
Originariamente Scritto da
Fabry74
eccomi qui, il giorno dopo di gara, con le gambe legnose e doloranti...ma già lo sapevo da prima che sarebbe stato così, vista la mia scarsa preparazione per una distanza over 30km ( a dire il vero solo un pazzo come me avrebbe provato a osare tanto, avendo mai fatto di quest'anno un allenamento over 20km, anzi, max 18km, ma ho voluto provare lo stesso e non è poi andata così male).
Giornata meteorologicamente non il massimo per godere degli splendidi paesaggi che offre la valle d'Angrogna, ma climaticamente buona per svolgere attività sportiva, con temperatura ottima...unico neo il fondo scivoloso.
Partenza alle 8.30 come da programma e 30' di "riscaldamento"...infatti il primo pezzo di gara è un tratto di circa 6km di percorso ondulato, misto asfalto/sterrato, che si fa a ritmo soft per non disperdere energie inutilmente nel primo pezzo di gara che non ha nessuna importanza. Al 6°km si attraversa ilò torrente angrogna e inizia la gara vera, quando si affronta la 1° salita di poco meno di 500m di dislivello che ci porta al rif. Barfè...qui troviamo il 1° ristoro, nebbia e ahimè anche la pioggia...finchè è pioggia va bene, ma poco dopo sono arrivati anche i tuoni e allora la cosa si fa meno piacevole. Il ritmo è buono, i bastoncini aiutano, sia sulla leggera salita utilizzati come i bastoncini da sci di fondo, sia sul ripido sui quali ci si appende letteralmente. Dopo vari attraversamenti dei canaloni che scendono dal M.Vandalino arriviamo al rif. Sap...ristoro e si partenza. Qui mi accorgo di avere le gambe molli e un po indolenzite...ahia, brutto segno. Discesa su sentiero approssimativo e molto sconnesso, doloroso per le gambe affaticate e si riattraversa il torrente Angrogna ma a quota 1200m. Da qui ci aspetta un muro di 15' di percorrenza che metterà a dura prova le gambe...infatti mi sono ritrovato inchiodato, su sto sentiero viscido e scivoloso, attaccata ai bastoncini che come non mai mi sono stati di aiuto. Superata questa salita c'è da fare un traverso anche questo rognoso e sconnesso, che ci porterà ad affrontare la salita più lunga e dura che ci porterà al colletto a quota 1800m...nel frattempo però, alcuni addetti del controllo mi comunicano di una variazione del percorso per pericolo di temporali, quindi niente più cresta e passaggio su una strada sterrata 200m sotto...da un certo punto di vista è un peccato snaturare una gara, ma la decisione mi è parsa saggia...saggia anche per le mie gambe che stavano dando i primi cenni di crampi ai quadricipiti...usando i bastoncini i polpacci, che sono i primi a patire, sono stati risparmiati, mentre i quadricipiti hanno patito le discese rognose...
cmq in qualche modo salgo, non senza sofferenza....arrivo nel punto più alto, e imbocco la strada...crampiiii...maledetti! mi fermo, faccio stretching. la strada di 2km che porta al colle della vaccera in queste condizioni sembra sia molto più lunga,
cmq ci arrivo. Ultimo strappo di salita per arrivare al M. Castelletto, poi giù per il sentiero di cresta per 6km per arrivare al traguardo, 6km che non finivano mai perchè percorsi tutti con i crampi. Bella gara, bella esperienza, meno piacevole all'arrivo dei crampi, ma questo è un mio limite ormai conosciuto, su cui ho già provato a lavorarci su con l'integrazione, lo stretching, ma non riesco proprio a risolvere il problema. Dovrei allenarmi più sul lungo, ma serve tempo, e le giornate non sono abbastanza lunghe...
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