E comunque Manzoni è una capra...

[Gio]

C'è un piccolo particolare: Dante, Manzoni (che non amo) e Verga (non sarei così drastico, Giò) scrivevano in italiano. La vera tragedia è che oggi nessuno legge in italiano: il 90% di ciò che leggiamo è traduzione (a volte malfatta) in italiano moderno. Anche leggere Dickens (tradotto) è leggere in italiano, italiano per di più moderno.

Fate una piccola prova: prendete un qualunque romanziere nostro dell'ottocento. Un Fogazzaro, per esempio. E fate mente locale a quante parole, espressioni, modi di dire non capite. Non è che siete ignoranti: è che la nostra lingua s'è persa (e il piccolo giochino che ho fatto con Word è lì a testimoniarlo).

Dopodiché non ho nulla contro la fantascienza, di cui sono un buon lettore da almeno 30 anni (Asimov però non è mai stato il mio preferito). Non capisco perché contrapporla a Dante. Sono universi diversi, spesso paralleli: la letteratura distensiva, rilassante, a volte di notevole qualitÃ* (non quella di Asimov), di genere, comunque, e l'arte. Che è un'altra cosa, tocca corde differenti. E, tra l'altro, si fa rileggere e ogni volta rende nuovi punti di vista, data la sua complessitÃ* di partenza.

Ma Maurizio, lungi da me dare giudizi "tecnici", non ne ho nè le basi! Semplicemente ho trovato i malavoglia orrendo, così come ho adorato Manzoni, anche nelle poesie. Semplice giudizio personale

[Lucas]

La logica... in cosa?

Nella costruzione e nella parafrasi.
Tu mi dirai: che stupidagine, è semplicissimo. Peccato che uan gran parte degli studenti ci arriva ancora a fatica.

[Jadan]

Ma Maurizio, lungi da me dare giudizi "tecnici", non ne ho nè le basi! Semplicemente ho trovato i malavoglia orrendo, così come ho adorato Manzoni, anche nelle poesie. Semplice giudizio personale

Almeno apprezza questo di Verga: raccontava il mondo in cui viveva. Oggi se uno si mette a scrivere narra di mondi lontani, di improbabili drammoni, si rifugia nello storico. IN altri termini evade. Poi succedono fatti come quelli di Parigi e uno si chiede da dove provengano costoro. Provengono dal nostro mondo, che non siamo più in grado di vedere e di cui nessuno (a partire dagli scrittori) parla. Verga, almeno, in un mondo che sembrava avesse come unica preoccupazione il caffè in centro, parlava di pescatori e di poveracci. Ne avessimo, di Verga, oggi.

[C.R.]

Almeno apprezza questo di Verga: raccontava il mondo in cui viveva. Oggi se uno si mette a scrivere narra di mondi lontani, di improbabili drammoni, si rifugia nello storico. IN altri termini evade. Poi succedono fatti come quelli di Parigi e uno si chiede da dove provengano costoro. Provengono dal nostro mondo, che non siamo più in grado di vedere e di cui nessuno (a partire dagli scrittori) parla. Verga, almeno, in un mondo che sembrava avesse come unica preoccupazione il caffè in centro, parlava di pescatori e di poveracci. Ne avessimo, di Verga, oggi.

Si...è vero, ma Verga lo faceva in modo terribilmente "Reazionario", gretto,
con mentalitÃ* agghiacciante..."l'ideale dell'Ostrica"...tutto può essere così
e solo così... chi tenta qualcosa di nuovo è perduto...

Verga applaudì al generale Bava Beccaris, quando questo diede ordine di
sparare sulla folla...

cl.

[NoSync]

Nella costruzione e nella parafrasi.
Tu mi dirai: che stupidagine, è semplicissimo. Peccato che uan gran parte degli studenti ci arriva ancora a fatica.

No, ti dirò: aiuta la logica perchè, trattandosi di italiano arcaico, ci vuole un attimo prima di capirlo.

