quoto.Originariamente Scritto da zi pacciano
l'ideologia di sinistra,anche quella più estrema di statalismo può anche
piacermi a livello personale...faccio un esempio:
Molti di voi sapranno cos'è il principio di sussidarietÃ*.
Nello Stato,quello italiano in particolare ma non solo,vige una sussidarietÃ*
ai vari livelli...quella che più mi interessa è a livello verticale:
stabilita una produzione,una attivitÃ*,un commercio lo Stato non affida direttamente al privato ma cerca l'ente più vicino possibile alla sfera di interesse;si va da piccolo comune sino alla U.E.
Questa forma,questo sussidio,sembrerebbe seguita da una forma ideologica altamente sociale con ripartizioni di potere ai più(e la gente vota).
In realtÃ* i giochi di potere restano sempre in mano ai soliti balordi e furbi
poichè una suddivisione di potere verso gli enti inferiori crea diseguaglianza
sociale.
Un esempio è la funzione legislativa delle regioni:noi abbiamo 20
regioni disciplinate con 20 situazioni differenti.
Una idea statalista porterebbe naturalmente ad una eguaglianza sociale
più diretta e meno sporca,anche se vi sarebbero i contro.
(forse sono molto più di sinistra di tanti altri..).
In sostanza ho fatto questo esempio per far capire come molte delle
idee di sinistra siano:
1)difficilmente applicabile.
2)nascondano tanti risvolti egualmente pieni di sotterfugi.
3)siano uno specchietto per allodole.
Essere di sinistra ormai è una moda non è più,come nel 1800(vedi Fourier),
un modo di essere,una scelta di vita.
Oggi si è di sinistra per sentirsi "dalla parte dei buoni" ma i buoni non
esistono.
Berlusconi è peggio di Prodi?
Fini è meglio di Bertinotti?
Tizio rosso e meglio di Caio nero?
Purtroppo non capisco come mai,nel 2006,non si sia ancora arrivati ad
un livello di equiparazione tra destra e sinistra;non capisco come quest'ultima sia ancora avvolta da una placenta che la protegge.
Decenni e decenni di informazione traviata.
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
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