
Originariamente Scritto da
zione
Se mi parli di piccole filiali, con al massimo 3 o 5 persone in totale allora puo' anche essere che, allo sportello, si possa pure chiedere e parlare di cose che vanno oltre le mere operazioni di versamento/perlievo o pagamenti vari: ma, anche in questi casi, di solito c'e' un addetto specifico (x titoli o crediti) che poi approfondisce la cosa (e spesso, in qusti casi, e' il direttore).
Se invece mi parli di grosse filiali e' praticamente impossibile fermarsi a discutere di tali cose allo sportello perche':
1 - al piu' c'e' sempre un casino bestiale di gente, ergo con le persone in fila c'e' poco da fermarsi a parlare con lo sportellista !
2 - proprio perche' in tali filiali e' cosi', al piu' vengono posti allo sportello i neoassunti, visto che devono fare praticamente solo operazioni dispositive e nulla piu' !
In queste filiali, appunto, ci sono poi i vari uffici titoli, crediti e estero ove, al limite, poter parlare e discutere nello specifico con personale addetto a tali cose !
E comunque, credimi, x poter parlare di crediti, mutui e titoli in banca serve solo una preparazione che si puo' tranquillamente fare da soli o con i corsi in banca: sicuramente NON bisogna avere x forza una laurea in economia e finanza x queste cose !
Ma anche no, credimi: poi, proprio x i titoli, con il recepimento della nuova normativa MIFID finalmente si e' fatto un po' chiarezza anche a livello normativo (e quindi operativo !) degli effettivi compiti che ha/deve avere l'operatore addetto ai titoli e delle effettive garanzie/servizi che il cliente ha e puo' attendersi !
Cosi' l'eventuale consulenza fornita dall'operatore puo' essere solo accessoria al prodotto d'investimento, prodotto che pero' x essere effettivamente sottoscritto dovra' comunque rientrare nelle specifiche di rischio evidenziate e
sottoscritte a priori dal cliente stesso.
Altresi' ora e' possibile anche fornire eventuale consulenza, ma questa dovra' eventualmente essere fatta da operatori che non abbiano alcun legame con alcuna societa' fornitrice di prodotti: in poche parole il soeggetto fattura l'eventuale consulenza, un po' come fa un commercialista.
Certo, se uno si occupa di titoli evidentemente qualche cosa di economia e non solo dovra' sapere: questo pero', credimi, a prescindere dall'avere o meno una laurea in campo.
Personalmente mi occupo di finanza dal 1993: sono promotore finanziario da tale data (abilitazione avuta con tanto di esame) ed ho lavorato nel campo sino al 1998, poi sono entrato in banca sempre, ovviamente, seguendo tale settore ovvero prima nella dealing room (ovvero nella divisione operativa della banca, ovvero dove si comprano e vendono effettivamente i titoli sul mercato) poi dal 2000 come adetto titoli, con una pausa dal 2004 al 2006 allo sportello pero' in una piccola filiale (ero l'unico dipendente, quindi in questo caso effettivamente dovevo fare tutto !

Mi mancava proprio l'operativita' piu' spiccia, di sportello quindi tale esperienza mi ha altresi' colmato un gap che avevo sino ad allora, effettivamente !

)
Dal luglio 2006, infine, seguo direttamente clientela private con asset mediamente dai 500.000 euro in su.
Ora, sicuramente una laurea specifica in economia mi avrebbe ulteriormente arricchito anche su argomenti a me forse poco conosciuti, questo indubbiamente: pero', ti assicuro, x quello che faccio ritengo di avere un'adeguata preparazione, cosa che, come sempre dovrebbe accadere, si fa piu' sul campo e con la propria voglia di sapere che, eventualmente, quasi....imposta su libri di testo !
Poi, come gia' dettoi n precedenza, se uno effettivamente va a fare getioni di portafogli con l'applicazione di regole matematiche ed analisi prettamente e solo di mercato allora si', sicuramente, una laurea in merito ci vuole: pero', appunto, parliamo di mansioni che esulano dal diretto contatto con il pubblico !
Qui, credimi, sfondi una porta aperta: fortunatamente, appunto, con l'avvento della normativa di cui accenavo sopra un po' (poco, ma tant'e': e' gia' un primo passo !) le cose sono cambiate e cambieranno, seppur ovviamente il budget (commissioni x la banca...) rimane sempre la strada da seguire, almeno nei rapporti con la clientela retail (ovvero di sportello, appunto).

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