Può essere vero, anzi lo è senz'altro. Ma allora la aiuta tanto quanto (o meno) lo studio di una lingua straniera, cosa che con le ultime riforme scolastiche è stata drasticamente ridotta

[Trimegisto]

C'è un piccolo particolare: Dante, Manzoni (che non amo) e Verga (non sarei così drastico, Giò) scrivevano in italiano. La vera tragedia è che oggi nessuno legge in italiano: il 90% di ciò che leggiamo è traduzione (a volte malfatta) in italiano moderno. Anche leggere Dickens (tradotto) è leggere in italiano, italiano per di più moderno.

Fate una piccola prova: prendete un qualunque romanziere nostro dell'ottocento. Un Fogazzaro, per esempio. E fate mente locale a quante parole, espressioni, modi di dire non capite. Non è che siete ignoranti: è che la nostra lingua s'è persa (e il piccolo giochino che ho fatto con Word è lì a testimoniarlo).

Dopodiché non ho nulla contro la fantascienza, di cui sono un buon lettore da almeno 30 anni (Asimov però non è mai stato il mio preferito). Non capisco perché contrapporla a Dante. Sono universi diversi, spesso paralleli: la letteratura distensiva, rilassante, a volte di notevole qualitÃ* (non quella di Asimov), di genere, comunque, e l'arte. Che è un'altra cosa, tocca corde differenti. E, tra l'altro, si fa rileggere e ogni volta rende nuovi punti di vista, data la sua complessitÃ* di partenza.

Esemplare.

[inocs]

C'è un piccolo particolare: Dante, Manzoni (che non amo) e Verga (non sarei così drastico, Giò) scrivevano in italiano. La vera tragedia è che oggi nessuno legge in italiano: il 90% di ciò che leggiamo è traduzione (a volte malfatta) in italiano moderno. Anche leggere Dickens (tradotto) è leggere in italiano, italiano per di più moderno.

Fate una piccola prova: prendete un qualunque romanziere nostro dell'ottocento. Un Fogazzaro, per esempio. E fate mente locale a quante parole, espressioni, modi di dire non capite. Non è che siete ignoranti: è che la nostra lingua s'è persa (e il piccolo giochino che ho fatto con Word è lì a testimoniarlo).

Dopodiché non ho nulla contro la fantascienza, di cui sono un buon lettore da almeno 30 anni (Asimov però non è mai stato il mio preferito). Non capisco perché contrapporla a Dante. Sono universi diversi, spesso paralleli: la letteratura distensiva, rilassante, a volte di notevole qualitÃ* (non quella di Asimov), di genere, comunque, e l'arte. Che è un'altra cosa, tocca corde differenti. E, tra l'altro, si fa rileggere e ogni volta rende nuovi punti di vista, data la sua complessitÃ* di partenza.

Ma la lingua è destinata comunque ad evolversi giusto Maurizio?

[Jadan]

Ma la lingua è destinata comunque ad evolversi giusto Maurizio?

Il Latino si è evoluto o si è estinto?
E l'Aramaico, e il babilnese, e l'etrusco? Certo, dalle loro macerie sono nate altre lingue. Ma la lingua madre è morta, defunta, kaputt.

Si parlerÃ* italiano nel 2200? O sarÃ* la lingua che solo pochi ammiratori di Dante conosceranno?

[Trimegisto]

Oh cioè, guarda ke l'ita lo sanno tutti,cioè!Nn fare lo sfigo ke da' dell ignorante a tutti. La mia profe di ita dice ke ci sto troppo dentro!

[inocs]

Il Latino si è evoluto o si è estinto?
E l'Aramaico, e il babilnese, e l'etrusco? Certo, dalle loro macerie sono nate altre lingue. Ma la lingua madre è morta, defunta, kaputt.

Si parlerÃ* italiano nel 2200? O sarÃ* la lingua che solo pochi ammiratori di Dante conosceranno?

Indubbiamente non sarÃ* italiano. Ma (sotto)intendevo (poichè parlavi di tragedia): cosa si potrebbe mai fare per arrestare dei processi di tale tipo, che sono anche naturali e spontanei?