Rido quasi nel dirlo, ma una cosa brutta degli anni 2000 è che alcune volte si ragiona su alcune cose come se fossero nate ieri o così per caso. C'è una Regione che fà un referendum sull'autonomia e in cui il 98% dice SI? E' tutta una questione di soldi! C'è un popolo che la abita, con una propria lingua, tradizioni, cultura, ...? Non contano niente, è solo per i soldi che vogliono l'autonomia!...Io sono giovane per carità, sono di metà anni '90, ma questo modo di ragionare semplicistico non ce l'ho.
Ho la fortuna di esser nato qua, di aver avuto la possibilità sia a scuola che per conto mio di conoscere la storia di questa mia terra, che tralaltro ricordo a @nevearoma di non essere nata con la Repubblica di Venezia, ma ben prima coi paleoveneti e veneti (@nevearoma ti invito a studiarti qualcosina anche sui Venetkens e la stele di Isola Vicentina, lascia stare i tirolesi).
Ma è una cosa positiva concentrarsi su tasse e spese, ovvero cose pratiche. Non vedo cosa c’entri l’autonomia con il resto dei temi che menzioni né cosa ci sia da vergognarsi nel pretendere che vi sia un cap ai trasferimenti tra regioni.
Se il discorso è: il Veneto può fare molte cose meglio della mediocre gestione dello stato centrale italiano allora ok, è ragionevole. Se il discorso invece è: il Veneto è diverso perché X, Y e Z allora torno a ripetere che è una buffonata.
Ho capito il tuo ragionamento, e ho capito che come dici te la "sostanza" più importante alla fine "xe i schei\sono i soldi". Ok niente da dire sul tuo ragionamento. Ma credimi, la radici di una richiesta di autonomia, per il caso veneto, vanno a toccare anche altri aspetti, magari in un passato di molti anni fa, ma che per noi ha una forte valenza.
Il Veneto è sì diverso da altri casi, ma è normalissimo. Tutti hanno le proprie peculiarità. E queste sono tutti dei valori da tutelare, per quanto mi riguarda. Se in altre Regioni pensano che non sia necessario tutelare questi aspetti, amen. L'autonomia è anche questo, decidere per sé. Ce ne faremo tutti una ragione se la Regione X decidesse di tutelare lingua, cultura e tradizioni proprie mentre la Regione Y si incontenta di altro.
No niente di quello che hai detto. Ci ha impedito, fin'ora almeno, di avere un forte auto-governo locale, di poterci gestire il più autonomamente possibile, secondo la nostra storia (cito testualmente anche alcuni passi del mio Statuto regionale se volete), non ci ha permesso di insegnare a scuola la nostra lingua, oltre che poter tutelare le altre lingue minoritarie della Regione (cimbro e ladino).
Ma la pensano come me come? Guarda che stai continuando a non capire. Io sto dicendo semplicemente che la storia del Veneto non è distinta da quella del "resto d'Italia" (perché non esiste una storia del "resto d'Italia"), e sto dicendo che comunque la storia sarebbe una ben debole base per un'autonomia sana e sensata, ossia il contrario di quanto pensi tu
Ecco, a proposito di storia, lingue e dialetti, una delle caratteristiche che identifica un dialetto è l'essere parlato in forma esclusivamente vernacolare in contesti non ufficiali. Insegnare il veneto a scuola ne snaturerebbe profondamente l'identità, trasmettendo un idioma che non solo sarebbe completamente inutile ma in più non verrebbe neanche riconosciuto come "proprio". In altre parole sarebbe una stupida iniziativa pubblicitaria senza alcuna utilità o significato concreto, un bello spreco di soldi (poi per carità, ognuno spreca i propri soldi come vuole eh).
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Continuo a non capire. Punto per punto:
- Gestirsi il più autonomamente possibile. Ovvero? Se mi dici che così facendo ne deriverebbe una maggiore efficienza ok, è quello che avevo detto prima io stesso
- Insegnare la lingua a scuola: onestamente mi sembra una questione molto marginale. Che le lingue locali siano state ostracizzate a lungo è vero, ma in un paese che stenta così tanto con le lingue straniere la priorità mi sembra chiara
- Tutelare le lingue minoritarie: perché non sarebbero tutelate? L’occitano, nelle valli del Piemonte SW, è riconosciuto e tutelato sin dal 1999 (legge 482/99).
Non è una questione marginale quella della lingua regionale. Ma scusate, se in alcune Regioni non sono stati capaci di salvaguardarle, devo farla soccombere anche io??! No! In Veneto (e in Friuli) oltre che in alcuni stati del Brasile è lingua ufficiale e ha tutte le carte in regola per venire tutelata, a scuola e fuori, senza per questo compromettere l'italiano o l'inglese. Una non esclude l'altra!
Per quanto rigaurda le lingue minoritarie, lo statuto della mia Regione se leggi alcuni passi che ho messo prima, prevede la tutela delle minoranze etnico-linguistiche, ma manca l'attuazione che si ha con l'autonomia. Senza non è possibile effettuarla. E come vedete anche da noi si parla non solo di minoranze linguistiche ma etnico-linguistiche.
Dallo Statuto del Veneto:
"Il Veneto è Regione autonoma"
"Il Veneto è costituito dal popolo veneto...",
" Il Veneto, consapevole della storia comune, mantiene i legami con i veneti nel mondo, favorendo la continuità di rapporto e di pensiero e valorizzando gli scambi e i legami con i paesi nei quali vivono.",
" L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia.",
"La Regione salvaguarda e promuove l’identità storica del popolo e della civiltà veneta e concorre alla valorizzazione delle singole comunità. Riconosce e tutela le minoranze presenti nel proprio territorio."
Questi sono solo alcuni passi del mio Statuto regionale.
Segnalibri