
Originariamente Scritto da
altropianeta
A parte che non ho capito molto bene questa frase ma, ti faccio notare, riferendomi al tuo intervento precedente, che l'inizio di questo "gran casino" non è stato certo quell'11 settembre che vi hanno insegnato a chiamare regolarmente in causa quando si affrontano questi discorsi, bensì molto prima. E che le responsabilità dell'attuale "scontro tra religioni/culture" non ricadono sulle spalle degli uni o degli altri, ma si perdono nella notte dei tempi e affondano le proprie radici nella storia del nostro pianeta, toccando questioni di natura strategica, militare e soprattutto economica. Al limite, nel passato recente (pensiamo al colonialismo), chi si è comportato peggio è stato l'Occidente, non certo il mondo islamico... era naturale aspettarsi qualche reazione, prima o poi.
Che poi l'area musulmana sia culturalmente arretrata rispetto alla nostra, beh... Su questo non ci piove. Ma la cultura è una conseguenza del benessere: questo non fa di noialtri persone superiori dal punto di vista della dignità o sotto il profilo etico. Del resto il terrorismo nasce da un contesto di rabbia, dagli squilibri economici e dalla sete di giustizia sociale. Ecco perchè non si combatte con le armi, ma col dialogo, garantendo benessere e integrazione. Basti pensare alla fine degli anni di piombo in Italia. Le BR non sono certo state sconfitte militarmente, sono state smantellate ideologicamente, sottolineando le loro contraddizioni, migliorando le condizioni economiche degli italiani (ed evitando quindi che il terrorismo potesse attecchire nel sottobosco delle classi sociali economicamente svantaggiate).
Recentemente si fa un gran parlare dell'attacco alle torri gemelle, dove han perso la vita poco meno di 3000 persone inclusi i terroristi suicidi. Il che è pulviscolo rispetto a quello che gli americani hanno fatto e stanno facendo nel mondo, ma ovviamente farà sempre molto più notizia. Un esempio su tutti: qualcuno di noi ha idea di quanti civili iracheni siano morti in seguito alla reazione statunitense in Iraq, cioè da quando gli americani hanno iniziato la loro crociata per la democrazia?
http://www.iraqbodycount.org/
Buona lettura.
PS: Nel menù di sinistra del sito che vi ho appena segnalato trovate le spiegazioni in italiano di questo macabro conteggio. Provate a immaginare quale sentimento potrebbe nascere dentro di voi nei confronti di una nazione che da sempre, con la complicità dell'Onu e nella più totale indifferenza della gente comune, semina morte e distruzione nel vostro paese o nei paesi vicini al vostro, sin dal giorno in cui ha scoperto che il vostro sottosuolo è un'autentica gallina dalle uova d'oro. E poi, oltre al danno la beffa: grazie al suo strapotere mediatico, fa addirittura credere all'opinione pubblica di agire nel bene della pace, della democrazia e della libertà.
Ora, Zi Pacciano... Se veramente si è pacifisti, o se davvero si vogliono gettare le fondamenta per un futuro di pace, c'è poco da manifestare contro i paesi arabi. Anche se il terrorismo viene da lì è chiaro che le radici storiche e politiche di questa situazione sono ben altre. Se poi vogliamo metterla sul piano religioso... Sul fatto che io sia intellettualmente distante tanto dal cattolicesimo quanto dal fondamentalismo islamico, beh... non ci piove. Ma è chiaro che in Italia, visto che la presenza della Chiesa è un filino più ingombrante di quella dei musulmani, attualmente tendo ad essere un po' più polemico con Ratzinger. Ma non ho problemi a ribadire che in un mondo senza preti e senza imam si starebbe tanto meglio. Tanto non mi fregano: la religione è solo strumento di consenso che i signori della guerra sfruttano, qui come a Bagdad, per muovere le masse ignoranti e metterci gli uni contro gli altri.
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