qui invece 11,5 coperto...
ciao serata stupenda ...così mi sono fatto un pezzetto a piedi sul lungomare... cielo coperto...debolissimo pioviggine...e venticello tiepido...
ho fatto anche una veloce fotina...., quegli ometti di pietra lì in bassao a sinistra li fa uno dei "pazzi del villaggio ".... tutti i gironi ne costruisce di nuovi...., molto bellini soprattutto con la marea che li fa spuntare in mezzo all'acqua, li sommerge e poi di nuovo affiorano... , ne avrà fatti centinai... ha monopolizzato 150m di scogliera..., il problema è che il mare e le maree glieli buttono giù spesso...
in pratica si ispira a questo..... sono ovunque in Canada... , monumenti dei nativi.... anche sulla bandiera dello stato del Nunavut
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Last edited by euskadi6485; 20/01/2010 at 03:32.
Più che altro mi chiedo come faccia ad avere -9 °C di media a gennaio (come riportato su wiki), che peraltro è veramente poca roba confrontati ai -10 °C di Montreal, che sta praticamente al livello del mare e ben 6° di latitudine più a sud, con oltre il doppio delle precipitazioni e quasi il doppio di neve.
Di positivo c'è la variabilità, come hai sottolineato, ma nel compleso il canada offre molto di meglio, secondo me.
va decisamente a gusti.... tra un Montreal perennemente sotto zero o quasi per 3 mesi, dove uscire diventa pesante, tirare un palla di neve è quasi letale e tirare un calcio al pallone impossibile...., preferisco di gran lunga un Calgary che mi mostra un pò tutte le facce ....
anche un freddofilo puro esce da un inverno a Montreal con 2 balle così, da nevofilio consiglio la costa Est.., T non esagerate nel freddo e medie nevose ottime.... da Halifax a Charlottetown e la Nova Scotia
11,2 C nuvoloso
oh oh.. si scende sotto i 10 C
8,8 C poco nuvoloso questa sera.. direi freschino....hihihih
ciao effettivamente su wikipedia ho trovato per chi ha voglia di leggere questa dettagliatissima descrizione del clima di Halifax e della Nuova Scozia che mi sembra davvero molto tosto
Halifax (Canada) clima
da wikipedia
Probabilmente l'aggettivo che, più di qualunque altro, riassume meglio il clima di Halifax è quello di "variabile". In effetti il tempo di questa città oceanica e, in generale, di tutta la provincia canadese di cui è capitale (la Nuova Scozia) è estremamente mutevole tant'è che in una stessa giornata si può assistere a fenomeni meteo molto diversi: sole, neve, nebbia, cielo terso, pioggia e ancora la neve......tutto in poche ore.
Secondo la classificazione climatica più accreditata, la classificazione dei climi di Köppen, Halifax fa parte della fascia Dfb ossia un clima freddo, nivale, umido in tutti i mesi (ovvero senza un periodo dell'anno in cui le precipitazioni risultano scarse) e con stagione estiva moderatamente calda [1]
Questo clima è fondamentalmente influenzato da due elementi: la presenze dei mari e dell'Oceano Atlantico che bagnano la penisola su cui sorge la città e la vasta massa continentale canadese che si estende a Ovest. Questi due fattori geografici rendono ibrido il clima di Halifax: da un lato un clima marittimo che causa precipitazioni abbondanti, fa impennare gli indici di umidità, provoca una ventilazione sostenuta (la Nuova Scozia è frequentemente spazzata da forti tempeste) e, rispetto alle zone interne del Canada, rende più contenute le temperature, dall'altra parte un clima continentale per le accentuate differenze termiche tra l'estate e l'inverno (in uno stesso anno le temperature possono sprofondare oltre i -20° C e salire sopra i +30° C mentre tra le medie delle minime di gennaio e quelle delle massime di agosto c'è una differenza di 32°), per i rigori del periodo invernale e per le abbondati nevicate.
