Vediamo alcuni dati austriaci relativi a giugno 2025.
In Austria, nel complesso, il mese ha chiuso a +3,0°C sulla media climatica 1991-2020 (pari a 15,1°C) e a +4,8° C sulla media 1961-1990.
Si conferma il piazzamento finale, già facilmente inquadrabile qualche giorno prima della chiusura: è stato il TERZO giugno più caldo dal 1961 ad oggi nel complesso del Paese.
A guidare la classifica dei mesi di giugno più caldi è il 2019, con una media climatica pari a 18,8°C, ben +3,7°C sulla 1991-2020; al secondo posto invece troviamo il 2003, chiuso a 18,5°C, circa +3,4°C sulla media climatica 1991-2020.
A Innsbruck, il mese ha chiuso a +3,3°C sulla climatica 1991-2020, pari a 18,8°C per la cittadina tirolese; anche in questo caso è terzo posto dietro al primato ex aequo costituito da 2003 e 2019 ( entrambi +3,9° sulla 1991-2020).
Idem dicasi per Reutte e per Seefeld in Tirol, anche in questi casi +3,3°C sulla media 1991-2020.
Spostandoci a est la situazione diviene meno anomala (seppur comunque ampiamente sopra le medie) e il gap con il primato si ampia.
A Salisburgo, ad esempio, giugno 2025 ha chiuso a 20,5° di media, +2,4° sulla 1991-2020 e primato (2003) lontano di 1,5°C, cosi come il secondo posto (2019, pari a 21,7°C).
A Vienna addirittura questo giugno, chiuso a +2,3° sulla media 1991-2020, non è nemmeno terzo, bensì quinto, essendo scavalcato anche dal 2017 e dal 2021 (+2,5° entrambi) oltre che dai soliti 2003 (+2,8°) e soprattutto 2019 (+4,0°).
L'unica zona dell'Austria in cui questo mese sembra effettivamente primeggiare su tutti è la Carinzia: la stazione di Klagenfurt, in particolare, ha chiuso giugno 2025 come il più caldo in assoluto, con ben +3,9° sulla media 1991-2020, stracciando sia il 2003 (+3,0°) che il 2019 (+3,4°).
Fonte dei dati: Klimamonitoringportal
Ultima modifica di Friedrich 91; 06/07/2025 alle 20:29
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ecco la parte finale di giugno per i radiosondaggi di Udine-Rivolto:
• Media ad 850 hPa 16.5°C, +3.3°C dalla media 1991/2020, estremi 13°C/20°C, quarto posto su 45 tra le più calde insieme al 2022, quattordici valori sopra i quindici gradi (di cui uno pari a venti).
• Quota media ZT 4362 metri, +816 dalla media, estremi 3772/5193 metri (nuovo record, battuti i 4776 metri del 28 giugno 2019), nuova media record (battuto il 2019 di 91 metri), cinque valori sotto i quattromila metri e sette sopra i 4500 (di cui due addirittura oltre i cinquemila!).
• Geopotenziali a 500 hPa 5888 metri, +116 dalla media, estremi 5840/5970 metri, nuova media record (battuto il 2019 di 14 metri).
Anche l’ultima parte di giugno è stata molto calda a tutte le quote, a coronamento di un mese davvero bollente; ci sono state due veloci passate temporalesche, una è passata lunedì 23 e l’altra giovedì 26, la prima ha interessato i monti e la pedemontana e la seconda più che altro la media e bassa pianura purtroppo con violenti temporali (e grandine di grosse dimensioni in provincia di Pordenone Cronaca meteo. Forti temporali in Provincia di Pordenone, grandine grande come arance - Video << 3B Meteo).
Come dicevo, ha fatto un gran caldo a tutte le quote ed esso è stato pure molto afoso a tratti (poi secco): in pianura le minime sono salite sopra i venti gradi, le medie oltre i 25 e le massime fin oltre i 35, per la stazione di Udine le temperature minime sono state da record (20.8°C, +2 decimi rispetto alla 2019), le medie e le massime si sono piazzate al terzo posto segnando 26.8°C e 32.7°C.
Se al suolo e ad 850 hPa ha fatto molto caldo ma quasi senza record, per lo zero termico ed i geopotenziali questa decade ha davvero lasciato il segno.
Per lo zero termico è stata la migliore tra tutte quelle di giugno e si colloca al settimo posto assoluto tra quelle estive e non aventi le medie più elevate.
Le decadi che hanno avuto media superiore ai quattromila metri finora sono ottanta: otto in giugno, 29 in luglio, 39 in agosto e quattro in settembre.
L’elenco inizia dalla seconda di giugno e termina con la seconda di settembre.
