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  1. #31
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Citazione Originariamente Scritto da zione
    Solo un appunto pero', FI non (NON, enne-o-enne !) e' la destra, almeno quella "vera": sono un accozzaglia di ex-DC, ex PSI e quant'altro, ovvero tutto tranne che uomini con ideali di destra appunto !

    E' solo x la precisione, altrimenti pari pari si potrebbe dire che Pol-Pot era un uomo di sinistra il che, ovviamente, mi pare una gran cag.....ehmmm, ci siam capiti, va' !

    no, scusami zione, ma non e` propriamnete cosi`, mi spiego meglio: FI rappresenta l`espressione dei poteri forti(una parte) e di un progetto di societa` prettamente di destra (economicamente e culturalmente); che sia pieno di mazzettari, mafiosi e altro non solo squalifica la destra di oggi, ma spiega il perche` dell`anomaila ipergarantista di FI e non solo!(anche AN e Lega votano compattamente i provvedimenti su giustizia di berlusconi & co. non ce lo scordiamo). ciao!

  2. #32
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Ho letto qualche post (non tutti) di questo thread, alcuni confermano l'antipatica tendenza in atto da tempo ad utilizzare questa area come "tribuna elettorale" che non è assolutamanete gradita soprattutto quando viene a mancare il rispetto verso il prossimo.
    Discutere sì, ma sempre civilmente ed evitanto i soliti luoghi comuni che fanno solo sorridere.
    Siccome mi pare sia l'ennesima volta che si fanno richiami di questo genere vi avviso che se ancora si ripetono i fatti sopra descritti saremo un pò più severi del solito utilizzando anche i ban temporanei.
    La vita di "piazza" deve essere sempre in un clima di cordialitÃ* e di crescita mentale e culturale reciproca, i processi lasciateli ad altri.
    Vo invito a segnalare via mail o via messaggio privato quei post che a vostro avviso siano "lesivi" nei confronti di terzi o volutamente provocatori, lo staff vedrÃ* quindi il da farsi.

    E' brutto utlizzare "la forza", ma quando non si è in grado di gestirsi in autonomia l'intervento si rende necessario.
    Buon proseguimento di discussione.
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  3. #33
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Citazione Originariamente Scritto da maiella&cimone
    no, scusami zione, ma non e` propriamnete cosi`, mi spiego meglio: FI rappresenta l`espressione dei poteri forti(una parte) e di un progetto di societa` prettamente di destra (economicamente e culturalmente)

    Oddio, qui devo ancora correggerti pero': la destra ha come principi comunque un forte senso dello Stato e della sua giustizia, gia' quindi pensare di avere tra le sue file diciamo dei "simpatizzanti" mafiosi e gente che invece usa e modifica le leggi dello Stato (giustizia in primis) capirai che NON e' assolutamente una "cultura" di destra !

    Ripeto, questa al governo NON e' la destra ma solo un insieme di affaristi/opportunisti e tanto peggio ancora: non c'entra un "fico" con gli ideali tipici della destra, almeno quelli + veri e profondi.

    Stiamo comunque andando off-topic !



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

    I miei dati Meteo in real time su MyMnwPro, CML e WU

    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
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    Ciao Alessandro......

  4. #34
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Citazione Originariamente Scritto da zione
    Oddio, qui devo ancora correggerti pero': la destra ha come principi comunque un forte senso dello Stato e della sua giustizia, gia' quindi pensare di avere tra le sue file diciamo dei "simpatizzanti" mafiosi e gente che invece usa e modifica le leggi dello Stato (giustizia in primis) capirai che NON e' assolutamente una "cultura" di destra !

    Ripeto, questa al governo NON e' la destra ma solo un insieme di affaristi/opportunisti e tanto peggio ancora: non c'entra un "fico" con gli ideali tipici della destra, almeno quelli + veri e profondi.

    Stiamo comunque andando off-topic !

    Siete GIA' offtopic, avvisati.
    Moderatore MeteoNetwork Forum

  5. #35
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Citazione Originariamente Scritto da Moderatore
    Siete GIA' offtopic, avvisati.

    Infatti, me ne ero accorto: da specificare pero' che sino ad ora almeno i miei toni (ma non solo io !) sono rimasti ben "bassi" x cosi' dire e tali argomentazioni mi sembrano altresi' lontani dall'essere i soliti "luoghi comuni" !