Le temperature più basse e più alte registrate in città sono state: -26,1° C (31 gennaio del 1951) e +34,0° C (27 giugno del 2001). All'aeroporto civile di Halifax, distante dal mare alcuni km, i valori estremi sono stati: di -29,4° C e +37,2° C. [2]
Halifax (i valori medi meteo seguenti si riferiscono, se non è indicato diversamente, al trentennio 71-00) ha una media termometrica annua assoluta di +7,2°. Il mese più freddo è gennaio (media delle massime e delle minime di -0,2° C e -8,6° C) quello più caldo risulta essere agosto (media di +23,0° C e +14,8° C). Da dicembre a marzo le medie delle minime sono negative ma a gennaio e a febbraio anche le medie delle massime restano inferiori allo zero. Da novembre ad aprile si registrano 49 giorni di ghiaccio ossia giornate con temperature massime negative, mentre tra novembre e marzo (raramente a ottobre e aprile) si hanno 34 giorni con minime inferiori ai -10°. Durante l'anno sono 76 le giornate con massime superiori ai 20°.
Per quanto riguarda le precipitazioni queste sono abbondanti e distribuite tutto l' anno con una media, in leggero calo rispetto agli anni precedenti, di 1508,0mm. Il mese con meno precipitazioni è agosto (98,3mm), l'unico con meno di 100mm, quello con maggiori apporti pluviometrici è dicembre (160,2mm). In generale le precipitazioni hanno un picco invernale e un, relativo, calo nel periodo estivo. Tutti i mesi dell'anno rilevano 10 o più giorni con precipitazioni. I giorni con almeno 10mm sono 50 mentre quelli con almeno 25mm arrivano a 17. La media nivometrica annua è di 151,8 cm (in deciso calo rispetto ai 167,2 del periodo 61-90) distribuiti, considerando giornate con almeno 0,2cm, su 41 giorni.
Halifax può essere interessata da tempeste di origine tropicale ma anche, se pur raramente, da veri uragani che risalendo dai Caraibi e dalla Florida giungono sulle coste Sud-orientali del Canada. Uno dei più devastanti di tutta la sua storia è stato l'uragano Juan che nel settembre del 2003 ha causato molti danni alla città. [3] [4][5]
Nonostante tutto Halifax non registra molti giorni all'anno con temporali (circa 10), a causa di una stagione estiva non troppo calda e per l'assenza di rilievi elevati nelle vicinanze.
Ma passiamo ad una panoramica stagionale:
marzo, aprile, maggio
la primavera resta fredda fino ad aprile, mese in cui si verificano (raramente anche ai primi di maggio) ancora alcune nevicate e delle giornate con valori termici sotto lo zero, del resto aprile ha una media delle minime di appena +0,8° C. Nella seconda metà della stagione si registra un netto aumento delle temperature che favorisce una vera e propria esplosione della fioritura e, in generale, del risveglio vegetativo. Il totale pluviometrico primaverile è di 374,9mm (di cui 39,4mm sotto forma di neve) mentre la media termica assoluta è di 4,7° C.
giugno, luglio, agosto
L'estate è moderatamente calda ma sempre piovosa. Infatti anche in questa stagioni sono frequenti le perturbazioni atlantiche. Del resto dall'Artico possono sempre scendere irruzioni di aria più fredda che possono far calare le temperature di alcuni gradi (il valore termico più basso registrato in questa stagione è stato quello del 18 giugno del 1973 con +1,7° C). Alcuni giorni rilevano valori massimi intorno ai 30° e in qualche occasione, grazie alle ondate di calore che dagli Stati Uniti risalgono lungo la costa orientale del Nord America, si possono registrare picchi superiori. Una caratteristica del clima di Halifax, soprattutto nei mesi più caldi, sono le dense nebbie marittime (la città sorge in una delle zone più nebbiose del mondo) che possono far scendere a pochi metri la visibilità. Queste nebbie sono conseguenza della differenza di temperature tra la fredda corrente del Labrador che bagna le coste della città e i più tiepidi specchi d'acqua limitrofi. [6] Il totale pluviometrico estivo è di 312,2mm mentre la media termica assoluta sale a 17,5° C.
settembre, ottobre, novembre
In autunno si possono ancora registrare, favorite da tardive rimonte calde, alcune giornate tiepide, giornate che però si alternano ad altre piovose, umide e ventose. Nella seconda parte della stagione iniziano le vere e proprie irruzioni di aria gelida dal Canada Centrale o dall'Artico che portano i primi valori sotto lo zero e le prime nevicate, a volte può nevicare brevemente anche nella seconda metà di ottobre. Il totale pluviometrico è di 396,2mm (di cui 7,9mm sotto forma di neve) mentre la media termica assoluta è di 9,7° C.