Curiosamente da questa lista rimane ancora fuori la prima decade di giugno, per la quale resiste ancora il record del 1996 (3937 metri); peraltro quell’estate, dopo una partenza sprint (che è ancora tra le migliori, nonostante tutto), è stata tra le più fresche in assoluto e parecchio instabile già a partire da metà giugno.
Oltre che per la media molto alta, questa decade si è distinta per il picco massimo di 5193 metri, registrato il giorno 29: tale valore è ad appena due metri dal record assoluto di tutta la serie di dati, che è stato registrato il 22 agosto 2023.
Il valore del 29 giugno allinea il valore massimo di giugno con quello di luglio (5122) e di agosto (5195), esso non è solo record decadale e mensile ma anche per la prima parte estiva.
Faccio notare che i due primati di luglio ed agosto sono stati stabiliti nel 2023, ad un mese di distanza l’uno dall’altro; il vecchio primato (5098 metri del trenta luglio 1983) ha resistito per trent’anni ed ora è scivolato al sesto posto.
Uno zero termico così elevato è causato da temperature molto alte in alta quota: insieme al primato dello zero termico di giugno è arrivato anche il record assoluto di temperatura a 500 hPa per tutta la serie di dati (-3.9°C).
Anche in questo caso il vecchio primato risaliva a fine luglio 1983 (-4.9°C), poi esso è stato superato complessivamente per quattro volte nel 2019, 2021 e 2023 ed ora si trova al quinto posto.
In tutti i casi ad uno zero termico così alto non corrisponde una temperatura ad 850 hPa molto alta (al massimo di 17-18 gradi), nel caso del 2019 essa era addirittura di soli 13.4°C.
La terza decade si è fatta notare anche per i geopotenziali: essa non ha fatto segnare solamente il primato per la sua classifica, ma ha addirittura superato tutte le altre: il precedente primato era di 5885 metri, registrato nella prima decade di agosto 1992 e 2017.
D’altro canto i geopotenziali non sono mai scesi sotto i 5840 metri, anche questo dato la dice lunga sulla potenza della rimonta nordafricana che ci ha interessato; il suo valore massimo è stato di 5970 metri, che eguaglia il primato mensile stabilito tra il 26 ed il 27 giugno 2019.
Il record assoluto della serie di dati è di 5980 metri, registrati il due agosto 1981.
Ecco il riassunto mensile:
• Media ad 850 hPa 15.2°C, +3.1°C dalla media 1991/2020, estremi 11.4°C/20°C, terzo posto su 45 tra i più caldi, 31 valori sopra i quindici gradi (di cui uno pari a venti).
• Quota media ZT 4068 metri, +689 dalla media, estremi 3388/5193 metri (nuovo record, battuti i 4927 metri registrati l’undici giugno 2017), nuova media record (battuto il 2019 di ben 163 metri), quattro valori sotto i 3500 metri ed otto sopra i 4500 (di cui due oltre i cinquemila!!).
• Geopotenziali 500 hPa 5849 metri, +103 dalla media, estremi 5760/5970 metri, nuova media record (battuto il 2019 di ben 31 metri).
Giugno è stato molto caldo a tutte le quote, in particolare dall’inizio seconda decade, è stato un mese estivo a tutti gli effetti ed è stato assolutamente paragonabile ai migliori come il 2003, 2019 e 2022.
Per la stazione di Udine S.Osvaldo ha avuto medie di 18.7°C (+3.1°C), 24.8°C (+3.5°C) e 30.8°C (+3.7°C); si è posizionato al secondo posto per le minime, al terzo per le medie ed al quarto per le massime.
Esso ha avuto 28 minime superiori ai 15 gradi (di cui sei oltre i venti), quindici medie sopra i 25 gradi e 19 massime sopra i trenta gradi 8di cui una sopra i 35); pochi episodi di instabilità, il più importante si è verificato il giorno 26 con una forte grandinata nei dintorni di Pordenone.
Giugno è stato molto caldo al suolo, con anche una lunga ed intensa onda di calore; anche ad 850 hPa lo è stato, posizionandosi al terzo posto assoluto a 3-4 decimi dal 2019 e 2003.
Esso non ha avuto vere e proprie pause, ha avuto molti giorni con valori sopra i quindici gradi, la temperatura non è mai scesa sotto i dieci (come accaduto solamente nel 2003) ed ha toccato i venti; questo fatto era molto occasionale fino al 2016 (si era verificato solamente nel 2003 e 2005, due volte in 36 anni), a partire dal 2017 si è verificato sette volte su nove.
Per quanto riguarda lo zero termico ed i geopotenziali, giugno ha fatto letteralmente saltare il banco.
Per prima cosa, la media mensile dello ZT ha superato i quattromila metri: è la prima volta che accade per questo mese, il primato precedente (3905 metri) del 2019 è stato nettamente battuto e con questo risultato giugno si posiziona al sesto posto assoluto tra i mesi estivi e non aventi le medie più elevate.
