Se guardiamo alla storia degli antichi romani, ad esempio, scopriamo che nel tardo impero i centurioni erano anche stranieri, ovvero immigrati (lo sanno anche quelli che hanno guardato il gladiatore: "ispanico, ispanico"). Io credo che fra 50 o 100 anni qui in Italia rimarrÃ* gran parte della nostra cultura, ma saremo invasi e ci contamineremo a vicenda con gli stranieri, non c'è niente da fare. E francamente, vedendo le societÃ* multietniche d'oltralpe o d'oltreoceano, per certi versi dico "meglio".
Altro esempio molto più fresco: 30-40 anni fa i discorsi che oggi si fanno sugli extracomunitari, qui al nord si facevano sui cosiddetti terroni: "ma che cazzo vogliono a fare, ma perchè non se ne stanno a casa loro, non si affittano case ai cani meridionali, portano solo mafia e delinquenza". Bla bla bla. Ricordo molto bene l'ultima fase di quel periodo. Poi, però, una volta sistemati, i terroni hanno dimostrato di non essere affatto come li dipingevano: è bastato che cominiciassero a lavorare e ad integrarsi nelle cittÃ* del profondo Nord ed ora rappresentano una larga parte del motore economico padano. Ora ci risiamo: non capisco come si possa continuare a vivere coi paraocchi scadendo nei soliti luoghi comuni... eppure stiamo parlando di storia recentissima, mica dell'epoca dei nostri avi. A questo punto mi sembra che il problema sia un altro, a voi le conclusioni.
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
Infatti è in declino, e le cause sono chiareOriginariamente Scritto da strauch67
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Probabilmente il troppo studio spesso rimbambisce.
Apprezzo sempre di più la Cultura contadina, al contrario della pseudocultura Universitaria
aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)
Non vorrei andare troppo in lÃ* col tempo, ma vorrei ricordare che la culla della nostra cultura ha, se così posso semplificarla, due origini: quella romana e quella "barbara".
E' vero, l'incontro di queste due civiltÃ* ha portato ad un parziale annebbiamento nei secoli successivi, che però è servito per creare proprio quell'humus fertile che ha portato alla societÃ* moderna.
Le civiltÃ* nascono e scompaiono, oppure si trasformano; questo succederÃ* sempre, è inevitabile.
L'importante è che il tutto avvenga sempre in maniera più corretta possibile.
l'annebbiamento si ebbe x tante altre ragioni e proprio la completa fusione tra esse fu un mezzo di superamentoOriginariamente Scritto da Deneb
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Qualche settimana fa scrissi che siamo "mollaccioni crogiolantisi nel benessere".Originariamente Scritto da strauch67
Qualcuno ne ebbe a male. Mi spiace ma lo ridico: siamo mollaccioni crogiolantisi nel benessere e grazie all'anestetico indotto da questo benessere non ci accorgiamo che ce lo stanno spingendo a forza senza nemmeno usare la classica vasella.
Chini e prostrati dinnanzi a tutto e tutti stiamo perdendo via via le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra identitÃ* in onore del multi-culturalismo, dell'antirazzismo, antisemitismo e chi più ne ha più ne metta.
Possibile che non ci si possa svegliare da questo torpore e, guardandoci intorno, prendere coscienza che nò, non può andare così. Giusto ospitare e aiutare quella parte di popolazione più sfortunata di noi ma ci dev'essere un limite che dovrebbe essere quello rappresentato da uno slogan leghista tanto osteggiato: padroni in casa nostra! Mi sembra una cosa normale, no? Va bene l'accoglienza, la caritÃ*, l'aiuto e tutto quel che volete ma un limite dovrÃ* pur esserci!
Possibile che stiamo dimenticando così in fretta il fatto che qualcuno è morto per donarci questo benessere e soprattutto la nostra tanto cara libertÃ*?
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
La fine di una civiltÃ* è proprio riconducibile a quel benessere che si è raggiunto. La Storia insegna. Nonostante l'uomo di Cividino s'incazzi non c'è nulla che lui possa fare.Originariamente Scritto da Adriano 60
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Io non ho assolutamente idea di come si possa fare affinchè ciò non accada o che accada senza dover soffrire una guerra che sarÃ* persa dall'inizio (i numeri parlano chiaro, e siccome la Storia è fatta di numeri, non di senso morale o giustizia, di questi numeri dobbiamo tenerne conto).
Non ho nemmeno un'opinione precisa su chi è dalla parte della ragione o meno.
Osservo e basta![]()
io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
Cosi' come allora, ti riquoto.Originariamente Scritto da Adriano 60
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Ma cribbio, non c'è bisogno di fare guerre! Ci sono le leggi, basta farle rispettare... che poi, a ben pensarci nemmeno noi le rispettiamo.Originariamente Scritto da strauch67
Ma è un'altra questione. Cominciamo a farci rispettare nelle nostre tradizioni e nella nostra identitÃ*. Cominciamo dalle piccole cose; il crocefisso che DEVE rimanere ben in vista nelle aule, le tradizionali recite natalizie scolastiche che NON devono essere abolite...
Iniziamo dalle piccole cose!
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
E ti riquoto.Originariamente Scritto da Adriano 60
Con postilla: francamente ne ho pieni i marroni di sentire persone che si riempiono la bocca con la storia del multi-cultura, dell'accoglienza etc etc etc. Le stesse persone poi non conoscono nemmeno la cultura del paese vicino o manco salutano il vicino di casa. Cominciamo prima a conoscere l'Italia e gli Italiani, invece di andare a cercare altrove.![]()
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Signori ma chissenefrega delle nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra identitÃ*? Di sicuro se arrivano stranieri non perdiamo il nostro patrimonio culturale, artistico, storico: basta studiarlo (cosa che fanno in pochi) e salvaguardarlo. Ma del calcio, della pizza, della nostra politica, del campanilismo regionale, dei dialetti, del crocifisso in classe, della nostra sfigatissima canzonetta all'italiana, della nostra mentalitÃ* provinciale, dalla nostra televisione, del nostro scarso senso civico, del volemose bene finchè non mi toccano ciò che è mio... CHI-SE-NE-FREGA? Io dico: ben vengano i cambiamenti!!! I mollaccioni per me sono coloro che vivono nella paura del cambiamento (leggasi conservatori). Io sono un progressista convinto, e scusatemi tanto ma alla cultura contadina preferisco quella metropolitana e cosmopolita (le conosco entrambe per via delle mie origini meridionali e dei miei viaggi all'estero e vi assicuro so di che parlo). Insomma: largo ai giovani e al cambiamento!Originariamente Scritto da Adriano 60
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
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