    Non ho capito quindi se l'avviso riguarda allora anche il "contenuto" dello scritto (in fondo siamo in Agora' e credo sia + "normale" andare fuori tema all'interno di un topic, visto che appunto lo spirito sarebbe quello di parlare come se si fosse al Bar, ovvero a "braccio" !) o solo i modi in cui questi vengono enunciati (che ritengo ancora civili, appunto !)

    Grazie x le delucidazioni !



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  6. #36
    Burrasca L'avatar di Lioz
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    la pena di morte è sempre sbagliata, è un imperativo categorico rifiutare la pena di morte. leggetevi bene questa pagina

    http://www.coalit.org/10no.html
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  7. #37
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Citazione Originariamente Scritto da zione
    Infatti, me ne ero accorto: da specificare pero' che sino ad ora almeno i miei toni (ma non solo io !) sono rimasti ben "bassi" x cosi' dire e tali argomentazioni mi sembrano altresi' lontani dall'essere i soliti "luoghi comuni" !

    Non ho capito quindi se l'avviso riguarda allora anche il "contenuto" dello scritto (in fondo siamo in Agora' e credo sia + "normale" andare fuori tema all'interno di un topic, visto che appunto lo spirito sarebbe quello di parlare come se si fosse al Bar, ovvero a "braccio" !) o solo i modi in cui questi vengono enunciati (che ritengo ancora civili, appunto !)

    Grazie x le delucidazioni !

    esatto, vorrei avere anche io questa info, il mess di zione perche` non andava bene? mi sembrava correttissimo...
    grazie

  8. #38
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Citazione Originariamente Scritto da Lioz
    la pena di morte è sempre sbagliata, è un imperativo categorico rifiutare la pena di morte. leggetevi bene questa pagina

    http://www.coalit.org/10no.html
    Pagina eccellente, che sottoscrivo.

    cl.
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  9. #39
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    la pagina postata da lioz e` fatta molto bene, spiega nel merito diversi aspetti del "problema"... ciao!

  10. #40
    Everest
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    Predefinito Re: Non so se per Saddam la pena di morte sia idonea..

    Intanto.....

    È COMINCIATO IL PROCESSO PER LA STRAGE DI DUJAIL: 143 PERSONE ASSASSINATE SU ORDINE DI HUSSEIN
    Saddam: «Io innocente»
    E ai giudici: «Chi siete?»
    L’ex raiss compare in tribunale, rifiuta le manette e attacca

    20 Ottobre 2005

    di Giuseppe Zaccaria

    BAGHDAD. «Io sono il presidente dell’Iraq, ma piuttosto chi siete voi?» Il «leone di Tikrit» non ha perso le zanne, anche se veste un completo grigio e appare un po’ smagrito, il processo contro di lui si mostra subito per quello che è, rito importante sul versante mediatico ma politicamente rischioso e giuridicamente discutibile.
    Saddam Hussein veste l’abito civile che è ormai la sua divisa. A colpire sono gli altri, i sette coimputati che lo circondano in una gabbia bassa e colorata di bianco. Lui è abbigliato all’occidentale e gli altri in foggia araba, quasi a sottolineare ancora e in modo visibile il ruolo di capo e modernizzatore che il «raiss» si era attribuito per trent’anni e nel quale ancora oggi molti iracheni credono, se non altro per disperazione.

    Fuori dalla «zona verde» l’Iraq degli sciiti e dei curdi ghigna di soddisfazione, quello dei sunniti s’infuria, organizza manifestazioni e nella sua ala guerrigliera per tutta la mattina tempesta di granate la fortezza dei nuovi padroni. Da lì dentro però cominciano a giungere segnali confusi, imitazioni di procedure, finte «dirette», prove di democrazia a ricalco: se davvero il processo a Saddam Hussein è banco di prova di una societÃ* in ricostruzione sarÃ* meglio aggiornare subito i capitolati d’appalto.

    Sono quasi le undici del mattino quando le tv «Al Arabya» e «Al Hurra» cominciano a diffondere le immagini del Capo, il «pool» è completato dai maggiori networks anglosassoni però su qualsiasi canale ci si sintonizzi le inquadrature sono le medesime, fisse, confuse e appoggiate su un’audio che va e viene, ogni tanto le labbra tacciono mentre il sonoro che va per conto suo. L’Iraq non lo meritava, la presunta «diretta» è in realtÃ* una differita di venti minuti o più, spesso manca il sincrono fra immagini e voce, si è deciso di mandare in onda sequenze controllate ed eventualmente purgate dei passaggi scomodi.