Il 2019 aveva già spostato il limite decisamente in avanti, battendo il 2003 di 118 metri e superando la media di 3900 metri per la prima volta; poi il 2022 si era posizionato in mezzo ai due ed ora il 2025 ha dato un altro strappo deciso verso l’alto.
Ora i mesi che hanno superato i quattromila metri medi sono:
• Giugno 2025 (4068)
• Luglio 1983 (4068), 2015 (4202), 2022 (4024), 2023 (4004) e 2024 (4221)
• Agosto 1992 (4131), 2001 (4002), 2015 (4039), 2017 (4061) e 2024 (4246)
• Settembre 2023 (4015)
Notiamo come i mesi aventi una media così elevata siano diventati decisamente più frequenti a partire dal 2015, che gli ultimi tre lugli hanno superato tale soglia, che agosto e luglio 2024 sono ai primi due posti assoluti e che durante gli ultimi due anni l’elenco dei mesi si sia allargato anche a settembre ed a giugno.
Penso che l’elenco non possa allargarsi ulteriormente nel breve e medio termine, già è difficile per giugno e settembre arrivare ad un risultato del genere, figurarsi per maggio oppure ottobre.
Come spiegato sopra, è arrivato anche il record mensile ad un soffio da quello assoluto e la terza decade si è posizionata al settimo posto assoluto fra quelle aventi la media più elevata.
Per i geopotenziali giugno è stato ancora più sbalorditivo.
La sua media è stata da record nella sua classifica e si è posizionata addirittura al secondo posto assoluto fra tutti i mesi, ad un solo metro dall’infernale agosto 2024 (che è stato il più feroce di tutti), battendo perfino tutti i mesi di luglio che sono arrivati a 5846 metri nel 2022.
Davvero un risultato clamoroso, anche perché giugno è penalizzato dal fatto di avere le fasce subtropicali mediamente più basse rispetto a luglio ed agosto.
Come spiegato sopra, la terza decade ha superato tutte quelle estive e non ed è stato eguagliato il primato mensile.
Come ribadito molte volte e come appare evidentissimo, giugno è il mese che ha aumentato maggiormente le proprie medie nel corso dei decenni ed è stato letteralmente stravolto dal GW: anche se giugno può ancora essere caratterizzato da un tempo spiccatamente instabile (come l’anno scorso), è evidente come esso si stia avvicinando sempre di più ai vecchi mesi di luglio ed agosto e che le rinfrescate vere e proprie stiano scomparendo.
Quest’anno non abbiamo avuto semplicemente un giugno caldo rispetto a quelli del lontano passato, ma un super giugno: il primo della serie è stato il 2003, poi sono arrivati il 2019 ed il 2022 ed infine questo.
Tutti hanno avuto medie degne di una manciata di luglio ed agosto degli anni Ottanta e Novanta, durante quei decenni un giugno come quelli citati sarebbe stato francamente impensabile; il fatto che qualche giugno sia in grado di arrivarci e che si verifichi ogni qualche anno la dice lunga sull’entità del riscaldamento di questo mese e dell’estate.
Come ricordato poco sopra, un super giugno non si verifica sistematicamente: ci sono ancora giugni instabili, ma spesso sono caldi (a parte la grande eccezione del 2020) e si collocano o vicini ai mesi caldi del passato (come il 2002 ed il 2012) o in mezzo tra questi ultimi ed i super giugni.
Personalmente vedo un’analogia tra il comportamento di giugno e dell’estate: il giugno 2003, come l’estate, è stato l’antenato di quelli che sono arrivati quasi vent’anni dopo ed ha dominato le classifiche per diversi anni spostando il limite decisamente in avanti.
Ora sia giugno e sia l’estate 2003 sono ancora in testa per la temperatura, seppur con un vantaggio di un solo decimo; per lo zero termico ed i geopotenziali stanno perdendo posizioni (specialmente l’estate) ed ora i limiti sono stati spostati ben più in avanti.
Ora passo al grafico delle temperature ad 850 hPa:
Distribuzione_T850.jpg Decenni_T850.png
Anche in quota si registra un forte aumento della temperatura media: ben 2.2°C, che diventano 1.5°C dagli anni ’90, che rendono giugno il mese che si è scaldato maggiormente lungo i decenni.
Nonostante i forti progressi, giugno è stato il più caldo solamente nel 2019 e non è stato il più fresco solamente in cinque occasioni (1996 pari con luglio, 2000, 2003, 2006 e 2019); a contrario del suolo, non ha ancora raggiunto le vecchie medie decennali degli altri due mesi (anche considerando le più basse).
