
Originariamente Scritto da
Pelleco
Fatico un po’ a pensare come sarà la ripresa della scuola...ho pochi dubbi che sarà a settembre e non prima...la ministra parla della tutela dei ragazzi ma il vero problema non saranno loro ma le loro famiglie (nonni in particolare). Quest’anno al rientro dalle vacanze di Natale c’erano classi che, nel giro di un mese, hanno avuto l’influenza con contagio superiore all’80/90%; quando riprenderemo a settembre arriveranno gradualmente i vari raffreddori, virus gastroenterici, sindromi parainfluenzali e, purtroppo, quasi sicuramente anche qualche focolaio di covid-19. I ragazzi spesso tossiscono senza un minimo di copertura davanti alla bocca, ti starnutiscono in faccia, si soffiano il naso lasciando fazzoletti ovunque, si mettono le mani in ogni dove e poi toccano qualsiasi cosa capiti sottomano, i bagni hanno a malapena l’acqua fredda e il sapone liquido si vede una volta all’anno (scolastico) se va bene...alcune aule hanno le dimensioni da gabbie da allevamento avicolo intensivo, nella mia scuola la mensa fa 6/7 turni a rotazione per riuscire a far mangiare in un’ora esatta circa 600 alunni...distanza “droplet”?? Sì sì proprio, come no.

Basterebbe una famiglia con un caso di contagio e la scuola farebbe da cassa di risonanza per un’intera comunità con tanto di nonni accudenti o viventi in famiglia.
Al momento la vedo davvero drammatica in prospettiva, è necessario davvero pianificare delle misure di prevenzione ed azione estremamente complesse e, se devo essere sincero, ora come ora non me ne vengono in mente molte...
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