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Migliaia di persone in corteo, dai 50 ai 70 mila secondo gli organizzatori, partendo da Bussoleno, per percorrere otto chilometri della Valle di Susa e dire no alla linea ferroviaria ad alta velocitÃ* Torino-Lione. La scritta 'No-Tav' è dappertutto: sulle bandiere e sui palloncini bianchi e rossi, ma anche sui pali della luce, sui muri delle strade.

I negozi sono tutti chiusi, ferme anche molte fabbriche. Accanto ai cittadini della valle sfilano Legambiente, l'Arci, Wwf, Emergency, la Fiom, la Coldiretti. Ci sono i Verdi con il leader Alfonso Pecoraro Scanio, i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista.

“Il centrodestra fa solo buchi, dallo stretto di Messina alla Val di Susa. Quella al governo del Paese è una banda del buco", ha detto Pecoraro Scanio.

''Siamo a favore del fatto che la linea attuale venga potenziata - ha aggiunto il leader dei Verdi -, l'alta velocitÃ* giÃ* c'è, non prendiamo in giro la gente. L'attuale treno fa giÃ* 160 km all'ora e in galleria anche la Tav non potrebbe superare i 120 chilometri all'ora. I Verdi vogliono che sia la linea attuale ad essere potenziata. Adesso è utilizzata solo al 30%, non vogliamo che questa valle rimanga per 20 anni con i cantieri e il traffico su gomma nel frattempo aumenti. C'è da chiedersi ad esempio perché si punti all'alta velocitÃ* e nel frattempo vengano sospesi treni per pendolari".

Pecoraro Scanio ha parlato di ''comunicazione distorta: vogliono dare l'immagine della gente della valle come di un'antica tribù indiana che non vuole lasciare passare la ferrovia''. Il leader dei Verdi chiede di ''riaprire il tavolo di confronto con i 40 sindaci della Valle'' e di ''non sguarnire i commissariati del Nord mandando le forze dell'ordine a controllare una popolazione pacifica''.

Per Legambiente l'opera voluta dal governo nazionale e regionale "non serve a spostare merci e passeggeri su ferrovia, ma solo a buttare dalla finestra 15 miliardi di euro. Una somma immensa – spiega il presidente dell’associazione Roberto Della Seta, presente al corteo - con molto meno denaro si potrebbe rendere più moderne il 40% delle ferrovie che, addirittura in alcuni casi, non sono ancora elettrificate".

Della Seta ha anche commentato la presenza di tanta gente, non solo di valsusini: "C'è molta gente venuta da fuori – ha detto – perché il rischio è che questa mobilitazione appaia come un interesse solo territoriale. Non è così. Nella manifestazione c'è più interesse generale che in quello che c'è nella scelta di costruire il tunnel Tav".

Redazione
16 novembre 2005


Mi piacciono le robe vecchie!