Come detto sopra, dal 2017 in poi sta facendo segnare medie molto simili ai vecchi lugli/agosti dei decenni passati per cui se questa tendenza continuerà ben presto questa cosa sarà visibile in questa media decennale.
Durante il mese si possono avere temperature sotto i dieci gradi: sebbene la loro frequenza sia decisamente calata, quasi tutti i mesi ne hanno avuto almeno un valore con l’unica eccezione del 2003 e del 2025.
Occasionalmente sono arrivate perfino temperature sotto i cinque gradi (però mai sotto lo zero); valori pari o inferiori a tale soglia si sono verificati nel 1981, 1983, 1984, 1986, 1994, 1995, 1996, 1998, 2001, 2005, 2006 e 2008.
Notiamo che tali episodi, probabilmente in grado di portare nevicate tardive in montagna se accompagnati da maltempo (ad esempio come accaduto ad inizio giugno 2006), si verificavano mediamente una volta ogni due anni e mezzo durante i primi due decenni (con una lunga pausa di otto anni tra il 1987 ed il 1993) per poi ridursi e scomparire completamente a partire dal 2009.
Generalmente si era trattato di pochi valori, ma nel 1986 avevamo avuto ben sei giorni (quasi consecutivi) durante la prima decade.
Dato che giugno è un mese estivo, le giornate con temperatura sopra i dieci gradi diventano parecchie: inizialmente ne avevamo una su due, mentre ora sono (mediamente) tre su quattro.
È naturalmente possibile superare i quindici gradi e questo non è accaduto poche volte: non è successo nel 1985, 1988, 1989 e 1995.
Vediamo che la frequenza delle temperature oltre i quindici gradi è aumentata nel corso dei decenni, in particolare dal 2002 in poi: è aumentata la frequenza delle ondate di calore ed anche la loro intensità, ma, nonostante ciò, esse spesso sono più brevi e deboli di quelle che si verificano durante gli altri due mesi estivi.
È anche possibile raggiungere o superare i venti gradi, inizialmente in maniera molto occasionale e poi quasi sistematicamente: è accaduto nel 2003 (due valori), 2005, 2017, 2021 e 2022 (uno), 2023 (due), 2024 (tre), 2025 (uno) e soprattutto 2019.
Quest’ultimo caso è particolarmente importante, in quanto allinea il picco massimo di giugno a quello degli altri due mesi (25.8°C per luglio e 23.6°C per agosto) e costituisce il record per la prima metà estiva.
Notiamo anche che questo fatto si è verificato per sette volte durante gli ultimi nove mesi di giugno, contro le due dei 36 anni precedenti.
Giugno si è scaldato fortemente nel corso dei decenni, ben 2.2°C che ne fanno il mese che ha aumentato maggiormente le proprie medie rispetto agli anni ’80; il cambiamento è iniziato a metà anni ’90 (1996), con la rapida diminuzione dei mesi freschi e l’aumento di quelli caldi.
Infatti troviamo quasi tutti i mesi freschi concentrati durante i primi quindici anni: infatti abbiamo il 1989, 1995, 1985, 1984, 1987, 1988, 1990 e 1992 ai primi otto posti, poi il 1991 ed il 1986 al decimo ed undicesimo, in seguito il 1993 dodicesimo ed il 1981 quindicesimo.
Tra quelli più caldi abbiamo solamente il 1982 (quattordicesimo) e poi dobbiamo scendere a metà classifica per trovare il 1994.
Come dicevo, a partire dalla metà degli anni ’90 la situazione è cambiata con l’aumento del numero e dell’intensità delle onde di calore e la contestuale diminuzione del numero e dell’intensità delle rinfrescate (le linee rossa e nera, che rappresentano gli estremi mensili e la media di essi, si spostano verso l’alto).
È ancora possibile avere mesi freschi, ma essi sono ben più rari: infatti fra di essi troviamo solamente il 2001 (nono), il 2020 (dodicesimo), il 2004 ed il 2013 al sedicesimo e diciottesimo posto (ma siamo quasi a metà classifica).
Fra i mesi più caldi abbiamo il 2003, 2019, 2025, 2022, 2017, 2021, 2012, 2002, 2024, 2023, 2018, 2000 e 2007 ai primi tredici posti, poi il 2006, 2015, 2008, 2010, 2011 e 2014 fra il quindicesimo ed il ventesimo posto; i primi cinque sono stati davvero molto caldi con medie simili (o addirittura superiori) a quelle medie di luglio ed agosto dei decenni passati.
Adesso metto lo ZT:
Distribuzione_ZT.jpg Decenni_ZT.png
Come era da aspettarsi, anche lo ZT è salito di molto nel corso del tempo: ben 301 metri, che ne fanno il mese che è salito maggiormente dagli anni ’80, gran parte di essi (231) sono arrivati tra gli anni ’90 ed il decennio successivo.