dicembre, gennaio, febbraio
L'inverno è meno rigido di quelli che si registrano nel Canada continentale ma è pur sempre molto freddo, inoltre le frequenti masse d'aria umida che investono questa zona portano abbondanti nevicate. In realtà anche a gennaio le precipitazioni liquide restano predominanti ma queste si alternano alle nevicate. Tutto dipende dalle correnti prevalenti: quelle di Sud-Ovest e meridionali portano piogge e temperature sopra lo zero, quelle occidentali e settentrionali arrecano nevicate spesso intense e persistenti. Quando i gelidi anti-cicloni termici che si formano sul Canada centrale si estendono fin sulle coste della Nuova Scozia ecco che ad Halifax si registrano giornate spettacolari con cieli tersi, visibilità estesa e temperature bassissime. Nei mesi più freddi dell'anno la città può essere colpita da veri e propri blizzard ossia bufere di neve della durata di diverse ore accompagnate da temperature di parecchi gradi sotto lo zero che riducono la visibilità anche a pochi metri e provocano abbondanti accumuli nevosi. Da ricordare la serie di micidiali blizzard che colpirono Halifax alla fine della seconda decade del mese di febbraio del 2004 (White Juan [7]); in quell' occasione in una sola giornata la città fu seppellita sotto 96 cm di neve ma certamente in alcune zone si superò il metro di manto nevoso. Quella tempesta causò notevoli danni, la cessazione dell'erogazione dell'energia elettrica e la sospensione di tutte le attività economiche. Altri fenomeni pericolosi per il traffico stradale e che interessano con una certa frequenza il capoluogo sono le tempeste di ghiaccio o le piogge congelantesi.
Il totale pluviometrico è di 424,7mm (di cui 104,6mm sotto forma di neve) mentre la media termica assoluta scende a -3,2° C.
Per quanto riguarda gli eventi meteo più estremi e/o pericolosi che si verificano ad Halifax abbiamo la seguente sintesi:
7 episodi nevosi all'anno con accumuli giornalieri di almeno 10 cm (di questi 4 accumulano almeno 15 cm, 3 dai 20 cm, 1-2 con accumuli a partire dai 25 cm, 0,2 episodi con depositi di almeno 40 cm e raramente episodi con totali oltre i 50 cm). In genere accumuli giornalieri a partire dai 50 cm se ne registrano 1 per decennio. Blizzard (secondo il servizio meteo canadese intense nevicate della durata non inferiore alle 4 ore, con visibilità sotto 1 km, venti oltre i 40 km/h e temperature inferiori ai -3°) si presentano con la media di 1 ogni due anni ma nevicate intense e persistenti con venti forti, temperature molto basse e visibilità ridotta sono molto frequenti ogni anno. Anche lo scaccianeve (visibilità molto ridotta a causa di forti venti che sollevano la neve presente al suolo) può essere un problema soprattutto per la circolazione viaria e si registrano 2 episodi invernali all'anno. Intense ondate di gelo con minime sotto i -24° si presentano almeno 1 volta ogni 10 anni mentre i record assoluti (considerando le temperature registrate in tutta la città) oscillano tra i -26 e i -30°. In alcuni casi sono state registrate temperature da wind chill tra i -36 e (nel caso più estremo) i -43°. Precipitazioni congelantesi si presentano con una frequenza di 52 ore all'anno all'aeroporto e tra le 35 e le 40 ore in città. Giornate nei mesi più freddi dell'anno, tra la 2° meta di dicembre e la prima parte di aprile, con precipitazioni battenti oltre i 25 mm di accumuli (pericolose per possibili alluvioni soprattutto se si sommano alla neve in fusione del terreno precedentemente innevato) sono frequenti, circa 5 episodi per quadrimestre. In estate, se pur raramente, posso presentarsi periodi con 10 giorni consecutivi di totale assenza di precipitazioni ma con una probabilità tra il 6 e il 9%. In un periodo di 10 anni si possono registrate ondate di calore con valori massimi sui 32-33° mentre i record assoluti hanno toccato i 36-37°. Ogni anno si registra almeno 1 giorno con massime sopra i 30°. Nelle giornate più afose si possono rilevare, anche se molto raramente, indici di calore decisamente più alti delle temperature reali. La grandine è un fenomeno raro, fulmini e veri e propri temporali sono in gran parte concentrati nel trimestre estivo (soprattutto a luglio) con 10 giorni di temporali all'anno di cui 4 molto forti. Sicuramente il fenomeno meteo più violento che può colpire la città sono le tempeste tropicali e i veri e propri uragani che raramente risalgono dalla costa Usa fino alla Nuova Scozia con eventi anche di categoria 2. I mesi in cui è più probabile registrare simili eventi sono agosto e settembre. Le nebbie (spesso costiere) si presentano, soprattutto nel semestre estivo, con una frequenza elevata, più di 100 giorni all'anno. La zona di Halifax è anche quella in cui sono più frequenti intense precipitazioni con accumuli anche oltre gli 80 mm in 12-24 ore e record assoluti giornalieri oltre i 200 mm. Durante i venti più forti sono state registrare raffiche anche superiori ai 150 km/h e tutti gli anni si verificano venti oltre gli 80 km/h e frequentemente oltre i 100 km/h.
