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Proprio io, nei (pochissimi) ritagli di tempo ogni tanto riesco a scrivere due parole.
A proposito volevo focalizzare l'attenzione sulla situazione potenzialmente esplosiva nelle prossime ore al nord.
In media troposfera ci troviamo sulla cresta anticiclonica subtropicale, ovvero laddove massima risulta l'avvezione positiva di vorticità in aumento tra l'altro con la quota (prima e seconda mappa sat allegate). In pratica si tratta di onde barocline secondarie inserite in una rossby wave atmosferica con tanto di getto a gomito proprio sulle Alpi.
La mappa degli spessori indica anche un elevato gradiente tradendo quindi la presenza di un fronte freddo appoggiato alle nostre regioni di nord-ovest, proprio in prossimità del nucleo di vorticità appena menzionato. Il fronte ha il compito di separare l'aria caldissima subtropicale da quella fresca nord-alantica e pettinerà il nord Italia con la sua coda ma sara sufficiente all'innesco di forti temporali vediamo perchè.
Nella terza mappa sat allegata notiamo una anomalia di PV che in sostanza determina l'inserimento, a mezzo del ramo discendente del getto, di aria fresca e asciutta di parziale prelievo stratosferico con nucleo massimo sul golfo del Leone.
Da questa posizione l'aria secca in quota tenderà a sopravanzare quella molto calda e umida avvettata in mediobassa troposfera a mezzo di una specie di warm conveyor belt in risalita sui nostri mari occidentale a partire dal Canale di Sardegna. La colonna d'aria risulterà molto instabile e oltretutto si andrà ad aggiungere anche lo scambio diabatico di calore vista l'ora serale di riferimento con impennata del CAPE.
In altre parole la situazione risulta molto favorevole allo sviluppo tra la sera e la notte di forti temporali con possibilità di grandinate e colpi di vento. Dove esattamente? In primo luogo dove alla convergenza prefrontale si aggiungerà quella orografica quindi a partire dai rilievi ma lo sconfinamento sulla pianura Padana sarà inevitabile, senon altro per una certa azione retroattiva orografica, anche se con collocamento dei fenomeni un po' più irregolare. Gli estremi: rapido il passaggio sulla Liguria, piu cattivo tra Emilia, basso Veneto e Friuli Venzia Giulia.
E per domani il bis sul nord-est. Insomma una situazione ghiotta per gli amanti dei fenomeni temporaleschi tra i quali mi ci metto senz'altro anch'io.
Salutoni
Luca
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ottima analisi, dom, per quanto riguarda le quote medio-alte
ma le cose non sono andate così... perchè?
col senno di poi mi permetto di aggiungere che la situazione al suolo non era delle migliori...
ottime condizioni termoigrometriche, certo, ma quando i minimi al suolo sono così a nord (abbondantemente oltralpe, i minimi nostrani sono praticamente orografici) e quindi c'è poca ciclonicità o non ce n'è proprio, spesso va a finire che il libeccio secco e teso "tappa" le pianure e a volte anche le pedemontane (almeno nella PP centrale)...
risultato (estofex aveva visto bene) eventi forti oltralpe e sul versante sudalpino solo sui monti...
speriamo per oggi, ma ho la sensazione che gran parte della PP chiuderà questa prima fase con zero mm e anche gli eventi forti saranno scarsi, molto meno del preventivato...
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Verissimo. In sostanza, pur essendoci le basi di vorticità oltremodo sufficienti allo scopo convettivo, la corrente discendente dal versante padano dell'Appennino ha tolto carburante alla costruzione temporalesca sulle zone di pianura spingendo il CAPE a ridosso delle Alpi. Spesso avviene però che la retroazione orografica alpina causa a ruota la controrisposta di correnti fresche in discesa dalle Alpi interessate dai temporali e interviene creando una linea di convergenza lungo i settori padani, cosa che in questo frangente, almeno su alcuni settori, non è avvenuto.
Ciao!
Luca
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in parte però sta avvenendo, ad est di VE-TV, dove si è formata una linea devastante con radar a fondoscala e grandinate...
ma lì è diverso, non ci sono ostacoli verso il mare e i monti sono più bassi, inoltre il minimo orografico si forma di solito (anche stavolta) su venezia...
succede spesso che queste perturbazioni "stiracchiate" in quelle zone lavorino di più
forse la convergenza lì è più facilitata
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Esatto, solitamente risulta più attivo contrasto tra l'aria fresca e asciutta che discende dalle Alpi (e che passa in volume maggiore rispetto al settore occidentale per questioni di quota) e quella caldo umida che risale lungo il LLJ (corrente a mediamente a 850hPa, che penetra con maggior facilità rispetto ai settori padani centro-occidentali).
Nella fattispecie odierna sarà interessante vedere poi cosa accadrà quando l'aria fresca aggirerà l'ostacolo delle Alpi orientali riversandosi sull'Adriatico con turbolenti venti di Bora. In quel caso la controspinta temporalesca andrà a creare una consistente linea di convergenza convettiva su basso Veneto ed Emilia Romagna, attivata oltretutto anche dal contrasto igrometrico (secco dalle Alpi sopra, umido dall'Adriatico sotto), orografico (appennino emiliano-romagnolo) e diabatico (il sole ha picchiato stamattina).
Abbiamo parlato del nord ma un discorso analogo andrebbe fatto anche per il centro. I cacciatori di temporali umbro-marchigiani sono avvertiti!
Ciao
Luca
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Ed eccola in tutta la sua splendida maestosità! A prima vista pare abbia i caratteri di supercella tra i quali la classica uncinata. Gli amici del Reggiano sapranno dire senz'altro di meglio.
Ciao
Luca
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