Pure in questo caso giugno non ha raggiunto le vecchie medie decennali di luglio ed agosto; se consideriamo la differenza tra i decenni aventi le medie più basse ed alte, allora il mese che ha la differenza maggiore diventa aprile (325 metri).
In questo caso giugno non è mai riuscito ad avere la media più elevata del trimestre, anche quando ha avuto medie molto elevate (come nel 2019); non è stato il peggiore per sei volte (2000, 2002, 2003, 2006, 2017 e 2019).
Anche per lo ZT vale lo stesso discorso fatto per la temperatura: dal 2017 è avvenuta un’altra svolta ed anche in questo caso giugno sta facendo segnare medie degne dei vecchi lugli ed agosti.
In questo mese lo ZT può scendere sotto i 2500 metri ed a volte perfino sotto i duemila; quest’ultimo fatto si è verificato nel 1981, 1986, 2001, 2005, 2006 e 2008, mentre lo ZT è sempre rimasto oltre i 2500 metri nel 1997, 2000, 2003, 2007, 2011, 2012, 2016, 2017, 2018, 2019, 2022, 2023 e 2025 (nel 2003 e 2025 mai sotto i tremila).
In effetti notiamo come le giornate con ZT inferiore a tremila metri siano diminuite (passando da undici a sette) e che la media dei picchi minimi sia in aumento.
I valori massimi hanno quasi sempre superato i quattromila metri, ad eccezione del 1985, 1988 e 1989 con quest’ultimo che addirittura non ha superato i 3500; d’altro canto è possibile superare i quattromila già durante maggio, per cui non è strano che questo fatto avvenga con una certa frequenza durante giugno.
A volte sono stati superati i 4500 metri, come nel 1987, 1990, 2002, 2008, 2009, 2011, 2012, 2016, 2017, 2019, 2020 e dal 2022 in poi; notiamo come questo fatto sia diventato decisamente più frequente a partire dalla fine degli anni Duemila e che sono aumentate anche le giornate con ZT sopra i quattromila metri (passate da due a sei).
Tra gli anni citati, si distinguono il 2002, il 2019, 2022 e soprattutto 2025 per le molte giornate (9.5, 11.5 ed addirittura sedici) con ZT sopra i quattromila metri; il picco clamoroso di quest’anno, ottenuto senza un’ondata di caldo particolarmente forte, è molto significativo perché allinea giugno ai picchi degli altri due mesi (5122 e 5195 metri per luglio ed agosto, peraltro entrambi registrati nel 2023) e gli consente di superare i cinquemila metri per la prima volta.
Quanto detto per lo ZT e la temperatura hanno una causa comune, ossia la diminuzione dei periodi freschi e perturbati e l’aumento delle ondate di calore.
Pure in questo caso giugno ha aumentato fortemente le proprie medie nel corso dei decenni, ben 301 metri; è il mese che ha aumentato maggiormente la sua media rispetto agli anni ’80, ma se consideriamo la differenza tra i decenni aventi le medie più basse ed alte allora giugno cede il passo ad aprile (+325 metri dagli anni ’90 ai Dieci).
Anche in questo caso la gran parte dell’aumento si è verificata durante gli anni ’90 ed il decennio successivo; infatti, troviamo molti mesi datati fra le medie più basse come il 1989, 1995 (che hanno avuto addirittura una media inferiore ai tremila metri!), 1985, 1988, 1992, 1986 e 1984 ai primi sette posti, poi abbiamo il 1987 (nono) e la coppia 1991-1990 al dodicesimo e tredicesimo posto.
Fra le medie più elevate abbiamo la coppia 1982-1981 al quattordicesimo e quindicesimo posto; poi abbiamo il 1998 al diciannovesimo e la coppia 1997-1994 al ventunesimo e ventiduesimo.
Come accaduto per la temperatura, i mesi con medie basse sono diminuiti rapidamente a vantaggio di quelli aventi medie elevate: infatti, tra le medie più basse, abbiamo solamente il 2001 (ottavo), il 2004 (decimo) ed il 2013 subito dietro, il 2014 (quattordicesimo) immediatamente seguito dal 2009.
Fra le medie più elevate abbiamo il 2025, che ha addirittura superato i quattromila metri, il 2019, poi il 2022, 2003, 2017, 2012, 2021, 2002, 2024, 2000, 2023 2010 e 2007 ai primi tredici posti, seguiti dal trittico 2016, 2015 e 2018 che sono compresi fra il sedicesimo ed il diciottesimo posto.
Infine, il riassunto dei primi sei mesi del 2025:
• Media ad 850 hPa 5.3°C, +1.2°C dalla media 1991/2020, terzo posto su 44 tra i più caldi.