Last edited by Vanni; 21/01/2010 at 11:27.
E questo è il clima della Nuova Scozia dove si trova Halifax
Nuova Scozia (Canada) clima
Sempre da wikipedia
Secondo la nota classificazione dei climi di Köppen la Nuova Scozia appartiene alla fascia Dfb e Dfc ossia al clima freddo, nivale, a foresta, umido tutto l'anno (cioè senza mesi con precipitazioni nulle o scarse) e con estate calda (ma con temperature medie del mese più caldo inferiore ai 22°) o fresca (meno di 4 mesi con medie superiori ai 10°), quest'ultima nelle zone più settentrionali della regione [3]. La Nuova Scozia è una penisola e quindi è in gran parte circondata dal mare (l'Oceano Atlantico ad Est e Nord-Est, il Golfo di San Lorenzo a Nord-Ovest e la Baia di Fundy a Sud-Ovest) ma si trova anche ad Est dell'enorme massa continentale canadese che in inverno gela quasi per intero. Questi due fattori fanno si che il clima di questa provincia del Canada abbia caratteri sia marittimi che continentali: marittimo per le temperature più contenute rispetto alle aree interne del paese, per le abbondanti precipitazioni, per la ventilazione sostenuta e le tempeste oceaniche che frequentemente spazzano questa regione, continentale per i forti scarti termici tra la stagione estiva e quella più fredda e per i rigori dei mesi invernali.
Così se d'estate la fredda corrente oceanica (e in genere l'azione mitigatrice delle acque) tiene relativamente basse le temperature superficiali dei mari più a Sud (fino a 8° le acque della Baia di Fundy e quelle dell'Oceano Atlantico) contribuendo a rinfrescare le zone costiere e limitando in tutta la provincia gli eccessi di calore tipici delle aree più interne del paese, d'inverno, quando le temperature dell'oceano e quelle della Baia di Fundy oscillano tra i 4° C e i 0° C., la Nuova Scozia vive stagioni meno rigide di quelle che si presentano nelle aree interne canadesi dove le temperature scendono frequentemente anche sotto i -40. Per altro a fine agosto le temperature delle acque oceaniche che bagnano le coste (anche quelle più settentrionali) raggiungono i 18° C., questo fattore rende attive le brezze marittime prolungando di un paio di settimane, rispetto alle regioni canadesi più interne, la stagione estiva. Solo d'inverno, quando il Golfo di San Lorenzo e lo Stretto di Northumberland ghiacciano completamente, nelle zone più settentrionali della Nuova Scozia l'influenza delle acque marine si annulla. Inoltre la stagione invernale tende a prolungarsi quando a inizio primavera le zone marittime settentrionali (occasionalmente anche la Baia di Fundy) restano ancora bloccate dai ghiacci.
