troppo macello, io traccerei una linea e seguirei quella. per fasce d'età mi sta bene, aspetto il mio turno, se si comincia a tirare fuori macro-categorie che devono avere la precedenza, diventa un macello, fermo restando che a livello legislativo ha poco senso, non è giustificabile che un 60enne aspetti perché non ha figli piccoli mentre un 35/40enne (che rischia N volte di meno) che li ha (e sono stato largo con l'età, sapendo che mediamente si sta alzando) lo faccia prima. anzi, mi farebbe anche incazzare parecchio
chi rischia di più lo fa, e non chi rischia di prenderlo, ma chi rischia di stare male. in tal senso tra un 45 enne e un 65enne passa il mondo in termini di rischio, non scherziamo.
Si vis pacem, para bellum.
Se lo fanno solo perché ha un Rt alto sono dei p*rla, come quando misero in rossa la Basilicata con incidenza inferiore a 125/150.
Non sono nemmeno in crescente emergenza ospedaliera mi pare.
Sto Rt ancora così importante anche quando calcolato pure su numeri piccoli è deprimente visto da un punto di vista statistico/epidemiologico.
Poi che serva preventivamente potrei pure essere d'accordo, però così non se ne esce più, non puoi fare regole che portano in bianca e poi appena un indicatore sale in rapporto a numeri piccoli (tra l'altro cosa già ampiamente contestata da tantissimi esperti) riporti in arancione direttamente. Secondo me è pure anche per non prendersi la bega di dover decidere con la storia delle seconde case.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
ma infatti non capisco.
fermo restando che in vista della stagione turistica che penso rappresenti il maggior introito per la regione, un po' di blocco lo farei, perché comunque la situazione da qui a fine aprile può tranquillamente peggiorare in zona bianca (e qualche piccolo segnale già c'è) e a quel punto, si fa tardi...
Si vis pacem, para bellum.
Pienamente d'accordo, questo è anche un esempio del fatto che sarebbe più appropriato misurare l'immunità di gregge sul numero di contatti e non sulla percentuale di popolazione.
In un modello epidemiologico se assumi che il numero di contatti della popolazione sia uniforme (o quantomeno il numero di contatti medio dei vaccinati e dei non vaccinati lo sia) puoi calcolare la percentuale della popolazione necessaria per l'immunità di gregge con la formula che utilizziamo solitamente, ma la realtà è un po' più complicata.
Il numero di contatti variano moltissimo da persona a persona e anche il tasso di vaccinazione può essere molto diverso tra gruppi sociali e zone geografiche, lasciando sacche di popolazione non immuni (vedi gli ultraortodossi israeliani).
Per l'immunità di gregge quindi i giovani sono fondamentali, visto che tendono ad avere un numero più alto di contatti, mentre gli anziani al di fuori di alcuni contesti particolari tendono ad avere un impatto minore.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
In realtà il problema è che non disponiamo di sufficienti informazioni per fare una campagna vaccinale come si deve.
Fosse appurato che il vaccino (i vaccini, anzi) bloccano o riducono fortemente la trasmissione virale, allora avrebbe molto più senso vaccinare per prima la fascia 30-60, sostanzialmente per due motivi: 1) rappresentano il 42% della popolazione 2) sono le fasce di età che si muovono di più e che dunque rappresentano il maggior veicolo di diffusione. La fascia d'età superiore verrebbe protetta di conseguenza.
Il problema è che finchè non si hanno dati certi riguardo la trasmissione virale possiamo solo andare per tentativi o per buonsenso.
Fosse così avrebbe relativamente poco senso vaccinare prioritariamente gli over 80, perchè è una categoria dalla mobilità ridottissima e che sarebbe circondata da persone (operatori sanitari, figli) già immunizzate e quindi avrebbero una probabilità bassissima di infettarsi.
Ma, in attesa di risposte, convengo anch'io che sia meglio partire dai più anziani e via via scendere di età.
Lou soulei nais per tuchi
A proposito di Francia..
Per lavoro una nostra amica è dovuta andare in Bretagna, poi tappa a Parigi, ed infine ritorno qui.
Viaggio in treno fino in Bretagna fatto su treni strapieni all'inverosimile, è andata in Bretagna, poi è giunta a Parigi e indovinate un pò?
Esatto, si è contagiata. Per ora accusa solo grande stanchezza e totale assenza di olfatto e gusto (ma proprio totale), è in un Covid Hotel, in attesa di guarigione.
Ha detto chiaramente che, finchè era su treni italiani, c'è l'obbligo di lasciare almeno un posto vuoto di fianco a sè; in Francia tale norma non esiste assolutamente, e i treni erano strapieni.
Ma del resto abbiamo sempre sostenuto che la Francia nella gestione della pandemia continua a giocare col fuoco...
Lou soulei nais per tuchi
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