Bo', i dati spagnoli mi sembrano illeggibili, sia per come vengono aggregati sia per come vengono diffusi. Il dubbio che sorge facilmente è che loro siano arrivati a una sorta di plateau per ragioni "strumentali" e non di diffusione dell'infezione... in secondo luogo stiamo pensando a un virus in termini "nazionali", ora questo può avere un senso se la risposta alla sua diffusione è coordinata da autorità nazionali, ma in stati federali come la Spagna o gli USA già di senso ne perde parecchio di più che in Italia ed è tutto detto.
Questo è un virus che può diffondersi ovunque ma diventa micidiale in situazioni o di conurbazione densa (vedi grandi città come New York, Londra o la stessa Madrid) e forse dove c'è sprawl urbano (probabilmente il caso della Val Seriana) perché genera focolai giganteschi che coinvolgono decine di migliaia di persone in pochissimo tempo. Di conseguenza rischi che spento un focolaio ti se n'accenda un altro da un'altra parte oppure che mesi dopo un grande focolaio si accenda dove se ne era acceso uno nella stagione precedente... ergo o si trova un modo per debellarlo o avremo ondate (si spera sempre più ondatine) ricorrenti per anni e anni, forse con frequenza stagionale, ma non è nemmeno detto questo.
Ultima modifica di galinsog@; 17/10/2020 alle 08:26
Vabbe', mettiamoci pure il collasso totale degli ospedali, i morti in più da ictus, infarto, appendicite, calcolosi renali, fecalomi da stitichezza, ascessi dentali trascurati e poi cos'altro, carestie e fame per dissoluzione del sistema dei trasporti (troppi dipendenti della logistica ammalati nello stesso momento) e magari pure sommosse di piazza e relative fucilazioni sommarie di massa... facciamo 10 milioni di morti solo in Italia? Ci manca giusto l'asteroide... è ovvio che a certe situazioni non ci arriverai, perché molto prima arriva il lockdown che, gira che ti rigira, funziona rapidamente e lo si è già visto a fine marzo...
L'elicopter money è stato molto più pesante di quanto si creda: accanto ai 600 euro (dati anche a chi non ne aveva bisogno perchè stava fatturando fino a un 60% in più e mi riferisco a macellerie parafarmacie autotrasportatori ecc.) c'è stato il fondo perduto per le imprese a livello statale (cosa molto più incisiva dei 600 euro perchè calcolato su un delta di incassi tra apr 2019 e apr 2020 al 20%) e tutta una serie di iniziative a livello locale, ne elenco qualcuna a livello pugliese e non solo per farvi un'idea:
80% sul delta incassi messo a disp della CCIAA di Bari (questo però a esaurimento fondi); 2000 euro per i professionisti dalla regione; soldi a fondo perduto da quasi tutte le casse private, oltre ai 600 euro; soldi a fondo perduto dall'ente turistico per alberghi e case vacanze agenzie ecc. Senza contare i vari tipi di prestito erogati dalle banche e garantiti dallo stato e quindi spesso dati a chi poteva precedentemente risultare non bancabile e tutta una serie di crediti d'imposta e altro (non sto a tediarvi)
Lunedi il mio comune presenterà una iniziativa che mette a disposizione un fondo di 200mila euro per chi ha dovuto chiudere anche parzialmente per decreto, una media di 500 euro a persona. (cosa inutile dopo che c'è stata la precedente pioggia, e in un momento che ti fa capire che i soldi serviranno per il dopo)
Aggiungo un'ultima cosa: su un campione significativo di aziende (basato su imprese seguite anche da altre società che gestiscono studi commerciali, oltre a quella di cui faccio parte io) nessuna ha dovuto chiudere e nessuna ha presentato caratteri di sofferenza reale che andassero oltre quelli già presenti prima della pandemia.
In altri termini coloro che hanno deciso di accedere ai prestiti erano coloro che ne avrebbero avuto comunque bisogno e in alcuni casi questo ha consentito di perpetrare una attività di per sè già disfunzionale.
Per inciso i fatturati delle aziende, comprese le attività di ristorazione, durante l'estate hanno ripreso a ritmi degli altri anni
E' per dire che chi faceva buona impresa ha riassorbito il colpo; la cattiva impresa si è trovata alla prova del nove e lo stato in molti casi è andato ad aiutare questa.
Non pretendo che sia il punto di vista generale, ma è comunque ciò che ho visto dai numeri del mio orticello. (al sud)
Le conseguenze di un secondo lockdown sarebbero comunque diverse e piu pesanti.
Concordo al 100% in questo caso, le misure al Sud sono state certamente più incisive, anche per una meditata e comprensibile scelta politica, ossia quella di aiutare chi, in una situazione difficile, vive difficoltà maggiori... non è "buon cuore" ma convenienza politica, dove rischi rivolte sociali devi intervenire con maggiore sollecitudine. Addirittura sono convinto che risorse come i buoni spesa straordinari avrebbero potuto essere indirizzate ancora meglio, ci sono comuni qui da noi che non hanno usato integralmente quei fondi, calcolati su coefficienti ISTAT, perché c'era poca domanda...
Ultima modifica di galinsog@; 17/10/2020 alle 08:42
Io lo so: prima verso un mix integrato tra limitazioni nazionali e locali (inclusi confinamenti in intere aree), poi se non basterà verso un nuovo lockdown, probabilmente più breve del precedente e con uscita differenziata dei territori a seconda della quantità di circolazione del virus... tra l'altro, se anche le misure prese in extrema ratio da loro non funzioneranno, ci anticiperanno i francesi e i belgi e presto o tardi anche gli olandesi, per cui alla fine sarà di nuovo "mal comune"...
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Per ora è accertata solo la presenza del virus negli aerosol e qualche contagio avvenuto in condizioni particolari (sostanzialmente Covid-Hospital). In Italia ci sono nomi quotati, come Pierluigi Lopalco, che sostengono che se tale trasporto avvenisse e fosse efficiente si avrebbe una trasmissibilità molto più elevata di quella vista fino ad oggi in tutto il mondo... non essendo un virologo non metto bocca nella questione, però non è nemmeno detto che un virus per diffondersi bene debba essere sempre efficiente nella sua trasmissione, gli basterebbe saper sfruttare benissimo le occasioni frequenti che gli sono offerte...
Le nuove restrizioni sono davvero utilissime, non c'è che dire.
Ora non c'è più un posto che serve da bere dopo le 21.00, con il risultato che tutti si ammassano il più possibile nei bar e davanti agli stessi il prima possibile.
Proibizionismo puro. E non ditemi che questo c'entra col virus perchè lo capirebbe anche un bambino che non ha nessun senso.
Lou soulei nais per tuchi
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