.....ragazzi,non so cosa ne pensiate ma mi pare sbagliato.credo sia piu' rispettoso il silenzio,invece si applaude.queste nuove usanze proprio non le capisco.a volte in tv capita di vedere un funerale...si vede la bara che esce dalla chiesa e la gente applaude!!!!!!!!credono forse di essere da giletti o cucuzza??![]()
concordo.
Il silenzio è il segno di maggior rispetto per chi ci ha lasciato, ma soprattutto per chi è rimasto
aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)
in teoria è un segno di riconoscimento per quello che ha fatto in vita
in pratica non piace molto neppure a me![]()
L'unica persona a cui mi sento superiore è me stesso del giorno precedente.
~always looking at the sky
Da un popolo che ha l'usanza di applaudire quando un aereo atterra, non mi meraviglio di nulla...![]()
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
E' vero. Secondo me è un'usanza di cattivo gusto![]()
Perchè applaudire a un funerale? Semplice: perchè la vita è la più grande performance di un uomo, e se questa performance è stata degna di nota non si può fare a meno di testimoniare riconoscimento, rispetto, stima. E' un gesto che non meritano tutti, sia chiaro: ai funerali si applaudono solo i grandi, per la stessa ragione per cui si applaude a teatro, quando si chiude il sipario. Io trovo che sia un'usanza meravigliosa.
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
Mi piacerebbe di più il silenzio perchè mi sembra più consono al momento, però applaudire non è un gesto di disprezzo ma di rispetto (e ci mancherebbe!), quindi questa discussione è solo un formalismo tipo trovare di cattivo gusto dire "in bocca al lupo" e rispondere "crepi".
Pare che il primo applauso a un funerale risalga al 1973, in occasione della morte dell'attrice Anna Magnani. Secondo alcuni studiosi, a "spogliare il rito delle esequie della sua antica drammaticità" hanno contribuito due riforme promosse dalla Chiesa, nel 1965 e nel 1969, con le quali si accantonarono canti grandiosi come il Dies irae e il Libera me Domine. Insomma, forse un segno di emancipazione rispetto alla terribile sacralità dei funerali dei nostri avi. Una curiosità: l’omelia delle esequie di Giovanni Paolo II è stata interrotta da ben 13 applausi, a tal punto che un’agenzia Ansa riportò: “Il popolo polacco è rimasto sconcertato a Varsavia, così come nelle altre piazze di Polonia, per gli applausi e i cori che in Piazza San Pietro hanno accompagnato la fine della cerimonia dei funerali di Giovanni Paolo II (vorrei ricordarvi i vari slogan tipo "santo subito", eccetera): “Tutto questo rumore – commentavano sottovoce i giovani presenti in piazza Sant’Anna – è totalmente fuori luogo. Per noi polacchi è incomprensibile”.
Sia chiaro, è un punto di vista comprensibile, e per certi versi addirittura condivisibile. Ma è tutta una questione di relativismo culturale. Per dire: gli inglesi non dicono "buon appetito" come noi, prima di iniziare a mangiare, ma a mio avviso questo non fa di loro un popolo di maleducati, anzi. Tornando ai funerali, personalmente sono felice di poter constatare che in un mondo sempre più freddo, formale e distaccato, il nostro popolo per una volta si distingue dagli altri per qualcosa di bello: seremo pure un po' burini, ma abbiamo sangue latino, amici, non siamo nordeuropei. Quando è morto mio nonno, è stato salutato con degli applausi, e vi dirò che non mi è sembrata una mancanza di rispetto, anzi: mi ha reso più orgoglioso di lui. Magari potessi avere lo stesso onore. Magari.
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Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
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