
Originariamente Scritto da
Jadan
In generale sono sempre dalla parte degli italiani, anche se queste distinzioni di noi e voi non mi gustano moltissimo.
In ogni caso, sono generalmente dalla parte degli italiani, inteso come popolo che ha una storia e una cultura. Il popolo italiano è un popolo di emigranti, un popolo che abbandonato le sue terre per andare a cercare fortuna altrove. Ovunque è stato preso a calci in faccia, spesso trattati come razza e umanità inferiore. Ho una copertina della domenica del corriere, incorniciata a casa mia, che mostra una barchetta che sta per naufragare e viene soccorsa da alcuni pescatori. Si tratta di poveri italiani che cercano di emigrare in Francia, laddove le frontiere sono chiuse. Dei pescatori francesi, misericordiosamente traggono in salvo questi clandestini italiani e
li portano in salvo, in barba a tutte le leggi. Non l'ho ancora trovata in rete, ma, se la troverò, la linkerò.
Più o meno in quegli anni girvano il cammino della speranza di Germi, dove si racconta di un gruppo di italiani che tenta di espatriare clandestinamente in Francia. Storia più o meno ripresa da quest'altra copertina della Domenica del Corriere:
Allora: questi sono gli italiani che hanno fatto la nostra storia. Questo è stato il popolo italiano per secoli.
Oggi il nostro popolo è così imbarbarito e corrotto che non ha più memoria di quanto succedeva solo pochi decenni fa.
La tua definizione di italiani, è, per esempio, un titpico esempio di questo imbarbarimento:
Parteggi per il tuo popolo, cioe' gli Italiani, che cerca di vivere tranquillo e costruirsi anche in maniera un po' egoista, se vogliamo, un angolino di tranquillita' su questa terra, oppure parteggi per chi, nei secoli, ha dimostrato di non voler sottostare ad alcun tipo di normativa dettata dal vivere comune e civile?
Allora: il popolo cerca di vivere tranquillo in maniera egoista. Bella roba: per secoli abbiamo chiesto la carità al mondo, andando a vivere ovunque, ovunque emigrando. E ora, raggiunto un minimo di benessere ci chiudiamo in noi stessi. Magari perché siamo cristiani e vogliamo difendere i nostri valori? Per carità, se solo lo fossimo di striscio ci ricorderemmo di una famosa parabola di Gesù (Mt 18)
A questo proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. 24 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. 26 Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. 27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28 Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! 29 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. 30 Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. 31 Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l`accaduto. 32 Allora il padrone fece chiamare quell`uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. 33 Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? 34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 35 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".
Noi siamo in debito con il mondo. Noi siamo, globalmente e storicamente, degli emigranti, non siamo un popolo che ha ricevuto immigrati. Per questo (lasciamo perdere i Vangeli: è troppo pretendere che un popolo corrotto e marcio come l'italiano di oggi sia cristiano) dovremmo, come minimo, applicare un po' di giustizia e comprensione.
Poi ne dici un'altra sublime:
chi, nei secoli, ha dimostrato di non voler sottostare ad alcun tipo di normativa. Bello! Nel 1920 il 40% dei detenuti nelle carceri di New York era italiano. Non extra USA, nota bene: italiano, solo italiano. Se c'è un popolo che ha dimostrato di non rispettare le leggi del paese in cui andava, quello siamo stati noi. Per decenni ci siamo però raccontati la favola bella: che noi eravamo considerati esseri inferiori; che il trattamento a noi riservato era tale che...; che, una volta integrati poi siamo diventati l'asse portante (o uno degli assi)...; che laddove eravamo messi in grado di lavorare onestamente lo facevamo più duramente degli americani stessi . Giustissimo. Ma perché oggi quando guardiamo un romeno lo guardiamo male? In nome di chi e cosa?
Torniamo quindi a noi: IO sto dalla parte degli italiani, di ciò che sono e sono stati. Perché, per far parte di un popolo, per prima (forse unica) cosa devi condividerne la memoria. E se condividi la memoria non puoi fare a meno (proprio perché sei italiano) di vedere nel migrante il te stesso, il TUO popolo.
Tu, e voi, non lo so. Forse per voi il popolo italiano ha passato la sua storia a far marciare le pale del Mulino Bianco.
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