• Quota media ZT 2396 metri, +226 dalla media, quarto posto tra i più alti.
• Geopotenziali 500 hPa 5651 metri, +53 dalla media, nuova media record (battuto il 2022 di sei metri).
I primi sei mesi del 2025 sono stati piuttosto caldi, con zero termico elevato e geopotenziali da record; per la stazione di Udine S.Osvaldo le minime sono state da record (battendo il 2014 di un decimo), le medie sono al terzo posto e le massime al quarto.
L’unico mese un po' sotto la propria media è stato maggio.
Dall’altro lato i mesi del quadrimestre gennaio – aprile hanno avuto scarti positivi di 1-2 gradi per la temperatura ad 850 hPa, 120-220 metri per lo zero termico e 30-90 metri per i geopotenziali; giugno ha avuto scarti elevatissimi, segnando un doppio record.
Penso che il 2025 difficilmente possa avvicinare il record di temperatura ad 850 hPa del 2024, forse avrà qualche possibilità in più per zero termico e geopotenziali; ritengo che esso possa piazzarsi nelle primissime posizioni, la media della prima metà (nonostante manchino i primi sedici giorni di luglio) sarebbe tra il terzo ed il decimo posto fra le più alte.
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Se non fosse stato per la prima metà della decade, sostanzialmente nella media, probabilmente si starebbe commentando l'ennesima terza decade di Giugno eccezionale degli ultimi anni: lo si può facilmente ipotizzare sulla base del fatto che, nonostante per l'appunto l'assenza di caldo particolare fino al 25-26, la decade sia terminata comunque con un'esorbitante anomalia positiva, tutta frutto degli ultimi 3-4 giorni e delle loro minime straordinarie tra cui si annovera, a sorpresa, la nuova minima record di Giugno dal 1951.
C'è poco da fare: la terza decade di Giugno si conferma anche quest'anno quale la decade più disastrata dell'anno intero, quella che ha subito l'evoluzione più eclatante a partire dal 2019, dati esemplificabili con la semplice quanto disarmante constatazione che la nuova media post-2019 della terza decade di Giugno è superiore a tutte le medie delle terze decadi di Giugno dal 1951 al 2002 meno la 1982 (quando, però, si ebbe la celeberrima ondata di caldo che portò massime oltre i 40° e il record stesso, tuttora imbattuto, del mese, con 43,4°).
Il quadro è desolante, ed è ancora peggiore per le minime, proprio quelle che nemmeno stavolta hanno infatti deluso.
Di seguito le medie termiche della terza decade di Giugno 2025 a Brindisi Casale:
media min: 22,2° (+3,1° dalla decadale 71/00)
media max: 29,7° (+2,3° dalla decadale 71/00)
media tot: 25,9° (+2,7° dalla decadale 71/00)
E' stata la decima più calda terza decade di Giugno dal 1951, sostanzialmente a pari merito con 1957 e 2002 che erano le terze decadi più calde prima del 2003 subito dietro alla terza decade di Giugno 1982: questo dato, da solo, è sufficiente per fotografare la degenerazione climatica cui è andata incontro la parte finale di Giugno negli ultimi 20 anni.
Eppure la terza decade non è mai stata ferma, partendo dunque in ritardo e per questo trovandosi a dover recuperare in poco tempo le distanze (come successo ad esempio per le prime due decadi di Settembre): ne sono prova le anomalie della stessa decade rispetto a riferimenti più recenti, +1.4° dalla decadale 91/20 e 2011/20, che evidenziano una forte evoluzione andata incontro a stasi temporanea soltanto nello scorso decennio.
Eppure dal 2019 la terza decade di Giugno ha affrontato un'ulteriore, drammatica, accelerazione: rispetto alla media 2019-2024 la terza decade di Giugno 2025 si è infatti collocata addirittura al di sotto, anche se di poco (-0,25°), indice che negli ultimi 7 anni la media della terza decade di Giugno ha viaggiato a +3° tondi tondi dalla ex media 71/00!
Delle 12 terze decadi di Giugno più calde dal 1951, includendo la 2025, ben 6 appartengono agli ultimi 9 anni, 5 delle quali agli ultimi 7.
Nè la media max nè la media minime sono state rilevanti rispetto alla serie storica, d'altronde non lo è stata in sè neanche la media grezza complessiva.
Giova tuttavia ricordare che la media minime rilevata, 22.2°, fino a soli 8 anni fa si sarebbe collocata al terzo posto tra le più alte della storia: come ebbi a scrivere lo scorso anno, il salto in avanti della media minime della terza decade di Giugno costituisce forse il dato più sconvolgente che abbia mai esposto in tanti anni perchè dal 2019 al 2025 (che non intacca minimamente tale statistica) la media minime della terza decade di Giugno è stata 22.4°, un valore che corrispondeva alla seconda più alta media minime mai fatta in ultima decade di Giugno dal 1951 al 2018!
