Posto che non è all'ordinde del giorno del CS,Originariamente Scritto da claudioricci
se e quando se ne discuterÃ* io sarò favorevole. E, soprattutto sarò favorevole a che si svolga lontano da casa propria: qui stiamo tirando su una generazione di pupetti che non si allontanano dalle gonne di MammÃ* nemmeno a 40 anni. Il servizio militare di un tempo era l'unica cosa che permettesse ad un contadinello ignorante del Sud di conoscere il Nord (e viceversa). Il militare a Cuneo!, Ricordi?. L'unica cosa che li permettesse di conoscere un po' di mondo oltre il paesello.
Oggi i giovani possono viaggiare quanto gli pare ma, in Italia soprattutto, più passano gli anni e più diventano mammoni. Almeno la generazione dei nostri genitori (che per molti, qua dentro, sarebbero i nonni) andava via di casa a 20 anni e faceva figli a 25. Ora nulla.
Ergo, io sono favorevole. Studiamo tempi e modalitÃ* (6 mesi, 4 mesi, 3 volte due mesi: non so) ma facciamola.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Ormai i tempi sono cambiati, parecchi ragazzi (come ho fatto io) si trasferiscono dalla casa dei genitori giÃ* da 19 anni per motivi di studio.....perché costringere loro a 2-4 mesi di facchinaggio sottopagato in qualche squallido comune?Originariamente Scritto da Jadan
Io ho vissuto sei anni fuori casa giÃ* da quando avevo 19 anni....ma di figli e matrimonio per ora manco a parlarne, ma per questione di indipendenza e di quattrini....non di certo perché sono mammone![]()
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Gli studenti fuori sede sono una ristrettissima minoranza dell'universo giovanile. Mi pare che all'UniversitÃ* ci vada circa il 30% dei ragazzi. Ammettiamo che uno su tre (ma è una percentuale esagerata) sia fuori sede, ecco che gli studenti fuorisede saarebbero il 10% dei giovani.Originariamente Scritto da Cliff
I tempi in effetti sono cambiati. Ma da questo punto di vista lo sono molto in peggio. I giovani di oggi sono enormemente più mammoni dei padri e dei nonni.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Penso che tu abbia ragione sulla questione mammoni.
Ma penso anche che la triste realtÃ* sia che è la situazione economica a costringerli ad esserlo; o quantomeno penso che questo sia il fattore dominante, non la volontÃ* di avere qualcuno che stira e fa da mangiare.![]()
Mah... Io penso che sia un gatto che si morde la coda. Cioè: c'è una situazione economica di base (fondamentalmente dioccupazione giovanile e case care) che "spinge" i giovani a stare a casa. Dopodiché, però, succede che, stando a casa, i giovani finiscono per far massa, per diventare un gruppo socialmente e culturalmente omogeneo, con propri valori e propri riti. Accade poi che se un giovane non patisce i problemi economici, per poter far parte del gruppo, deve comunque recepire quei valori e finisce lo stesso per stare a casa dai suoi.Originariamente Scritto da Massimo Bassini
Mi spiego: ho dei colleghi pluriquarantenni che stanno con papÃ* e mamma. Il loro stipendio mensile netto va dai 2.200 ai 3.500 euro. Con uno chiacchiero da sempre e l'altro giorno mi diceva che se dovesse andar via da casa dovrebbe cacciare almeno 1.000 euro d'affitto. Con i 1.200 rimasti non farebbe più la bella vita che fa adesso, spensierata, fuori tutte le notti e senza preoccupazioni e si sentirebbe limitato.
Perché questo? Perché è nata una generazione di gente (non solo ventenni, ché sarebbe normale) che può permettersi di star fuori fino alle 3 di notte per tre sere a settimana perché non devono alzarsi la mattina alle 7. Quando io cominciai a lavorare (x anni fa) ricordo che mi dissi che non avrei rinunciato al mio stile di vita "solo perché" lavoravo. Infatti, dopo una settimana caddi in coma a recuperare sonno.
Allora: se quel mio collega si trovasse circondato da ragazzi (nel senso di 35enni) che si svegliano alle sette, si sentirebbe più "handicappato" a viver con papÃ* e mammÃ*. Trovandosi con una marea di gente come lui, si sentirebbe handicappato a vivere in una casa sua, rinunciando alle sue notti brave.
E poi, cacchio, ma questi maschi italiani che o vivono con mammÃ* o vivono co' la mugghiera. E che cavolo...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Inizialmente è stato sicuramente un fattore economico, attualmente è anche un "problema" sociale.Originariamente Scritto da Massimo Bassini
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
Analisi condivisibile quindi la svacco!Originariamente Scritto da Jadan
Sai se c'è qualche posto libero per quello stipendio netto; magari mi do un po' da fare per entrare .....
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Ma scusa, ti frega qualcosa di quello che uno sceglie liberamente di fare? Nel senso rimanere mammone e stare a casa per divertirsi. E' vero gli uomini di adesso sono più smidollati rispetto a quelli di una volta (io sono il re degli smidollatiOriginariamente Scritto da Jadan
). Ma ti pare che OBBLIGARE delle persone a fare un lavoro aggratis/con una mancia possa cambiare minimamente la situazione? La cosa più odiosa di questo supposto lavoro coercitivo è che sarebbe fatta per risparmiare sulle spalle altrui. Tra l'altro poi farlo lontano da casa sarebbe impossibile per me: i costi sarebbero maggiori dei benefici.
Ormai ho 30 anni, lavoro e quindi sono fuori dai giochi, ma se mai mi trovassi nella situazione di dover esser obbligato farei di tutto per sabotare l'odiosa imposizione (facendo malissimo il lavoro ovviamente).
Condivido sicuramente le osservazioni di Maurizio. Tuttavia l'eventuale obbligatorietÃ*, per idee personali, mi fa storcere un po' il naso. Come dire: si è tolto un obbligo, e a me è sembrata una cosa positiva, perchè metterne un altro nuovo?![]()
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I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Queste sono le uniche SERIE STRONZATE Che ti ho sentito Dire da quandoOriginariamente Scritto da Jadan
ti conosco....Meglio così, nessuno è Perfetto, me facevi paura a esse troppo
perfetto!...
Claudio.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
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