al contrario, ritengo l'ideologia a-sociale liberista profondamente obsoleta
(retaggio della rivoluzione industriale e dello Schiavismo...) , ma che va in
voga sempre, forse perchè di casa fra i ricchi e i potenti (ma tu la vedi quale
è la gente che vorrebbe il "licenziamento facile" in Italia?? Persone intelligenti
ed evolute come te? Nah)
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
No: andrebbero fatte ambedue le cose contestualmente.
Amen, il precariato personalmente non lo vedo come un problema. Io stesso sono "precario", se vogliamo (oltre che freelance), ma non ho assolutamente nulla di cui lamentarmi. Quello che rimprovero all'Italia è il fatto che i contratti a tempo determinato sono economicamente più convenienti per un'azienda rispetto a quelli a tempo indeterminato, il che non ha senso. Più flessibilità -> più soldi dovrebbe essere la regola generale, ma in Italia come al solito non si usa il buon senso nè si ascolta il parere degli esperti in materia...
(stessa cosa in Spagna, peraltro).
Posso essere anche d'accordo su alcune di queste considerazioni, ma siamo
sempre da capo : siccome che siamo in Italia, bisogna anche vedere cosa
ragionevolmente si può proporre QUI (parlo per me, che non ho tanta
intenzione di andarmene all'Estero... ) .
Qui il precariato è macelleria Sociale e arma di ricatto di politici e datori
di lavoro. Penso sia evidente.
Da pure a questa gente la libertà di Licenziare a seconda dell'Umore con cui
si svegliano la mattina, e vedi tu che MATTANZA che ti Alzano...
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Le leggi si devono fare in entrambi i sensi, sia di libertà che di tutela. Intanto si inizi a rendere meno convenienti per le aziende i lavori flessibili (ovvero, ci si paghi su più tasse come succede in tutto il mondo civile) e si adeguino gli stipendi: lo scandalo non è poter essere lasciati a piedi da un momento all'altro, ma prendere 400 euro al mese per un presunto stage... rinnovabile.
Una volta fatto ciò, si può operare anche sul fronte della libertà di licenziamento e della modifica/potenziamento degli ammortizzatori sociali.
Comunque in genere se un datore di lavoro licenzia qualcuno, assume anche qualcun'altro: quindi non vedo cosa ci sia di male nella cosa in sè.
ok
questo è vero, peccato che le assunzioni vengano fatte in altri posti, verso la delocalizzazione.Comunque in genere se un datore di lavoro licenzia qualcuno, assume anche qualcun'altro: quindi non vedo cosa ci sia di male nella cosa in sè.
In generale il tuo discorso è giusto e sacrosanto, ma non si può applicare in italia dove medamente la popolazione è scarsamente istruita ed il classico operaio con la terza media ( ce ne sono tanti) è difficilmente reimpiegabile causa appunto la delocalizzazione e la sua scarsa capacità intellettuale.
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a tutti e 2, leggetevi questo libro
http://grillorama.beppegrillo.it/sch...chiavi-moderni
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L'unica persona a cui mi sento superiore è me stesso del giorno precedente.
~always looking at the sky
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