Questa regione è anche l' area con i maggiori quantitativi pluviometrici di tutta la costa Nord-Orientale compresa tra gli USA e il Canada. In effetti la Nuova Scozia ha medie pluviometriche annuali che non scendono sotto i 1000-1100mm e gli stessi rilievi della regione, costituiti solo da modeste colline la cui massima elevazione si trova nella zona più settentrionale (nell' isola del Capo Bretone si raggiungono i 530 metri di altezza), riescono a fare impennare ulteriormente le già consistenti precipitazioni tant'è che nell' area compresa tra le coste dell'Oceano Atlantico e quelle di Cape Breton si superano i 1600mm medi annui (Halifax, la capitale che si trova al centro della penisola ed è bagnata dall'Oceano Atlantico, ha una media annua di 1508mm). Il resto della provincia viaggia oltre i 1300-1400mm mentre la zona meno piovosa (intorno i 1000-1100mm) è quella lungo lo stretto di Northumberland che ghiacciando in inverno tende a rendere più estese e stabili le aree di alta pressione che si formano sopra le terre gelide del Canada. Le precipitazioni sono più abbondanti nel semestre invernale e relativamente meno cospicue in estate ma nel mese meno piovoso i totali pluviometrici medi mensili non scendono sotto i 75-80mm circa.
In media il 15% delle precipitazioni totali della Nuova Scozia cade sotto forma di neve, valore che sale a circa il 30% nella zona dell'isola di Capo Bretone. Le zone meno nevose sono, ovviamente, quelle costiere più meridionali a cavallo tra l'Oceano Atlantico e la Baia di Fundy, qui cadono poco meno di 150cm di neve all'anno. I cm superano i 300 nelle zone collinari più interne e nell'isola del Capo Bretone (il centro storico di Halifax registra ha una media annua di circa 160cm). Le abbondati nevicate della Nuova Scozia sono anche il prodotto dello scorrimento dell'aria gelida artica o occidentale su superfici marine che generalmente anche nei mesi più freddi dell'anno tendono (tranne quelle indicate sopra) a non gelare. Fenomeno simile a quello, più famoso, che si verifica lungo le sponde dei Grandi Laghi del Nord-America (" Lake effect snow "). [4] Il periodo dell'anno in cui al suolo sono presenti almeno 2,5cm di neve varia dai 110 giorni lungo le coste meridionali ai 140 nelle zone interne e più settentrionali.
Per il periodo 1979-1997 si ricava che:
1) su gran parte della Nuova Scozia la parte dell'anno in cui per la 1° volta si rileva un periodo di almeno 14 giorni di seguito con neve al suolo dell'altezza minima di 2 cm è quella della 2° metà di dicembre con un anticipo alla 1° metà del mese sulla parte Nord-orientale di Capo Bretone e un posticipo alla 1° metà di gennaio nell' estremo Sud della provincia (là dove sorge Yarmouth). Al contrario il periodo ultimo in cui mediamente si rilevano per l'ultima volta questi parametri è quello, su 2/3 della Nuova Scozia, della 1° metà di aprile con un anticipo all'ultima quindicina di marzo nelle zone meridionali della regione (e la prima metà di marzo nell'estremo Sud costiero, Yarmouth e dintorni) e un posticipo alla 2° metà di aprile nella parte Nord-Orientale di Capo Bretone (fino alla prima metà di maggio sulla parte più settentrionale di questa penisola della Nuova Scozia)
2) in media l'altezza massima annuale che raggiunge la neve al suolo (da non confondere con gli accumuli totali) è di circa 40 cm su gran parte della provincia ma con valori inferiori sulle coste meridionali e superiori (con punte fino ad 1 metro) sulle zone Centro-settentrionali di Capo Bretone (dove, tra l' altro, sorge Sydney) e alcune zone interne della Nuova Scozia a Sud-est di Halifax. [5]
La zona di Cape Sable, punta Sud-orientale della Nuova Scozia, è quella più mite di tutta la provincia con più di 6 mesi all'anno senza temperature sotto lo zero. Ma la maggio parte delle zone agricole della Nuova Scozia registrano dai 120 ai 130 giorni senza gelo (da fine maggio ai primi di ottobre) che salgono fino a 140 nelle zone più meridionali e scendono sotto i 100 nella zona dell' isola di Capo Bretone.
I venti sono prevalentemente meridionali o sud-occidentali in estate mentre si dispongono da Ovest Nord-Ovest in inverno.
