E non può essere soccorso... non capisco questa disposizione
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...ospedale.shtml
"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore." C. Chaplin
Always looking at the sky...
nel mio caso quando ho avuto l'incidente, l'ambulanza della croce rossa di Trecate non poteva uscire, perchè loro prima delle 8 non uscivano, e quindi han dovuto chiamare il 118 da Novara![]()
Quando questo mondo ti sta crollando addosso..
La vita non si ferma con una diagnosi di Sclerosi Multipla..
Leggiamo bene tra le righe.
Questa persona ha avuto un malore su un pullman ed è stata chiamata l'ambulanza. A questo punto il mezzo doveva aspettare sul posto l'ambulanza, invece qualcuno si è preso la responsabilità di partire e dirigersi verso l'ospedale (impegnando un'ambulanza a vuoto, visto che questa sarà arrivata sul posto e non avrà trovato nessuno).
Tirare giù una persona da un pullman non è cosa semplice, tenuto conto che i Pronto Soccorso non hanno le attrezzature necessarie per questo scopo. E che chi vi lavora può non essere in grado, può non essere coperto dalpl'assicurazione per questo, può non essere autorizzato a farlo
Credo che chi si è assunto la responsabilità di non aspettare l'ambulanza si sarebbe dovuto anche accollare l'onere di tirar giù questa persona dal pullman.
Il buon senso deve sempre esserci e credo che un professionista serio che fa bene il suo lavoro lo applichi quotidianamente; non scordiamoci però che là fuori c'è pieno di gente, di avvocati senza alcuno scrupolo, pronta a fare causa per ogni minima cosa. E allora credo sia comprensibile anche il comportamento di chi vuole anche pararsi un pochino il posteriore.
Comunque ci saranno indagini, e eventuali responsabilità emergeranno.
Io comunque starei attento a parlare di malasanità, questo episodio non mi sembra tale.
PS: le ambulanze operano, nella maggior parte dei casi, in convenzione. Significa che il 118 stipula contratti con le varie associazioni di soccorso per fornire il servizio: ovviamente se il 118 convenziona h12 la croce rossa di Trecate dalle 8 alle 20 (faccio un esempio), mi pare normale che questa prenda servizio alle ore 8. Non è volontà dell'associazione il non uscire ma un problema di copertura di territorio che giunge a un compromesso con le spese per il servizio.
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Al di là di quello che possono aver romanzato i giornali, voglio sperare che il tizio sia morto per una fatalità e non omesso oppure ritardato soccorso da parte dei sanitari.
Se si può sorvolare sul fatto che un autista di pullmann, preso dal panico si rechi al più vicino P.S. senza aspettare l'ambulanza, altrettanto non me la sentirei di fare con chi, vedendosi catapultare in reparto un parente disperato si appelli a fantomatiche disposizioni legislative per non uscire a soccorrere un malato fuori dal P.S!
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Hai ragione sul dubitare della esattezza di quanto riportato dai giornali.
Sul resto non sono d'accordo.
Io parto dal presupposto (credo vero nel 99% dei casi) che mai nessun sanitario serio negherà aiuto ad una persona in pericolo di vita. Chissà dov'era il pullmann, perchè poi si pone il dubbio di dove finisce anche il buon senso... a 100, 200, 300 metri dall'ingresso del PS?
Io sono seriamente convinto che episodi come questo non dovrebbero servire a mettere in dubbio l'efficacia di un servizio (che in casi come questo non può essere provata o meno!) ma piuttosto a fare educazione per la popolazione.
Una persona ha un malore?
Si chiama il 118 e si forniscono poche ma precise e chiare indicazioni:
Luogo dell'evento
Numero di persone coinvolte
Notizie sanitarie (rispondendo alla breve intervista: "vede l'accaduto?", "vede l'infortunato?", "è cosciente?", "respira?", ecc...)
E si rimane sul posto in attesa dell'ambulanza.
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Ultima modifica di belli83; 29/01/2007 alle 10:32
L'unica persona a cui mi sento superiore è me stesso del giorno precedente.
~always looking at the sky
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Non e' poi cosi' facile decidere di star li' ad aspettare. Una volta ho trasportato un amico con un braccio squarciato in ospedale: avessimo aspettato anche 5 minuti in piu' sarebbe morto dissanguato. E' anche vero che pero' non avevamo chiamato nessuno e forse non abbiamo creato quella confusione che e' stata creata in questo caso. Perche' sicuramente si tratta di un malinteso, chi opera nel 118 da' l'anima per fare il proprio meglio, malinteso sul quale i giornalisti devono costruire la notizia con i dovuti fronzoli, utili a fare audience...![]()
Un saluto a te ed a tutti quelli come te che svolgono questo coraggioso compito.![]()
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Una vita la salvi se aspetti l'ambulanza sul posto, non se improvvisi un pullmann come ambulanza e vai verso il PS.
La sanità è diventata un grande territorio bollente dove alla minima sbavatura del professionista c'è già qualcuno pronto alla denuncia. La gente è caricata dai media con presunti episodi di malasanità che magari possono non rivelarsi tali, ma poi nessuno ne darà notizia.
In un ambiente del genere mi pare logico e prevedibile che un professionista sia incoraggiato a seguire alla lettera le regole, limitando al massimo o azzerando le proprie iniziative personali dettate dal buon senso.
L'unica persona a cui mi sento superiore è me stesso del giorno precedente.
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