Ma se rimanevi tetraplegico chi pagava le cure? Non di certo la tua assicurazione... E quindi agli speleologi sì e al paracadutista no?
Vi rendete conto che è di un populismo disarmante dire ste cose?
ps: vogliamo parlare dei fenomeni alpinisti che poi cadono o escono quando è prevista la tempesta del secolo e mettono in pericolo la vita di altre 4/5 persone per farli recuperare? Come dicevo, o vale per tutti o non vale per nessuno.
Si vis pacem, para bellum.
Ok, d'accordo con te. Estendiamo il concetto, basta sigarette, alcool, gorgonzola,...; vogliamo parlare di chi fa tanti Km in auto e di conseguenza corre un maggior rischio di fare un incidente? e i motociclisti ...
Mi sembra che anche il tuo discorso sia un po' populista ...
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
A parte il fatto che in genere quel tipo di assicurazione non copre solo le spese di recupero, ma garantisce anche un risarcimento in base al tipo di danno/morte ... Ora non mi chiedere i dettagli perchè è roba di tanti anni fa, ma se uno fa uno "sport" pericoloso è lecito che investa su un'assicurazione adeguata e non solo in attrezzature.
Poi vediamo se definire certe cose sport è corretto oppure no, sicuramente la speleo non è sport, perchè manca qualsiasi atteggiamento agonistico verso altri o verso i propri limiti ed anzi è un'attività molto più aggregatrice di altre; in grotta non ci vai da solo o per fare il fenomeno, e se lo fai sei un pirla!
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Populista un corno, io non sono quello che condanna qualcuno al contrario di altri. Per me hanno tutti diritto allo stesso trattamento a parità di danno, indipendentemente dalla causa del danno stesso. C'è invece gente che fa distinzione tra il paraplegico per incidente motociclistico (magari a 3 volte il limite) ed il tetraplegico per incidente paracadutistico. Difatti non ce l'avevo con te, ma con chi ha scritto ciò che ha scritto. E sì, se si ragionasse allo stesso modo allora ciò varrebbe anche per le sigarette, l'alcol e stop, il gorgonzola non c'entra nulla.
Si vis pacem, para bellum.
Ma non mi interessa la definizione di sport. E una assicurazione che ti assiste tutta la vita da paraplegico se fai sport estremi non esiste, o meglio costa una fucilata quindi sicuramente la stragrande maggioranza di chi pratica sport estremi non la ha, tolti i professionisti sponsorizzati e pagati.
Lo stato spende sicuramente molto di più per operare e assistere tutti gli infortunati da sport non estremi (tipo me, operano una cosa come un migliaio di crociati al giorno) rispetto a quanto non faccia per chi pratica gli sport estremi. Questo per diverse ragioni, la più importante è che c'è un'ovvia disparità tra chi pratica la prima categoria e chi pratica la seconda e, in secondo luogo, chi pratica uno sport estremo più spesso non si infortuna ma muore...
il concetto è uno ed uno solo: o tutti o nessuno.
Si vis pacem, para bellum.
Non sono motociclista, e invero per strada mi stanno pure sulle balle quasi come i ciclisti
il tutto sta nello straordinario rischio che tali pratiche comportano
oltre un certo limite devono diventare casi tuoi, non della collettività
il problema è identificare tale limite
Occorre un portafoglio molto largo, e di pazienza
Come Ponzio palato nessuno non ha la colpa, si lavano le mani.Le mie foto su Flickr:
http://www.flickr.com/photos/14667436@N02/
Il mio fotoalbum:
http://fotoalbum.virgilio.it/fabrizio.binello
Ok ma non continuiamo a paragonare sport estremi o hobby pericolosi con questa attività che, ripeto, statisticamente è come una roulette russa. Vedi i numeri di morti in base a i partecipanti al "gioco" Base Jumping: la “proximity” è il killer? | Montagna.TV
Allora tra un po' metteremo su youtube filmati di ragazzi che giocano a puntarsi alla testa una bella pistola con un solo colpo su 8 nel caricatore e a premere il grilletto. Sai quante visualizzazioni! Tanto sono liberi di farlo no?
Cominciamo invece a regolamentare, magari vietando agli sponsor di dare soldi a chi rischia la vita senza senso, a youtube di pubblicare i filmati e vedremo se continueranno a farlo! Se è davvero passione e ricerca del limite oppure becera, ignorante e inutile ricerca di fama o di una gloria che non esiste se non da morti.
Progetto fantasioso…
Se intendi abbia mai fatto sport dove c'è un minimo di rischio si, ho fatto per 20 anni l'istruttore di volo a vela e adesso faccio gare ultratrail in montagna, allenandomi spesso da solo, ben conscio che qualcosa possa sempre andar storto pur adottando tutte le precauzioni ma consapevole che ne vale la pena perché quello che ti torna è più di quello che dai o di quello che rischi.
Se invece intendi abbia mai fatto qualcosa che provoca più di 20 morti all'anno su qualche centinaia di persone che la tentano NO! Trovami un'attività sportiva, anche estrema, dove hai quasi il 10% di possibilità di morire praticandola.![]()
Progetto fantasioso…
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