dipendenti pubblici mentre i privati erano evasori,mentre siamo tutti vittime degli stessi "aguzzini".
Si, sia sempre santificato e lodato il QE.
Vedrai che bolle speculative che contribuirà ad alimentare il QE che piace a tutti voi europeisti e che piace anche alla ggggente (alla quale non arriverà un euro peraltro dal QE).
Sono in attesa che cresca di qualche punto percentuale l'inflazione.
Dopodiché andrò a fare una grande incetta di oro e argento.Perché come sai io credo molto nei poteri magici della politica monetaria (altro modo per chiamare la contraffazione legalizzata del denaro).
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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