Eh ok ma comunque 1,3-1,5% è diversissimo dal dato bergamasco, anzi mi sembra pure troppo basso (non sto criticando te, dico in generale: prima di mettermi a fare qualche calcolo mi sarei aspettato quantomeno un 1,8% ovunque, ma anche stando bassi).
Poi il fatto è questo: ora stiamo dicendo che per avere 50mila morti, ipotizzando una mortalità del 2,1% in tutta la popolazione italiana - dico un po' a spanne in base a ciò che hai scritto tu -, debbano essersi infettate circa 2,4 milioni di persone in Italia. Se poi l'ISTAT ha rilevato solo pochi mesi dopo l'ondata che positivi agli anticorpi risultavano circa un milione e mezzo di persone, anche portandoli a quasi 1,6 milioni comprendendo chi era già deceduto, otterremmo un numero inferiore addirittura di un terzo. Ciò significherebbe che, nei pochi mesi intercorsi tra la prima ondata e il prelievo di sangue per rilevare gli anticorpi, almeno il 30% delle persone precedentemente infettatesi avesse già perso tutti gli anticorpi!
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Però magari si moriva per infarto anche senza passare per il ricovero ospedaliero, a casa propria. Inoltre non è solo mancanza di diagnosi precoce, ma anche difficoltà - nei mesi dell'ondata - nel proseguire le chemioterapie con tempistiche e modalità ottimali (non si parla anche di questo, di solito?)
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
E' una stima però valida solo nelle regioni del Centro-Sud, dove sono entrati praticamente tutti in TI o quasi.
Nelle regioni più colpite, che da sole facevano il 90% dei contagi nazionali, esiste un cospicuo eccesso di mortalità. In quest regioni la stima potrebbe essere 1,8-2%.
Io ho già dato parzialmente una risposta a questo, almeno per come la penso.Poi il fatto è questo: ora stiamo dicendo che per avere 50mila morti, ipotizzando una mortalità del 2,1% in tutta la popolazione italiana - dico un po' a spanne in base a ciò che hai scritto tu -, debbano essersi infettate circa 2,4 milioni di persone in Italia. Se poi l'ISTAT ha rilevato solo pochi mesi dopo l'ondata che positivi agli anticorpi risultavano circa un milione e mezzo di persone, anche portandoli a quasi 1,6 milioni comprendendo chi era già deceduto, otterremmo un numero inferiore addirittura di un terzo. Ciò significherebbe che, nei pochi mesi intercorsi tra la prima ondata e il prelievo di sangue per rilevare gli anticorpi, almeno il 30% delle persone precedentemente infettatesi avesse già perso tutti gli anticorpi!
Credo che si siano contagiate più le classi anziane, e questo porterebbe ad aumentare di qualche punto decimale il tasso di mortalità. Solo a Bergamo, dove la diffusione è stata capillare e diffusa, il tasso di mortalità rispecchiava la popolazione. I motivi te li esposi tempo fa: pochi morti tra giovani (addirittura nessuno tra 10 e 19 anni, unico paese occidentale), forte squilibrio fin dall'inizio verso la popolazione adulta-anziana (dalle mie stime), primi casi noti a Febbraio, in una fase molto precoce dell'epidemia (quando chi manifestava sintomi doveva essersi infettato da una decina di giorni, e considerando l'arrivo del virus in Italia al 20-25 Gennaio significa che si è trattato dei primi contagi), prevalentemente tra adulti e anziani.
Per cui tendo, personalmente, più a 1,9-2 milioni di contagiati che non a 2,4.
A me pare strano che in tutte le aree, critiche e non, il contagio sia stato più diffuso tra gli adulti/anziani, sarebbe un unicum al mondo visto che praticamente dappertutto, negli altri Paesi, l'incidenza presenta un massimo nella fascia 20-29 anni - in rapporto alla demografia, non come valore assoluto. Poi i dati farebbero supporre questo, senza dubbio, ma passi la bocciofila di Vo' Euganeo o altri cluster localizzati, ma - ad esempio - perchè a Lodi, a Brescia, in Piemonte, a Parma, a Pesaro l'incidenza della malattia dovrebbe essere sempre stata sbilanciata verso gli anziani, il che non solo è diverso da quanto accaduto in tutti gli altri Paesi ma è addirittura l'esatto opposto? Non sto criticando te, ci mancherebbe, ma questa cosa giuro che faccio molta fatica ad accettarla a livello statistico...![]()
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Per molti tumori è vero ma sui linfomi e sulle leucemie non si sa mai, pochi mesi possono fare una differenza incredibile, per quanto ne so io. Anche se bisogna guardare in quali fasce d'età si distribuirebbe un eventuale eccesso di mortalità correlato ai tumori: veramente bombarderebbero - tralasciando la contingenza del Covid - un ottantenne leucemico, o con un linfoma, di chemioterapici al fine di tenerlo in vita? Si ipotizza un eccesso oncologico che però rientrerebbe in fasce d'età in cui le terapie per i tumori sono molto "palliative" di default? Allora non sarebbe più un eccesso da attribuire ai tumori.
'Mazza, che casino!![]()
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Comunque paradossalmente sarei più felice di una mortalità più alta (anche perchè sarebbe dovuta solo alla contingenza del contagio più diffuso tra gli anziani), perchè significherebbe meno contagi durante l'ondata e quindi un tasso piuttosto basso di negativizzazione al sierologico entro alcuni mesi dall'infezione.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
L'epidemia ha iniziato a diffondersi tra gli adulti fin dall'inizio, e ha impiegato diverse generazioni di contagio per iniziare a diffondersi tra i giovani (abbiamo visto come ci voglia del tempo perchè ciò avvenga al contrario, anche diverse settimane). La chiusura delle scuole e il lockdown poi ha praticamente fermato il contagio tra ragazzi, consentendolo solo per via familiare (genitori -> figli).
Non posso però dimostrare questa mia ipotesi.
Un dato interessante, comunque: lo studio Istat identifica due classi di età meno interessate, ovvero i bambini (tra 0 e 5 anni solo l'1,3% contro il 3,8% della popolazione) e gli ultra85enni (1,8% invece che il 3,6% della popolazione che rappresentano).
Solo che come puoi vedere dal report Istat sull'eccesso di mortalità, gli ultra85enni ce ne sono stati una marea di non censiti (80% nelle province più colpite nell'eccesso!).
Il solo dato dei bambini (-2,5%, facciamo -2% per compensare la perdita di anticorpi?) incide sul tasso di mortalità facendolo aumentare anche di 0,1/0,2% ipotizzo, perchè viene compensato dalle classi adulte che hanno una mortalità molto maggiore.
Certo, sarà accaduto anche all'estero, ma in Italia la cosa è più esasperata perchè abbiamo molte più persone anziane, e quel 2% in meno di bimbi viene distribuito non tra cinquantenni e sessantenni, ma anche tra tantissimi settantenni e ottantenni.
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