Giustamente si adatta la ricetta ai gusti locali, è come la cucina cinese, diversissima in ogni paese che vai e l'una dall'altra e dall'originale.
mi spiegava un ex compagno di classe dai genitori cinesi (più italiano di me, nato e cresciuto qui parla il brianzolo meglio di mia nonna) che avevano un famoso ristorante qui a Seregno, che appunto è impossibile importare la cucina cinese coi gusti originali, poiché è veramente troppo piccante oltreché speziata all'inverosimile.
idem per la cucina thailandese e vietnamita.
penso che il meccanismo sia lo stesso per la pizza, anche se poi se vengono a mangiarla qui si mangiano anche la tovaglia
solo che non capisco come possa piacere in Francia la versione che fanno loro, oltre ad essere una bestemmia (spessissimo l'impasto è già pronto steso e surgelato, in alcuni posti ho visto che lo condiscono e mettono in forno ancora congelato), è obiettivamente di cattivo gusto con degli accostamenti che in bocca fanno a pugni tra di loro e con il tuo palato![]()
però, de gustibus, a riguardo non si può dire nienteognuno ha il suo
PS: la cosa che mi ha stranito è che in Francia il buon gusto c'è, hai voglia! sanno come mangiare e bere bene, se non benissimo, ma cribbio non mi capacito come possa piacere loro la versione francese della pizza.![]()
Ultima modifica di jack9; 21/11/2020 alle 09:33
Si vis pacem, para bellum.
Ma secondo me è un meccanismo comune, che vale anche di qua dalle Alpi.
Se si fa la propria cucina, si è pignoli e si rispettano tutte le sacre regole (ehm... a parte la carbonara, che qualunque pasta con cremina gialla te la chiamano carbonara, pure senza uovo per i vegani... sgrunt), o se non si cucina, al ristorante si hanno delle aspettative alte e si pretende un'esecuzione esemplare Appena appena un ingrediente non è quello che deve essere, il cuoco perde punti (il classico "mia mamma la fa meglio").
Quando si va a mangiare "etnico", il cervello sospende questa modalità, volontariamente - forse per fare pausa - e parte dal principio "Non conosco com'è questo piatto, quindi valuto solo mi piace / non mi piace", e non "giusto/sbagliato".
Ora, in ogni cervello da qualche parte restano i neuroni della "maialata ad ogni costo", mi sbizzarrisco e metto insieme quello che mi gira, e vaff alle regole di cucina. Ecco, quei dannati neuroni lì si attivano secondo me in questi casi. Cerchi apposta accostamenti assurdi, per evadere dalla norma, e ti cnvinci che siano buoni solo perché spezzano la routine quotidiana.
A me accade appunto, con i cosiddetti "ristoranti cinesi", chissà cosa sto mangiando e chi l'ha inventato, mi piace ma è chiaro che il mio senso italogastronomico è andato in vacanza per una serata. Probabile che il resto del mondo abbia la stessa reazione per la "pizza", un piatto che di per sé si presta come contenitore di qualsiasi desiderio alimentare deviato. Un disco di pasta su cui puoi sbattere su qualsiasi cosa. O quasi.
Comunque, Bartolomeo Scappi, insigne cuoco pontificio del XVI secolo, nella sua monumentale (7 volumi) Opera, presenta una ricetta - assolutamente eccezionale, quando la faccio è sempre un successo - che chiama "torta fatta co' varie materie, dai napoletani detta pizza".
In pratica, un guscio di pasta non lievitata, con su un trito speziato di frutta secca (un po' come il panforte sapori per intenderci), ed è ovviamente un dolce. Che i napoletani nel '500 chiamavano "Pizza".
E con questo, l'ananas è definitivamente sdoganato!!!
...che poi, se la pizza con ananas la prendi in italia, da un pizzaiolo doc, è geniale. Ma perché, perché prenderla in Francia, che hanno una cucina superlativa e un sacco di piatti spettacolari?...![]()
posso dire una cosa: ma perché il forum non è sempre così? dove ci si scambia battute, ci si ride sopra tutti e ci si vuole bene?
perché?
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