Non sono più forti, siamo noi che abbiamo perso quel poco di memoria immunitaria che lasciano. E' la stessa storia del Covid e del vaccino anti-Covid, l'immunità scema col passare del tempo, e saltare più influenze può renderti più vulnerabile all'infezione (ma non necessariamente alle forme severe).
In generale tutto ciò che stimola poco il sistema immunitario può contribuire a renderlo più sregolato (esiste la cosiddetta teoria dell'igiene secondo la quale l'aumento di patologie allergiche in Occidente sia dovuta alla nostra igiene che rende il sistema immunitario poco attivo per mancanza di stimoli infettivi), ma sinceramente preferiresti vivere solo 50-100 anni fa o al giorno d'oggi? Come mortalità alle infezioni o eventuali effetti collaterali e tutto il resto molto molto meglio il mondo d'oggi.
Certo, hai ragione. Sembra però dai dati preliminari che il tasso di ospedalizzazione non paia diminuito (o almeno non così significativamente), al contrario del numero di ricoveri nelle TI. Questo significa che, se davvero la variante contagia molti ex-infetti o vaccinati, la protezione immunitaria preesistente si manifesti solo verso la malattia grave (da richiedere la ventilazione) ma non sia particolare verso forme comunque severe (polmoniti che richiedono anche il ricovero).
Come sempre dati preliminari, da valutare attentamente.
Mi sembra estremamente improbabile, a questo punto se non c'è protezione alcuna verso le forme severe della malattia mi attendo nei prossimi 10-15 gg un drastico aumento delle terapie intensive (ventilazione meccanica non invasiva e invasiva) con una proporzione sostanzialmente identica tra vaccinati/guariti e non vaccinati/non guariti. Anche perché non si capisce quale meccanismo immunitario possa condurre un vaccinato/guarito in pneumologia, con la stessa incidenza di un soggetto né guarito né vaccinato e poi "graziarlo" alle soglie della rianimazione.
Ultima modifica di galinsog@; 09/12/2021 alle 21:52
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