Alla luce delle minime registrate gli ultimi giorni appare quasi miracoloso che la media minime sia stata poco sopra i 22°: la minima del 28/6 (26,1°) è la più alta mai stabilita nell'intero mese di Giugno, ovviamente record per la stessa terza decade dal 1951, battendo in ambo i casi il 2003 rispettivamente di +0,1° e di +0,3°. Il precedente record decadale, peraltro, è stato toccato proprio il giorno seguente, il 29/6, e anche la minima del 30/6, benchè sia stata di 25.6°, è stata a soli -0,2° da esso, sempre una delle più alte temperature minime mai viste in ultima decade di Giugno e nello stesso mese dal 1951.
Se dunque la media minime non è stata ancor più alta è merito esclusivo di alcune minime non tropicali tra 23 e 25 Giugno, due delle quali addirittura hanno avvicinato i 18°. Queste non sono state affatto particolarmente basse, sono state però sufficienti a impedire alla decade di tentare l'ingresso in top 5 per la più alta minima più bassa decadale.
Nulla da segnalare sul resto: i giorni di tregua nella prima metà della decade hanno ammazzato sul nascere qualsiasi tentativo di entrare in top 5 per le più elevate massima più bassa e la giornata più fredda decadali; viceversa, i venti settentrionali imponendo un regime rigoroso hanno sì contribuito al record di minima sopra menzionato ma allo stesso tempo hanno inibito qualsiasi massima, e così anche media giornaliera, eccessivamente alta.
Atmosfera- Davvero rilevante il grado di scollamento e di disaccoppiamento tra la parte bassa e il resto della colonna andato in scena nell'arco della decade: mentre nei bassi strati, infatti, la decade è stata calda ma lungi dall'essere significativa, riproponendo il quadro già descritto per il suolo, in medio-alta troposfera una decade più eccezionale non si sarebbe potuta avere perchè sia a 500 hPa sia per lo ZT medio si è trattato non solo della terza decade ma anche della decade di Giugno in assoluto più calda di sempre!
Il dato è straordinario, e va di pari passo ai nuovi record stabiliti proprio (e non a caso) a quelle quote per la più alta T500 (-3,9°) e la più alta quota di zero termico (tra 5340 e 5390 m) per il mese intero di Giugno e ovviamente per la terza decade stessa da inizio rilevazioni, battendo i precedenti primati rispettivamente di oltre +1° e di oltre +150 m [1].
Le medie sono state:
- 850 hPa: 18,4°
- 700 hPa: 8,7°
- 500 hPa: -8,6°
- ZT: 4696 m
Solo a 850 hPa la decade è stata calda ma anonima, già a 700 hPa la top 5 è stata infatti sfiorata con un sesto posto che pareggia quello stabilito nient'altro che un anno fa dalla terza decade di Giugno 2024! Tra l'altro sarebbe stato un facile quarto posto fino a 5 anni fa, nella top 5 infatti si ritrovano sia il 2021 sia il 2022.
A 500 hPa e per lo ZT i record sono stati assoluti, validi come detto non soltanto per l'ultima decade ma per qualsiasi decade di Giugno: a 500 hPa il nuovo primato batte in particolare il precedente di +0,4° (prima volta che una decade di Giugno supera i -9° di media!), per lo ZT il vecchio record viene superato addirittura di ben +150 m e, fatto straordinario, esso risaliva proprio alla terza decade di Giugno dello scorso anno! E' stata la terza volta che una decade di Giugno supera i 4500 m di ZT medio, la prima era stata nel 2012 (4502 m), la seconda per l'appunto un anno fa.
Anche a 500 hPa la terza decade di Giugno 2024 è stata in competizione per il record (-9° nella terza decade di Giugno 2012) che potrebbe, a dire il vero, pure pareggiato: 2024 e 2025, in altre parole, sono stati due anni consecutivi eccezionali in medio-alta troposfera, di cui hanno riscritto completamente il podio tanto quanto fece il biennio 2021-22 quella volta però alle basse quote (850 e 700).
Si sono già menzionati i nuovi record mensili di T500 e di zero termico; come unico altro dato di rilievo c'è da contare anche la più bassa T500 decadale (-12,1°) che rappresenta la seconda più alta tra tutte le terze decadi di Giugno dal 1974, valevole però quanto una quinta poichè pareggia 2011, 2019 e 2022, . Proprio l'anno scorso la terza decade di Giugno 2024 ne aveva stabilito il nuovo primato, con una temperatura minima decadale di -11,8° (solo +0,3° dal 2025).
