
Originariamente Scritto da
burian br
Credo stia facendo confusione creando un guazzabuglio tra cose corrette e disinformazione.
Che ***** e genere siano due cose distinte è scientificamente accettato: il genere è un costrutto sociale cui aderiamo, anche perché c’è indubbiamente una spinta biologica o innata ad identificarsi nel ***** biologico cui apparteniamo e dunque nell’insieme di comportamenti che a questo ***** sono socialmente attribuiti. C’è però una quota di persone che non si riconosce nel genere del proprio ***** biologico, queste sono le persone trans.
Che esistano, voglio dire, è palese, e la disforia di genere che ne consegue può essere anche molto invalidante e portare al suicidio (in percentuali molto rilevanti).
Ora: poiché si sta parlando di psichiatria, che è una branca della medicina meno “netta” di tante altre per la stessa natura della mente umana, è difficile elaborare persino dei criteri diagnostici che siano condivisi (vale lo stesso per molte malattie psichiatriche anche), figurarsi una terapia. Allo stato attuale c’è una corrente che studi alla mano sostiene che iniziare quanto più precocemente possibile il cambio di genere abbia esiti migliori, dall’altra vi sono ovvie preoccupazioni per una decisione così drastica che dovrebbe prendere un minore che non può nemmeno essere imputato di un crimine. La terapia ormonale a quell’età può avere effetti drammatici sullo sviluppo fisico, e ritornare sui propri passi diventa ad una certa un’operazione non reversibile del tutto.
La verità è che c’è necessità di molti altri studi osservazionali che però richiedono tempo (bisogna cioè osservare per anni e decenni come evolve l’andamento clinico di questi pazienti), però la pressione politica può influire e non lasciare spazio d’azione ad una ricerca scientifica completamente libera.
Quanto alla propaganda, secondo me il confine sta negli occhi di chi guarda: tu puoi vedere come propaganda quello che per altri è semplicemente informare.
Un dato comunque c’è: sembra che la percentuale di ragazzi e ragazzini che si identificano come transgender o non binari sia in nettissimo aumento, molto superiore a quella delle fasce d’età superiori. Maggiore libertà di definirsi come si vuole? Effettiva presenza di un condizionamento anche solo indiretto? Gli studi smentirebbero questa seconda ipotesi, ma personalmente non saprei, in USA il 2% dei giovani tra 18 e 30 anni afferma di essere transgender, contro lo 0,1% di chi ha più di 50 anni:
About 5% of young adults in U.S. are transgender or nonbinary | Pew Research Center
Io non escluderei alla luce di questi numeri che ci sia qualche elemento culturale e sociale che magari contribuisce durante la crescita, anche perché i sondaggi sono anonimi e mi aspetterei che dunque chi ha più di 50 anni si dichiarerebbe tranquillamente.
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