Coronavirus, il ricercatore italiano Gambotto: primo vaccino supera la fase del test su animali
Redazione Tgcom24
2 ore fa
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Sono positivi i primi test sui topi di un "vaccino-cerotto", che rilascia il principio attivo nella pelle contro il coronavirus, potenzialmente semplice ed economico da produrre su vasta scala: "i topi vaccinati producono anticorpi specifici contro il virus". Lo afferma Andrea Gambotto, studioso e ricercatore italiano della University of Pittsburgh School of Medicine, che ha riportato l'esito dei primi test sulla rivista EBiomedicine (Lancet) e che anticipa: il vaccino potrebbe entrare già entro un mese nei test clinici di fase I su individui.
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Secondo Gambotto il vaccino potrebbe entrare già entro un mese nei test clinici di fase I su individui. Il " PittCoVacc", è una specie di cerotto con 400 microaghi - spiega il ricercatore - che non entrano profondamente nella pelle e in 2-3 minuti si sciolgono, senza dolore e senza sanguinamento", rilasciando l'antigene che scatena la risposta immunitaria, la subunità "S1" della proteina virale "spike".
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"La possibilità che questo vaccino protegga dal virus Sars CoV-2 è alta - aggiunge Gambotto - ora stiamo verificando la capacità di neutralizzare il virus su cellule umane in provetta usando gli anticorpi isolati dai topi vaccinati". Gli autori stanno sottoponendo il vaccino al vaglio dell'Fda e se riceveranno l'autorizzazione inizieranno la prima sperimentazione su pazienti al più presto entro un mese:
"Crediamo che i test sulle scimmie non siano necessari - precisa ancora Gambotto - altri vaccini sono entrati in sperimentazione clinica senza alcun test animale". "Speriamo di fare la fase I della sperimentazione in brevissimo tempo - ribadisce lo scienziato: un trial di 6-8 settimane fornirà le prime indicazioni di efficacia; quando si tratta di un vaccino già pochi volontari bastano per vedere se c'è una risposta immunitaria, basta un prelievo di sangue".
I tempi, dunque, potrebbero non essere lunghi: "Se tra 2-3 mesi abbiamo dati sufficienti e la situazione rimane pandemica come ora, possiamo muoverci subito all'uso del vaccino - conclude -. Contiamo di inserirlo insieme al vaccino dell'influenza stagionale".
Quando questo mondo ti sta crollando addosso..
La vita non si ferma con una diagnosi di Sclerosi Multipla..
Io penso che di molte realtà Asiatiche, Africane e Sud Americane non sapremo mai nulla di tutta questa faccenda, attualmente i contagiati potrebbero già essere alcuni milioni (ma pensate solo all'India, cioè dai ...) e mi auguro che alla fine di questa pandemia possano essere riviste alcune stime attendibili, perché se no niente ha senso. Già é difficile capirci qualcosa dei dati da paesi ben strutturati come il nostro ...
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Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
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Ho anche sentito dire da un amico della parrocchia medico che al sud il virus non si sarebbe diffuso (c'erano i primi casi in Sicilia già, pur se importati) perchè faceva più caldo rispetto al nord Italia.
Gli dissi seppur in maniera velata che stava dicendo una caz...ta
Confermo, la notizia proveniva -molto discretamente- da notiziari locali dell'Alsazia, rimbalzata poi tuttavia su maggiori giornali tedeschi -ficcanaso, paternalisti, idea di superioritá, rimando all'articolo del Corriere che se la prende con l'articolo della Bild-, Süddeutsche Zeitung ed altri l'hanno ripresa.
Non che la si lasci trapelare granché vista la massima discrezione, sono decisioni eticamente al limite e comunque con molti pazienti over 80 l'eticamente al limite cede facilmente al metter in pratica un trapasso meno doloroso possibile.
Comunque anche in Germania, in Österreich ed in Francia stanno sviluppando la App post emergenza, con differenze nette rispetto a quelle cinesi ed orientali, qui ne parlano un po' del progetto, sulla carta ancora, dell'App tedesca:
Was die deutsche Anti-Corona-App den asiatischen voraus hat
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