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gabriele*80*
Allarme maltempo, Moretti. “Il sistema ha retto. Il nostro impegno è di portare a destinazione i viaggiatori, riducendo al minimo le cancellazioni dei treni”
Secondo la Protezione Civile, con cui le FS stanno operando a stretto contatto, l’eccezionale ondata di freddo proseguirà per altre 48 ore. Servizi garantiti nonostante le difficoltà e l’emergenza, con il massimo rispetto della sicurezza. Nella conferenza stampa indetta oggi pomeriggio, l’ad del Gruppo FS ha spiegato in dettaglio la complessità dei problemi tecnici che interessano binari e treni.
Roma, 21 dicembre 2009
“Il sistema ha retto. Abbiamo garantito i servizi nonostante le grandi difficoltà. L’impegno delle FS è di portare a destinazione i viaggiatori preferendo ritardi anche alti piuttosto che cancellazioni di servizi. Con la sicurezza mai messa a rischio”. Nella conferenza stampa dell’amministratore delegato del Gruppo FS, convocata d’urgenza questo pomeriggio, Mauro Moretti ha parlato delle ripercussioni del maltempo sulla circolazione dei treni e del lavoro che stanno svolgendo tutti i ferrovieri in queste ore. In una situazione di grande emergenza, in cui le condizioni meteorologiche non accennano a migliorare, Moretti ha tracciato un quadro dell’impegno delle ferrovie nella critica situazione metorologica che si è creata da sabato scorso, spiegando in dettaglio quali sono gli aspetti tecnici che causano rallentamenti e ritardi del traffico.
“E’ un quadro di rara eccezionalità – ha esordito l’ad di FS - quello in cui si colloca oggi l’Europa, e che ha coinvolto anche il nostro Paese. In Italia il maltempo ha colpito in modo particolare l’area centro-nord, causando i rallentamenti, i ritardi e le cancellazioni che si stanno registrando in questi giorni. L’eccezionale fenomeno delle precipitazioni ghiacciate è alimentato da temperature che nella notte sono scese sino ai -13 di Torino e Bologna, ai -10 di Milano, ai -11 di Rimini, e ai -2 e -7, rispettivamente, di Roma e Firenze. Punte che si sono costantemente mantenute intorno ai -13 tra Bologna e Firenze, vale a dire su una delle tratte che, attraversando il valico appenninico, risulta tra le più critiche della rete. Nella mattinata – ha poi aggiunto - intorno alle 9, il recupero di temperatura non è poi andato oltre livelli pur sempre a carattere straordinario, che non hanno superato i -6 in tutta la Val Padana e nel Nord in generale. Per trovare riscontri analoghi alla situazione odierna occorre risalire a gennaio 1985 e a febbraio 1986, quando, diversamente però da quello che sta avvenendo oggi, su gran parte delle linee si registrò il blocco totale della circolazione”.
“Con neve e temperature minime da record – ha continuato - il fenomeno che oggi i meteorologi definiscono snow and rain freezing, neve e acqua che cadendo ghiaccia, sta interessando tutta l’Europa. Strade bloccate, voli cancellati e aeroporti chiusi, treni soppressi ovunque, con il caso clamoroso dello stop di due giorni per il tunnel della Manica e la sospensione del servizio ad alta velocità sulla Parigi – Bruxelles e anche in Spagna”. Malgrado le oggettive criticità che le FS hanno dovuto affrontare nella gestione del servizio, nei primi due giorni di questa forte ondata di maltempo è stato soppresso solo il 10 per cento dei treni, 700 su circa 7000. “Oggi hanno viaggiato 3700 treni, mentre vi parlo oltre 350 – ha precisato Moretti, aggiungendo che “nel trasporto regionale, il settore che ha subito le maggiori conseguenze al Nord – è stato soppresso il 5,6 per cento dei treni, il 20 per cento dei quali solo in Friuli Venezia Giulia, dove la Bora ha complicato ulteriormente le cose, mentre in Veneto ed Emilia Romagna sono stati cancellati rispettivamente il 6 e il 10 per cento dei treni in orario”.
Molte le cause tecniche che hanno reso e rendono estremamente difficoltoso garantire l’esercizio, su un sistema che per definizione è complesso ed esteso come quello ferroviario, soprattutto in presenza di condizioni meteorologiche di questa portata. “Le conseguenze della particolare tipologia di maltempo che oggi ha investito l’Italia – ha spiegato ancora Moretti - si riflettono sull’infrastruttura, sui treni e sull’intera macchina organizzativa, causando rallentamenti, guasti e squilibri nella gestione dei turni del personale e dei mezzi”. Per quanto riguarda la rete, l’ad di Fs ha spiegato che “le principali conseguenze che il gelo determina sui binari sono la formazione di patine di ghiaccio permanenti, il blocco degli scambi nonostante le scaldiglie e malfunzionamenti delle linee di alimentazione elettrica. La formazione di manicotti di ghiaccio sui fili che diffondono la corrente inibisce infatti il contatto con gli stessi da parte dei pantografi dei treni e, quindi, l’impossibilità di captazione dell’energia”. “In altri casi – ha precisato - il peso della neve gelata sulla linea aerea arriva anche a provocarne la rottura e la caduta, comportando interventi di ripristino resi più complessi e difficoltosi a causa delle condizioni avverse in cui le squadre tecniche sono costrette a muoversi. In generale, si segnalano inoltre malfunzionamenti degli impianti tecnologici che governano la rete, nel loro dialogo con i diversi sistemi di controllo”.