    Lo si può anche capire, in ogni momento uno sciagurato come Saddam potrebbe rivelare o millantare qualsiasi cosa e infiammare gli animi della guerriglia, però allora tanto vale essere consci del fatto che in questo momento tutta l’informazione del mondo non racconta un processo ma segue un canovaccio scritto altrove, è un po’ come essersi preparati a un appuntamento con la storia per ritrovarsi a una puntata di «Porta a Porta».

    Quando scorrono le prime immagini di Saddam Hussein che entra nell’aula il carisma del vecchio bandito si esprime anche attraverso inquadrature sgranate. Gli altri avevano manette di polsi lui no, forse glie le hanno tolte fuori dall’aula, respinge l’aiuto di due poliziotti e siede nella prima fila del recinto accanto al fratellastro, Barzam al Tikriti, un tempo capo dei suoi servizi segreti, anche i poliziotti schierati intorno alla gabbia inconsapevolmente si irrigidiscono.

    Il presidente del tribunale si direbbe la sola figura rassicurante: si chiama Ruzgar Mohammed Amin, è un elegante signore curdo sulla sessantina, guidava il tribunale regionale di Salaheddin e adesso riesce a irradiare un minimo di stile sulla parodia mesopotamica di tribunale speciale anglosassone.

    «Lei come si chiama?», fa al vecchio raiss. La risposta è quella che sappiamo. Anzi, alzatosi in piedi, Saddam tenta anche un abbozzo di comizio: «Per rispetto al valoroso popolo iracheno rifiuto di rispondere - dice con la sua voce roca -. Questo è un tribunale illegale voluto dall’occupante e tutto ciò che si costruisce sull’ingiustizia è ingiusto...»
    Con tranquillitÃ* il presidente Amin lo zittisce e lo fa sedere. Ogni volta che si muove Saddam ostenta un libro che tiene nella mano destra. Si suppone sia una copia del Corano, Saddam tenta tutte le suggestioni di belva in gabbia, riattizza l’orgoglio nazionalistico dei sunniti, si veste come avrebbe fatto un intellettuale sciita, porta nelle mani il libro sacro a tutti i musulmani. Ha perso i due figli maschi uccisi in uno scontro con gli americani, il resto della famiglia è all’estero, ormai è uomo che non ha più nulla da perdere e la sua sola presenza diviene incitamento per l’orgoglio arabo, se si vogliono evitare nuove fiammate di terrore o non lo si mostra o lo si fa tacere.

    Accanto, il fratellastro Al Tikriti sembra il contadino giunto da un palmeto almeno finchè non si alza a sua volta. «Neanch’io risponderò fino a quando non mi sarÃ* stata restituita la kefyah», dichiara deciso. La «kefyhah» è quel copricapo ripiegato e tenuto fermo da un cerchio scuro che nel mondo arabo in base alla foggia distingue un qualsiasi «fellah» da un uomo d’onore, a lui l’hanno tolta pochi minuti prima per ragioni di sicurezza, pare. Il presidente dispone che il copricapo venga restituito all’imputato e così Al Tikriti riacquista la propria dignitÃ*, nel recinto degli imputati Saddam Hussein si gira verso i compagni di sventura e dice «afiah!», ossia «bravi!». Se queste scene non s’interpretano nella mentalitÃ* araba rischiano di significare nulla, invece hanno grandissimo peso.

    È un passaggio decisivo, il vecchio capo ha ancora tutta l’autoritÃ* per approvare o no la condotta dei suoi e soprattutto usa sempre la medesima espressione, lo stesso «afiah!» con cui gratificava i migliori ingegneri del Baath, gli elicotteristi più valenti, i più sistematici gasatori di curdi o gli sterminatori più alacri.

    Compare il pubblico ministero Jafar con una requisitoria che aspira essere anatema storico: «Lei, imputato Saddam Hussein, ha trasformato questo Paese in un inferno, ha negato ai suoi cittadini i diritti fondamentali, nell’arco del suo regime ha trucidato almeno due milioni dei suoi abitanti, ha trascinato l’Iraq in guerre disastrose e in una voragine di debiti...» L’analisi potrebbe anche condivisa senonchè dimostra una certa prevenzione, tanto che gli avvocati di Saddam insorgono: «Parli delle accuse! Lei è un pubblico ministero e non un nemico!»

    Le accuse per questa prima udienza sono quelle che riguardano la famosa strage di Dujail, ne possono seguire a centinaia, l’Iran e il Kuwait premono perchè anche le guerre contro di loro vengano ritenute atti contro l’umanitÃ*. Gli avvocati chiedono un rinvio, la rappresentazione viene spostata al 28 di novembre. Allora tutto ricomincerÃ*, forse.

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