E' un thread triste, me ne rendo conto.![]()
Tuttavia per chi ha superato gli "anta" come me (e ormai da qualche anno) questo tipo di problematiche iniziano a diventare pressanti.![]()
La mia posizione è presto detta. Avendo iniziato a lavorare seriamente (e quindi ad accumulare contributi significativi) molto tardi, con l'attuale sistema contributivo il mio congedo si collocherebbe fra i 65 e i 68 anni (pensione d'anzianità nel primo caso, maturazione di anni nel secondo).
Considerato che fumo e svolgo un lavoro stressante e al tempo stesso prevalentemente sedentario, dubito che gli anni che mi rimarrebbero a disposizione per condurre una vecchiaia "dorata" sarebbero molti. I progressi della medicina potrebbero anche consentirmi un prolungamento della vita, sicuramente non della sua qualità (a discapito di chi dovrà sopportare la mia infermità e del sistema sanitario nazionale).![]()
A differenza della maggior parte degli under 30 di oggi (che non invidio per niente da questo punto di vista), potrò ancora contare su una pensione decente, alla quale si somma la pensione integrativa che nella mia categoria è una realtà già da parecchi anni. Il problema è che non sarò io a godermi questo "privilegio", ma i miei figli e i loro eventuali coniugi.![]()
Questo è il grande limite del lavoro dipendente, anche quando è discretamente retribuito: un terzo circa dello stipendio faticosamente guadagnato è destinato ad essere fruito a futura memoria da terze persone e a "babbo morto".![]()
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Ecco qui un under 30!
Da buon giovine credo ancora di essere immortale e alla pensione non ci penso (anche perchè ci penso mi vengono in mente tutti gli anni che devo lavorare ancora....)
Però per non sapere nè leggere nè scrivere ho fatto un bel fondo pensionistico anticipando la nuova riforma del TFR! Verso il 100% della liquidazione su un conto pensionistico sindacale, pregando che non mi venga scippato (del resto è il fondo dei metalmeccanici, se fallisce questo....)
Ho sempre proposto di starmene in pensione adesso, dai 25 ai 35 anni, e di lavorare poi fino alla fine dei miei giorni...
peccato non sia possibilie....
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Ho un paio di pensioni integrative, una con l'azienda versando una parte del TFR (una parte la versa l'azienda stessa) ed una iniziata circa 8 anni fa della durata di 25 anni versando un tot al mese.![]()
Nel 2025 avrò 65 anni e (se non mi licenziano) 40 anni di lavoro effettivi. L'anno dovrebbe essere quello. (Non ho mai riscattato la laurea).Originariamente Scritto da albedo
Andrò in pensione, secondo calcoli necessariamente approssimati ma i più precisi possibile, con una pensione pari al 56% dello stipendio che percepirò allora. Uno che ha 10 o 20 anni più di me ha una pensione che copre l'80% e va in pensione almeno 5 anniprima di me. Uno con 10 o più anni meno di me, quand'anche avesse iniziato, come me, ad avere un lavoro regolare a 25 anni, dovrebbe percepire qualcosa di simile al 30%. (Ma trovare oggi uno che a 25 anni è laureato e ha un lavoro a tempo indeterminato non è la cosa più agevole del mondo. Non per merito mio (almeno non solo) ma perché è il mondo lavorativo che s'è incarognito parecchio).
Noi non ce ne rendiamo conto, caro Albedo, ma è in atto una gigantesca redistribuzione di reddito tra generazioni, con noi che lavoriamo per mantenere la generazione precedente sapendo che non potremo mai raggiungere i loro livelli.
Hai voglia, come fa qualcuno, a proclamare che non c'è una "guerra tra generazioni". Bel proclama, ma che nasconde la veritÃ*: la guerra c'è stata, e noi l'abbiamo persa.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Presente!Originariamente Scritto da Jadan
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in effetti il discorso generale non fa una grinza, se da un lato mi viene da dire "basta con il sistema pensionistico statale", ognuno si gestisce i suoi soldi e se è così scriteriato da non mettere via niente per la sua vecchiaia (cosa che farebbero il 95% degli appartenenti alla nuova generazione) caxi suoi!
Dall'altra parte come dicevo sopra, vedo tutti i ragazzi, anche della mia etÃ*, che spendono tutto il loro stipendio in cagate mostruose, mi vien da pensare che ci troveremmo migliaia di persone senza un soldo per tirare avanti una volta che smettono di lavorare, e la spesa sarebbe anche maggiore di quella che bisogna sostenere ora
correggimi se sbaglio ma gli anni corrispondenti alla durata legale del corso di laurea non concorrono alla formazione dei 40?Originariamente Scritto da Jadan
Ovvero, in altre parole, per avere la pensione di anzianitÃ* quelli che contano non sono gli anni di contribuzione?
Sai per caso se è prevista qualche forma di rateizzazione dei contributi per il riscatto della laurea perchè ho sempre voluto informarmi ma la paura di svenire di fronte alla cifra necessaria mi ha sempre fatto desistere![]()
Se hai fatto il riscatto sì: agli anni di lavoro devi aggiungere quelli della laurea. Nel caso mio sarebbe 36 anni di lavoro + 4 di laurea. Sarebbe perché non ho fatto il riscatto.Originariamente Scritto da Folly
Quanto costa il suddetto? Effettivamente una tombola. Quanto non lo so con esattezza ma so due cose:
1) è commisurato allo stipendio che hai al momento della richiesta. Per cui se oggi guadagni 10.000 euro all'anno e fai domanda, anche se poi dovrai pagare qualche tempo dopo, quando guadagnerai 10.000 euro al mese, tu dovrai sempre pagare in ragione dei 10.000 all'anno.
2) è rateizzabile per quanti sono gli anni di laurea. Cioè: laurea di 4 anni, rateizzabili in 4 anni.
Quanto è l'ammontare? Dovrebbe essere un 30-40% dello stipendio come da punto 1). Ma chiedi a chi ne sa di più.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
azzarola che sventola..Originariamente Scritto da Jadan
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Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
Mi pare sia la media dei contributi versati negli ultimi n anni dove n è la durata legale da riscattare (tipicamente per un lav dipendente circa il 35% della retr. lorda).Originariamente Scritto da Jadan
Infatti la convinzione comune è che sia una operazione da fare quanto prima possibile a meno che il soggetto non speri di veder decrescere lo stipendio con il passare degli anni![]()
La mia è una strana categoria, in cui uno continua a lavorare anche dopo la pensione. A parte che, come ho detto, a me toccherÃ* comunque in etÃ* veneranda (quando sarÃ* difficile godersi ancora la vita nel senso proprio del termine), vedo che molti ex colleghi continuano a scrivere con contrattini post-pensione (a discapito dei giovani che incalzano e avrebbero tutto il diritto di essere assunti).
Perché?![]()
Dicono sia una specie di dipendenza tipica del giornalista: lasciare la redazione, nella quale trascorriamo per anni e anni fino a 15 ore al giorno, equivale alla morte civile, quindi tutti tendono a continuare il rapporto con le rispettive aziende, seppure con contratti più o meno a nero, fino a che "morte non ci separi". E ho visto morire tanti vecchi colleghi "sul pezzo"!![]()
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Ps. Ma la vita vera, non quella scritta, quando me la godo?![]()
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