Un anno non fa tendenza, certo, ma il dato mi pare di una certa rilevanza. Forse si sta iniziando ad imboccare la strada dello sganciamento delle emissioni dalla crescita economica, smentendo con i fatti i profeti di sventura dell’inevitabilità del collasso economico causato dalla riduzione delle emissioni.IEA data point to emissions decoupling from economic growth for the first time in 40 years
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Ne avremo la controprova presto. Perché il 2014 è stato un anno con prezzi tutto sommato elevati. Il 2015, invece, vedrà il petrolio sui 50 per parecchio, se non per tutto l'anno. Il mio timore è che i prezzi bassi facciano aumentare di molto consumi ed emissioni. Vedremo tra un anno.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Ma scusa una cosa, ma se conta poco e non e' prioritario, mi spieghi come mai ha lo stesso identico andamento delle temperature artiche ? .... zona AMO ssta (non l'indice ma i valori reali):
Tra l'altro e' legato nei meccanismi globali al nord pacifico ...
Nord Pacifico e Nord Atlantico, i due oceani a contatto con l'area artica .... nelle loro fasi positive guarda caso hai massimi di temperature sulle zone artiche.
Conta ma non e' prioritario Steph ?
I discorsi "radiativi" c'erano allora come ci sono oggi, oggi sono un pizzico + alti per un 100ppm in + di CO2, ma dovremmo misurare il vapore che c'era allora e c'e' oggi xche' quello e' un fattore 100 o 10000 in quantità rispetto alla CO2 (dipende dalle zone).
Variabilità climatica c'era allora e c'e' oggi, e guarda caso e' quasi IDENTICA nelle posizioni in atlantico e Europa ad allora (anni di AMO forte):
mw-1930-45.png
mw-2000-15.png
Insomma Steph, oltre a non esserci i dati, nessun dato in troposfera purtroppo, non c'e' proprio niente che possa dare una seppur piccola attenzione a quel lavoro, non ha proprio senso.
Perché riflette il segnale dell'andamento globale delle temperature. È ovvio che una porzione oceanica come il nordatlantico tende a seguire gli andamenti globali, per cui andrebbe rimosso correttamente questo segnale. Con questo non voglio dire che le SST non contino, ma il discorso è più complesso. Per es. le ricostruzioni troposferiche (che esistono!, vedi per es. gli studi linkati) mostrano quel che ho già detto. Il riscaldamento dell'Artico della prima metà del XX secolo inizia già negli anni 10, si protrae (con sfumature differenti da zona a zona: tocca dapprima il Nordatlantico e poi l'Eurasia occidentale) fino ai primi anni 40 e coinvolge perlopiù solo la zona nordatlantica ed europea del bacino, è centrato principalmente sulla sola stagione invernale e prevalentemente a quote basse.
Oggi è molto più esteso nel tempo (stagione con trend più forte: primavera), nello spazio orizzontale (intero bacino) e verticale (in quota). E questo è spiegabile, come detto, con il mix fra variabilità interna ed effetti di feedback indotti da componenti radiative.
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Scusa ma rimango parecchio "scettico" sulla bonta' di quell'ipotesi. le variazioni radiative (anni 30- anni 2000) sono redicole rispetto alle immense quantità di calore e energia che determinano afflussi di acqua relativamente + calda dai due oceani e le riduzioni di albedo relativo (certamente le oscillazioni multidecadali hanno un trend di fondo simile a quello oceanico globale, ma nelle loro fasi positive mostrano dei Delta di energia/temperatura/flussi meridionali, come per esempio la west Spitzbergen current, che data la capacità termica dell'acqua sono delle bombe nei confronti degli equilibri artici).
E poi ovviamente ho dei dubbi sulle ricostruzioni troposferiche xche' dipendono dagli assunti che si fanno. Ripeto, un delta suolo-quota puo' discostarsi motlo nel breve termine x caratteristiche di avvezioni medie o variazioni di albedo .... e solo questa seconda caratteristica puo' portare a variazioni evidenti tra i due periodi, sempre che ci siano effettivamente variazioni di albedo superficiale medio tra i due periodi su varie zone.
Febbraio confermato il secondo piu' caldo come nelle attese. Bimestre gennaio-febbraio al top della classifica.
Cominciano ad uscire i dati di febbraio. Partiamo dai giapponesi JMA: per loro febbraio ha chiuso con un'anomalia positiva di +0,25 su 81-00, pari a +0,67 sulla media del XX secolo.
Risulta, per i giapponesi, essere il terzo febbraio di sempre, dopo il 1998 (+0,43) e 2002 (+0,28).
Il grafico che segue è riferito ai soli mesi di febbraio.
feb_wld.png
Questa invece la distribuzione spaziale delle anomalie:
gridtemp201502e.png
Una volta tanto l'Europa e il Mediterraneo hanno una colorazione che, senza arrivare ad un blu spinto, è, se non altro, violetta.
Ultima modifica di Jadan; 16/03/2015 alle 10:40
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Meglio tardi che mai...
CO2 Levels for February Eclipsed Prehistoric Highs - Scientific American
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Ultima modifica di Civetta; 16/03/2015 alle 10:44
E sono usciti anche i NASA/GISS.
Temperature globali, febbraio 2015: +0,79 (su 51-80). Il secondo della serie, se non ho visto male, dopo il 2007.
Nasa fornisce i dati anche per emisfero, e quindi abbiamo il Nord che presenta +1,10; anche questo secondo della serie, ma dopo il 1995. E poi l'emisfero meridionale che, con +0,47 mi pare che sia il terzo.
Presto, prestissimo per commentare questi dati. Possiamo però notare che, anche se molto lievemente, le anomalie in febbraio hanno mostrato una (lieve) tendenza alla risalita, soprattutto nell'emisfero meridionale. Vedremo nei prossimi mesi come proseguirà la tendenza.
Qui la rappresentazione grafica.
nmaps.gif
che va raffrontata con quella poco sopra, prodotta dai giapponesi. America nord orientale assai fredda, Asia interna assai calda. Mediterraneo, che, come visto per i giapponesi, per una volta rinuncia al rosso fuoco e segna un andamento medio o complessivamente prossimo alla media.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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