Concordo che non vadano messi assieme, comunque il link che ho messo è di un istituto di ricerche statistiche serio e nei grafici c’è la percentuale di trans e non binari divise tra loro.
Comunque ci sarebbe molto da dire circa anche la riconciliazione tra neurofisiologia e anatomia, nel senso che comunque la neurofisiologia di una persona che si sente di un ***** diverso da quello “assegnato alla nascita” (come si suol dire in questo contesto) non è comunque sovrapponibile a quella del ***** opposto come se quella persona fosse nata “neurologicamente” di quel *****, c’è solo una maggiore correlazione (anche in termini anatomici pare, c’era un’area dell’amigdala credo che risulta più simile in dimensioni e sviluppo a quella del ***** biologico opposto). D’altro canto, se fosse una questione neurofisiologica e dunque esclusivamente fisica dovremmo trovare una totale corrispondenza tra gemelli omozigoti, e invece pure lì pur essendoci una correlazione forte non è automatico che entrambi siano transgender.
A mio modesto parere questo dipende dal fatto che si entra nell’ambito spinoso della mente umana, entità che anche oggi sfugge a definizioni riduzionistiche fisiche.
Tutto ciò per dire semplicemente che bisogna davvero andarci cauti, anche perché la transizione non si associa alla scomparsa del disagio spesso ma solo ad una sua attenuazione (e ci sono però anche studi che negherebbero questo). Il problema è che l’ambito è molto politicizzato, capire dove sia la verità ultima è già difficile di suo se si considera che serve del tempo per imbastire studi osservazionali decenti, lo diventa anche di più se c’è la pressione politica sopra.
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