Se sul fronte termico la colonna non è stata un granchè uniforme, divisa tra una porzione inferiore anonima ed una superiore storica, sul lato delle altezze gpt invece c'è stata coerenza, con un regime di eccezionalità che è valso per tutte le quote:
- 850 hPa: 1557 m
- 700 hPa: 3189 m
- 500 hPa: 5885 m
Esse rappresentano:
- la terza più elevata quota gpt 850 hPa media per la terza decade di Giugno dal 1974
- la quarta più elevata quota gpt 700 hPa media per la terza decade di Giugno dal 1974
- la seconda più elevata quota gpt 500 hPa media per la terza decade di Giugno dal 1974
Onde ricordare che dal 2019 si sta vivendo in una nuova dimensione climatica relativamente a questo periodo dell'anno, a tutte le quote menzionate nella top 5 si ritrovano ben 3 degli ultimi 6 anni (2021, 2022, 2025) ed in tutti questi il 2021 detiene il record: ciò implica che a 500 hPa se non ci fosse stato il 2021 ora si starebbe a commentare il nuovo primato decadale!
Oltre alle medie decadali risultano di rilievo anche le altezze gpt minime registrate dalla terza decade di Giugno 2025, tra le più alte mai avute per qualunque decade del mese:
- nuovo record per la più elevata altezza gpt 850 hPa minima (1543 m) per la terza decade e per qualunque decade di Giugno dal 1974; il record mensile, che era 8 m inferiore, era stato appena stabilito 10 giorni prima dalla seconda decade di Giugno 2025!!!!! Incredibile ma vero, le due decadi di Giugno con la più alta quota gpt 850 hPa minima dell'ultimo mezzo secolo sono state proprio le ultime due, a coronamento di un periodo di elevate altezze gpt che è perdurato anche fin quasi alla fine della prima decade di Luglio!
- secondo posto per la più elevata altezza gpt 700 hPa minima (3169 m) per la terza decade di Giugno dal 1974, dietro solo al 2021 per -3 m; si è trattato inoltre del secondo posto tra tutte le decadi di Giugno degli ultimi 50 anni, e sebbene stavolta la seconda decade di Giugno 2025 non figuri nel podio essa compare comunque al quinto posto, retrocessa dopo appena 10 giorni dal quarto posto che aveva da pochissimo guadagnato!
- solo quinto posto, in ex aequo peraltro con altri anni, invece per l'altezza gpt 500 hPa minima (5820 m) per la terza decade di Giugno dal 1974, in curiosa antitesi ad una quota gpt che per tutti gli altri parametri (altezza gpt media inclusa) era stata la più brillante e pregna di storicità; giusto per precisione, anche in questo caso si ritrova nella classifica storica mensile la seconda decade di Giugno 2025, quella immediatamente precedente, stavolta persino davanti alla terza non essendo mai scesa sotto i 5830 m, motivo per cui è nella top 5 tra tutte le decadi del mese (mentre non lo è la terza decade).
Alla fine della disamina emerge il ritratto di una tipica terza decade di Giugno degli ultimi tempi, che non si è risparmiata riuscendo comunque a far parlare di sè tramite la conquista di nuovi record, molti dei quali inaspettati e persino clamorosi.
E' stata data una ripassata ad almeno 19 statistiche da top 5, delle quali 17 da podio e 8 da record, 3 dei record sono mensili (minima più alta, ZT e T500 più alte); si badi che non ho considerato le eventuali statistiche di precocità, se lo facessi la lista si allungherebbe ancora (così come anche l'elenco dei record, d'altro canto i nuovi primati mensili sono anche primati di precocità annuale essendo Giugno il primo mese dell'anno dove sono possibili tali performance), pertanto la reale portata della decade non si esaurisce ai dati citati, ne offrono però uno spaccato esemplare.
Alcune delle statistiche riscritte lo erano già state negli scorsi anni, e si può dire che per certi versi la terza decade di Giugno 2025 abbia completato l'opera lasciata incompiuta proprio dagli altri anni di questo decennio, stabilendo nuovi primati nell'alta troposfera che nè 2021, nè 2022, nè 2024 erano riusciti a fare. E così, in 5 anni, l'obiettivo è stato raggiunto: gli anni 20 del XXI secolo possiedono ora le terze decadi di Giugno più calde a tutte le quote, dal suolo (dove però il 2003 non ha ceduto il comando, venendo solo pareggiato) fino ad almeno la medio-alta troposfera.
Evoluzione della terza decade di Giugno dal 1951 al 2025 a Brindisi Casale:
Screenshot 2024-07-08 at 19-11-49 Météo climat stats Relevés à Brindisi du 21 Juin 2019 au 30 Ju.png
Ultima modifica di burian br; 12/07/2025 alle 16:32
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