
Originariamente Scritto da
Jadan
Cerchiamo però di inquadrare le cose in prospettiva storica. L'ho detto un'altra volta, sempre parlando di Castro: il suo principale limite (storico) è quello di non essersi reso conto, a metà anni '80, che il mondo stava cambiando. Che Cuba non era l'unico stato dove si potesse vivere decorosamente (ebbene sì) in mezzo a sfasci di dittature sanguinarie e torturatrici finanziate, stipendiate, promosse, volute, mantenute e protette dagli USA.
E' vero che non c'era gran libertà di stampa a Cuba. Ma è vero che a Cuba sanità e sitruzione sono sempre state molto più elevate che altrove. E che negli stessi anni nei quali a Cuba si costruivano ospedali, Stroessner, dittatore paraguaiano finanziato dagli USA, faceva mangiare i suoi oppositori dalle formiche carnivore.
Se noi ci dimentichiamo di questo non potremo mai capire cosa è stata Cuba.
Ma quella situazione, come dicevo, è cambiata alla metà degli anni'80. Eliminati i generali argentini (quelli che buttavano i dissidenti in mare dagli aerei), il boia Pinochet, alcuni squadroni della morte sparsi qua e là per il centro America, Castro si è trovato non più circondato da dittature feroci ma da governi democratici. Dapprima timidi, poi via via sempre più solidi.
Ed è lì che la transizione non è avvenuta. Era lì che Castro doveva rendersi conto che non era un fortino assediato ma un'isola in mezzo ad altri paesi ognuno dei quali aveva i suoi casini da gestire. Invece lui, stretto dall'embargo, con l'URSS ormai in declino, per paura di aprirsi e di venir travolto ha preferito mantenere lo status di fortino assediato.
Col bel risultato di aver fatto diventare l'Isla de la revolucion un bordello a cielo aperto.
Oggi Cuba è ritornata ad essere quello che era prima di lui: il buen ritiro degli occidentali amanti di *****, avventure e casino (nonché sigari e rhum). E così finirà: da Batista al dopo Castro: il bordello degli USA che possono impiantare lì un certo tipo di attività che in casa propria sarebbero un po' troppo disinvolte.
Ma se questo è vero, non dimenticare mai che, per almeno un ventennio, il nome di Castro era associato, per tante popolazioni, alla libertà e alla possibilità di costruirsi un futuro decente.
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