La mia è una strana categoria, in cui uno continua a lavorare anche dopo la pensione. A parte che, come ho detto, a me toccherÃ* comunque in etÃ* veneranda (quando sarÃ* difficile godersi ancora la vita nel senso proprio del termine), vedo che molti ex colleghi continuano a scrivere con contrattini post-pensione (a discapito dei giovani che incalzano e avrebbero tutto il diritto di essere assunti).
Perché?
Dicono sia una specie di dipendenza tipica del giornalista: lasciare la redazione, nella quale trascorriamo per anni e anni fino a 15 ore al giorno, equivale alla morte civile, quindi tutti tendono a continuare il rapporto con le rispettive aziende, seppure con contratti più o meno a nero, fino a che "morte non ci separi". E ho visto morire tanti vecchi colleghi "sul pezzo"!

Ps. Ma la vita vera, non quella scritta, quando me la godo?