certo, e sicuramente almeno in parte è così. ma se veramente 7 italiani su 10 rinunciano alle vacanze, può arrivare la qualunque (che poi ci sono dei limiti, i voli quelli sono, i treni pure, parliamo di decine di milioni di vacanzieri non 100k), mai il settore turismo fa il -50%invece ogni anno è in crescita.
magari non rinunciano e invece che fare due settimane ne fanno una, invece che farne una fanno 5 giorni (infatti sulle dolomiti hanno fatto formule apposite con sconti per chi tipo fa dal sabato al martedì/mercoledì), quegli articoli e quelle statistiche sono ridicole.
un po' come i vari week end di code in autostrada, se sommi le cifre che sparano si arriva a 200mln con una popolazione di 59![]()
Si vis pacem, para bellum.
eh a me zona san Teodoro hanno detto il contrario.
in Calabria è deserto perché di base non ci va nessuno, tra le regioni del sud è quella largamente più indietro.
in puglia adesso è da sempre periodo dei tedeschi/olandesi e simili. te lo dico dopo 30 anni di esperienza
se prendi il traghetto delle 19:30 a Genova ci incontriamo
non nego l'evidenza, l'ho detto per primo, ma 7/10 che rinunciano è ridicolo, ma proprio palesemente.
Si vis pacem, para bellum.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
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Forse sono io che vivo in un'isola felice, ma non mi sembra che ci siano problemi significativi di obesità infantile qui e anche la pediatra dice che tra i suoi assistiti non nota alcun aumento, semmai il contrario. Sicuramente aiuta il fatto che per come è fatto il quartiere si cammina molto, ma c'è anche una questione culturale. Negli ultimi anni c'è stata una polarizzazione tra fasce di società che hanno sviluppato una cultura alimentare molto salutista (prevalentemente con livello alto di istruzione) e altre invece in cui i consumi sono indirizzati dall'industria e dalla pubblicità.
Anche le statistiche del Lazio confermano questo fenomeno, la distribuzione territoriale dell'incidenza dell'obesità vede livelli più bassi nelle zone metropolitane e in particolare nelle zone centrali, molto più alta nei piccoli centri urbani, intermedia nelle zone più rurali. Il titolo studio della madre incide moltissimo sull'incidenza dell'obesità.
Il problema non è tanto legato alla perdita della tradizione, la cucina tradizionale non era affatto più salutare di quella attuale, quando mi capita di riprendere le ricette delle mie nonne taglio drasticamente su grassi e soprattutto zucchero. Il problema è quello che è venuto dopo.
Per non parlare della tendenza delle nonne meridionali ad ingozzare i nipoti, avendo una nonna emiliana e una siciliana ho visto la differenza di prima mano![]()
Io però i conti li farei a stagione turistica terminata, perché i sondaggi lasciano il tempo che trovano, soprattutto se non si capisce con quali criteri sono fatti e infatti a seconda dei criteri usati hai letture totalmente in contraddizione tra loro (vedi dati relativi alle "intenzioni" vs dati sulle prenotazioni):
https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/osserva-viaggi/2025/06/09/news/vacanze_molti_italiani_non_hanno_ancora_prenotato_prevalgono _incertezza_e_voglia_di_risparmiare-424657723/
Vacanze 2025: italiani primi in Europa per voglia di viaggiare, ma ultimi per le assicurazioni - la Repubblica
Ultima modifica di galinsog#; 20/06/2025 alle 15:35
La logica e i discorsi che stiamo facendo in questo topic mi porterebbero a credere a questo articolo. Io, peraltro, sono uno di quei 7 da almeno 5 anni. Nella pratica però in effetti io non conosco quasi nessuno che non fa vacanze. Tu stesso, che ti lamenti di un week end a sottomarina stai dichiarando di farti ben 2 vacanze. Io onestamente negli ultimi anni devo dare priorità a pagare le tasse (che puntualmente danno la mannaiata proprio nei periodi di ferie). Poi magari si scoprirá che la metà rimane indietro con gli F24 e coi versamenti Inps, perché io davvero non capisco come facciano a lasciare delle migliaia di euro in viaggi nonostante sia certo che in tantissimi hanno introiti minori dei miei. Io sto provando a tagliare il tagliabile ma con 70000 di imponibile davvero di soldi da investire in viaggi non ne ho. E mi dispiace da morire che mia figlia di 4 anni non sappia cosa vuol dire fare una vacanza
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"7 italiani su 10 rinunciano" è il classico titolo da squallidi pennivendoli italiani, ovviamente.
Perchè poi entri nel dettaglio e scopri che "7 su 10 rinunciano" significa che 2 rinunciano ad un weekend, 2 ad una settimana, 3 fanno 2 settimane invece di 3 e robe del genere.
O peggio, è centrato su un periodo specifico che grazie al sempre maggior scaglionamento magari adesso viene scartato...
Sia chiaro che non è un indicatore positivo, ma la realtà di sicuro è meno tragica.
Vedo che siamo allineati.![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Italia quarta in Europa per sovrappeso e obesita infantile - Societa Italiana di Pediatria
Se ti devo dare una mia impressione, c'è molta più attenzione da una decina d'anni. Ma a livello europeo siamo tra i peggiori in quel senso, anche per una questione culturale di fondo (il famoso "bimbo pingue" del Sud come sinonimo di salute).
Su questo non son d'accordo. La cucina tradizionale, dove per tradizionale si intende quella che andava per la maggiore nel Mediterraneo fino al 1960, è eccome più salutare.Il problema non è tanto legato alla perdita della tradizione, la cucina tradizionale non era affatto più salutare di quella attuale, quando mi capita di riprendere le ricette delle mie nonne taglio drasticamente su grassi e soprattutto zucchero. Il problema è quello che è venuto dopo.
Vedi sopra, son d'accordo su questo, ma è un problema tutto derivato dall'abbondanza relativa di cibo dal boom economico, prima non esisteva in queste proporzioni.Per non parlare della tendenza delle nonne meridionali ad ingozzare i nipoti, avendo una nonna emiliana e una siciliana ho visto la differenza di prima mano![]()
A mio parere la nostra generazione avrà qualche anno di aspettativa di vita in meno rispetto a quella dei nostri genitori, attorno a 80 anni anzichè tendente a 85 come ora.
I progressi in ambito medico-scientifico stanno tendendo a stagnare dopo l'enorme miglioramento del secolo scorso, se migliorano ancora in alcuni campi come i tumori (non in tutti però, e molto del progresso dipende dalla diagnosi precoce), in quello degli antibiotici potremmo avere problemi seri tra una ventina o trentina d'anni a meno di nuovi farmaci.
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