Quello della Nuova Scozia è un clima molto ventoso e soggetto a frequenti e repentine variazioni anche nell'arco delle 24 ore. In una stessa giornata invernale si può passare dal sole alla pioggia e infine alla neve così come la neve può trasformarsi in pioggia che subito dopo può ghiacciare o può tornare il sole.
Caratteristiche (in una regione in cui in tutto l'anno l'umidità è elevata) le nebbie. Più frequente nella stagione estiva e lungo le coste la nebbia è causata dalla differenza termica tra l' Oceano Atlantico e le più elevate temperature dell'aria ma anche dallo scontro tra le acque più calde e quelle più fredde (Corrente del Labrador) dell'oceano. Spesso queste nebbie marittime tendono ad estendersi anche nelle zone più interne (soprattutto la notte). Infatti la Nuova Scozia è una delle regioni del pianeta con il maggior numero di giorni di nebbia. In alcune giornate si possono avere contemporaneamente veloci e densi banchi di nebbia, vento sostenuto e precipitazioni che nel periodo più freddo possono essere nevose. L'aeroporto di Halifax (che rispetto alla città è più interno) ha una media di 122 giorni con almeno 1 ora di nebbia, Yarmouth 118, mentre Sydney (zona dell'isola di Capo Bretone) 80.
I giorni senza " sole " (giorni come meno di 5 minuti di sole) sono circa 83 con un massimo tra novembre e febbraio.
Questa regione atlantica essendo spesso sede di scontro tra diverse e grosse masse d' aria (soprattutto tra quelle continentali che scendono dall'Artico canadese e quelle meridionali e calde che risalgono lungo le coste orientali) viene frequentemente battuta da forti tempeste oceaniche, profonde depressioni che provocano il crollo della pressione e scatenano venti sostenuti e piogge abbondanti e battenti.
In effetti la Nuova Scozia è la provincia con più tempeste di tutto il Canada e può essere interessata da tempeste di origine tropicale e addirittura da uragani caraibici che, soprattutto tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, risalgono lungo la costa orientale del Nord America. Il più violento degli ultimi tempi è stato certamente l' uragano Juan che ha colpito in pieno la capitale Halifax del settembre del 2003 [6] [7]. Nonostante ciò la Nuova Scozia non ha, a causa delle estati relativamente fresche e di rilievi modesti che non favoriscono la termo-convezione, un numero elevato di giorni con temporali (circa 10 all'anno), mentre i tornado sopo piuttosto rari.
Tutte e quattro le stagioni della Nuova Scozia hanno caratteristiche ben precise.
In autunno si passa facilmente da giornate ancora tiepide a periodi molti freddi che, grazie alle correnti Nord-Occidentali, portano nella seconda parte della stagione delle nevicate anche lungo le coste. In genere la prima sporadica neve sulle zone costiere cade già a novembre. L'estate indiana ("Indian Summer"), l'autunno caldo caratteristico del Nord America, qui è decisamente meno " caldo " e più raro di quello statunitense e delle zone centrali del Canada. Questa è anche la stagione in cui grazie ai primi freddi si verifica il suggestivo e affascinante fenomeno (anche se meno intenso di zone limitrofe come il Maine) del " foliage " ossia l' esplosione di un' intensa colorazione dalle tonalità pastello, soprattutto rosso e marrone, delle foglie degli alberi decidui
L' inverno è molto nevoso con temperature minime che possono scendere al disotto dei -15° (qui i record negativi assoluti sprofondano, anche nelle zone costiere, oltre i -20/-30°). In questa stagione il repentino cambiamento della provenienza dei venti (atlantici, artici, meridionali o occidentali) può far variare rapidamente le temperature nell'arco delle 24h passando così da rapidi disgeli a veloci congelamenti o viceversa. Nei mesi più freddi le medie delle temperature massime delle città costiere della Nuova Scozia sono sotto lo zero o intorno a questo valore. Yarmouth, nell'estremo Sud e quindi nella zona meno fredda di tutta la penisola, ha una media termica assoluta (media tra minime e massime) di gennaio di -3 °C. Ma anche in questa stagione, soprattutto quando soffiano le più tiepidi correnti Sud-Occidentali, le piogge si presentano frequentemente alternandosi con le nevicate. Ovviamente le piogge invernali sono sempre meno probabili man mano che ci si allontana dalla costa e si risale verso Nord. Nei mesi più freddi possono prodursi veri e propri blizzard (almeno 1 o 2 ogni inverno) ossia tempeste di neve con accumuli notevoli in poche ore, venti violentissimi (anche oltre i 150km/h) e