Porte congelate, con gli sportelli che si incollano alla cassa dei treni, predellini automatici bloccati o che non possono richiudersi, intercapedini tra le carrozze con blocchi di ghiaccio che ne limitano o non ne consentono la manovrabilità. Questi i problemi tecnici che si registrano maggiormente sui mezzi a causa delle temperature estremamente basse. “Altri aspetti molto critici che si stanno registrando – ha continuato il numero uno delle FS - riguardano i pantografi delle locomotive, che non si possono alzare nella posizione di captazione della corrente in quanto bloccati dal ghiaccio. Quando la manovra riesce possibile, come già accennato, altre difficoltà si possono riscontrare nella presenza di gelo sui fili di contatto. La formazione di ghiaccio sulle rotaie produce inoltre lo slittamento delle ruote in accelerazione e il blocco in frenata. Queste anomalie fanno azionare indebitamente i sistemi automatici di sicurezza di cui sono dotati i treni, provocandone l’arresto e le conseguenti procedure di reset per la ripresa del viaggio”.
Moretti non ha trascurato di spiegare anche quali siano i problemi che interessano le sottocasse dei treni, dove “si formano blocchi di ghiaccio e pietrisco che, oltre a sollecitare in modo anomalo organi, cavi e condotte, quando si staccano
li vanno a colpire come proiettili e a danneggiare. Queste anormalità sono la causa di molte fermate impreviste, anche lungo linea e, in presenza di danni più seri, costringono a prevedere l’intervento di locomotive di soccorso. Senza contare che il materiale scagliato in velocità va anche a cadere sugli scambi, non permettendone il regolare funzionamento”. E’ in previsione di questo fenomeno che la velocità dei treni viene precauzionalmente ridotta anche quando apparentemente può sembrare non necessario. Neve e gelo costringono a gestire piani di circolazione in condizioni penalizzanti, al di fuori dell’ordinario quadro di programmazione dei servizi. “Le estreme difficoltà in cui è costretta ad operare la nostra macchina organizzativa si ripercuotono inevitabilmente sia sui turni dei mezzi sia su quelli del personale di bordo e di macchina. Premesso che alle cancellazioni dei treni noi preferiamo ritardi anche forti e facciamo uno sforzo grande per non interrompere la circolazione, va detto che il ricorso alle soppressioni dipende in gran parte dal ritardato o mancato arrivo nella stazione programmata dei treni che normalmente da questa ripartono per assicurare altri servizi. I ritardi, quindi, si sommano. E questo riguarda anche macchinisti e capitreno, il cui impiego deve essere continuamente riprogrammato nei limiti delle condizioni che via via si presentano. Da questa situazione deriva la forte amplificazione dei ritardi che si stanno registrando nella circolazione, spesso anche con punte di diverse ore”.
Moretti ha poi voluto fare un confronto fra la situazione ferroviaria italiana ed europea e quella delle altre modalità di trasporto. “La nostra rete è l’unica a non aver interrotto parti di linee, al contrario di quanto è avvenuto per le strade, le autostrade, i servizi aerei e quelli marittimi. E in Europa le FS sono la sola tra le grandi reti a non avere bloccato tratti di linea, particolarmente l’Alta Velocità. Passiamo giorno e notte dal primo all’ultimo ferroviere per mantenere la maggior estensione del servizio regionale e contenere i ritardi. In questo settore la difficoltà maggiore si ha nell’uscita dei treni al mattino, per i problemi che ho già ricordato a scambi, pantografi e porte”. Tutto il grande impegno delle Ferrovie dello Stato si sta svolgendo “in stretta e sistematica collaborazione con la Protezione Civile per mantenere la situazione il più possibile sotto controllo. Un consiglio a chi deve viaggiare? Avere pazienza, capire che stiamo facendo il possibile per far arrivare tutti a destinazione soprattutto in questo periodo natalizio in cui moltissime persone si spostano da Nord a Sud per raggiungere le proprie famiglie. Suggerisco di partire preparati, magari portando con sé acqua, qualche panino in più e anche qualche indumento di scorta nel caso in cui manchi la corrente e, di conseguenza, non funzioni il riscaldamento”.
Moretti ha concluso ricordando che le FS stanno dando tutte le informazioni possibili sui treni e nelle stazioni ma anche sul sito internet, dove FSNews e FSNews Radio riportano in tempo reale tutti gli aggiornamenti necessari. Alla stampa, infine, un caloroso invito a sostenere lo sforzo di informazione del Gruppo “nel modo più efficace per la gente”
Fonte fs news.
Moretti faccia le previsioni del tempo.
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