temperature di parecchi gradi sotto lo zero. Tra le più imponenti serie di blizzard che hanno colpito la Nuova Scozia sono certamente da ricordare quelli che sono scaturiti da un sistema depressionario atlantico ribattezzato, dal nome dell' uragano che aveva colpito la stessa regione nel settembre precedente, White Juan [8] (bianco Juan) e che tra il 17 e il 20 febbraio del 2004 interessò le province Sud-Orientali del Canada causando nevicate eccezionali e continue. Infatti alla fine della seconda decade del febbraio di quell' anno una profondissima depressione atlantica salì verso Nord posizionandosi prima a Sud e poi Est delle coste della Nuova Scozia attivando così venti violenti da Nord-Nord-Ovest. Nei giorni precedenti aria freddissima dal Labrador e dall' Artico orientale del Canada aveva fatto crollare di parecchi gradi sotto lo zero le temperature delle città della Nuova Scozia. L' arrivo della depressione innescò immediatamente intense tormente di neve che paralizzarono l' intera regione. In alcuni casi i blizzard si trasformarono in veri e propri temporali di neve. Le copiose nevicate accompagnate da venti con forza da uragano (in alcuni casi si superarono i 120 km/h) bloccarono il sistema viario e causarono diverse interruzioni dell'energia elettrica, la chiusura di scuole, fabbriche e uffici, I danni furono enormi incalcolabili, a largo alcune onde raggiunsero i 10/15 metri di altezza. Molte zone batterono i record di accumuli nevosi in un solo giorno. Ad Halifax la neve misurata arrivò all'altezza di 96cm, a Lower Sackville 91 cm, a Yarmouth 83 cm. Grazie agli accumuli eolici alcuni palazzi furono seppelliti dalla neve fino al 2 o 3 piano. Ci vollero diverse settimane per riportare la situazione alla normalità. [9] [10] [11] [12] [13]. Altri fenomeni pericolosissimi (soprattutto per il traffico stradale) che si verificano nei mesi più freddi dell'anno sono la pioggia congelantesi, la nebbia congelantesi e le tempeste di ghiaccio.
La primavera resta fredda e fino ad aprile si registra qualche nevicata mentre da maggio in poi, fra l' alternarsi di piovose perturbazioni oceaniche e i primi calori pre-estivi, si assiste ad un progressivo aumento delle temperature con una vera e propria esplosione di colori grazie al risveglio della vegetazione.
L' estate è tiepida e piovosa con medie massime che generalmente non superano i 22-23°. Di giorno le zone interne lontane dall'effetto refrigerante del mare tendono a registrare circa 5° C. in più delle aree costiere (effetto rinfrescante che perdura anche di notte ma che si riduce ad una differenza di circa 2° C.). Sono pochi i giorni in cui si registrano valori termici oltre i 28° ma può capitare che aria molto calda dagli Stati Uniti centrali arrivi fin su queste coste facendo schizzare le massime oltre i 30° (i record assoluti superano i 35°) In questa stagione, soprattutto nelle prime ore del mattino (ma non solo), si formano frequenti, estesi e densi banchi di nebbia. [14] [15]
Sable Island è un' isola appartenente alla Nuova Scozia ma posta a 300km a Sud-Est da Halifax. È spazzata frequentemente da violentissime tempeste e spesso coperta da spessi strati di nebbia. S. Island è l'unico luogo appartenente amministrativamente a questa provincia (eccetto qualche sparuta località costiera dell'estremo Sud della Nuova Scozia) ad essere inclusa nella fascia climatica C; qui infatti il mese più freddo, febbraio, ha una media termica di -1,4° C. In compenso la stagione estiva è decisamente fresca. Le precipitazioni sono distribuite tutto l'anno ma con il 9% di neve sul totale delle precipitazioni annue è anche la zona meno nevosa di tutta la Nuova Scozia [16] [17]
Fenomeni meteo pericolosi
In una regione come la Nuova Scozia dove gli elementi del tempo si esprimono in tutta la loro violenza viene data molto importanza dai centri meteo regionali ai fenomeni meteo più dannosi. [18] Sotto un elenco delle manifestazioni meteo più pericolose che interessano questa provincia atlantica:
- Grandine, per il servizio meteo canadese si parla di grandine quando il diametro del chicco di ghiaccio misura almeno 5 mm. Le grandinate più violente possono essere molto dannose sia per le proprietà che per l'agricoltura. Rispetto alle zone interne canadesi e dei Grandi Laghi la Nuova Scozia è meno interessata dalla grandinate ma comunque ogni anno questi fenomeni interessano, soprattutto in estate, la provincia atlantica e in particolare le zone interne e occidentali, molto colpita anche la zona di Half Island Cove.
- Piogge violente e nubifagi, in alcuni casi le piogge possono diventare molto intense e assumere forma di veri e propri nubifragi (in Nuova Scozia si sono registrate piogge fino a 15-20 mm in 5 minuti, 45 mm in 30 minuti, una 60ina in 1 ora, 150 mm in 12 ore e anche oltre i 230 mm in 24 ore) con danni alle colture, alluvioni lampo e frane. La zona centrale della Nuova Scozia (in particolare la zona di Halifax) e, in generale, le coste atlantiche sono quelle più soggette a questi fenomeni.
- Piogge estive copiose, nei mesi estivi possono esserci forti precipitazioni che possono provocare, soprattutto se durano più giorni, vere e proprie alluvioni. Tra maggio e settembre la possibilità che si verifichino tre giorni di seguito di piogge sono tra il 7% e il 22% (soprattutto nelle zone più orientali, quelle al confine con il Nuovo Brunswick e la zona di Halifax), mentre un periodo di piogge di 10 giorni è più probabile che si verifichi sulla parte Centro-settentrionale della penisola.
- Piogge invernali copiose, così come nei mesi più caldi pure in inverno, anche se le temperature invernali della Nuova Scozia sono mediamente sottozero, non sono rare perturbazioni foriere di piogge battenti. Sono soprattutto le zone atlantiche ad essere soggette a questi fenomeni che diventano ancora più pericolosi quando alle piogge si somma l'acqua delle neve in fusione su terreni precedentemente innevati. In questi casi possono esserci estesi allagamenti e veloci inondazioni. Considerando il periodo compreso tra il 15 dicembre e il 15 aprile i giorni con totali pluviometrici (sia sotto forma nevosa che liquida) superiori ai 25 mm vanno da un massimo di 5-6 giorni sulla costa atlantica orientale (zona di Halifax), 4 su quella settentrionale, fino ad un minimo di 1 giorno (e anche meno) sulle aree al confine con il Nuovo Brunswick, qui le precipitazioni liquide invernali sono meno probabili e abbondanti.
- Pioggia congelantesi, in alcune condizioni possono verificarsi precipitazioni liquide ma a temperature sottozero. In questi casi le gocce di pioggia appena toccano una qualunque superficie si congelano all'istante con il risultato di formare pesanti e scivolosi strati di ghiaccio pericolosissimi per le persone e la circolazione viaria, aerea (le piste degli aeroporti diventano piste da "sci") e anche per le linee elettriche che possono essere abbattute dal peso ghiaccio. Anche gli alberi possono crollare sotto il peso del ghiaccio danneggiando auto e creare situazioni di pericolo per gli esseri umani e gli animali. Nel novembre del 2004 molte zone della Nuova Scozia restarono al buio a causa di persistenti e cospicui fenomeni di piogge congelantesi che distrussero molti pali elettrici. La frequenza annua di questi fenomeni varia dai 20 giorni nelle zone costiere del Sud, 30-40 sulle altre zone marittime del Centro-Sud, fino ad un massimo di 50-60 giorni nella zona meridionale e costiera di Cape Breton Island (regione più settentrionale della Nuova Scozia). Se Yarmouth, città atlantica dell'estremo Sud, registra 5 ore all'anno di piogge congelantesi, Halifax, sulla costa media atlantica, 20-23 ore, mentre Sydney, costa settentrionale, sale a 35 ore.
- Nevicate copiose, la serie di abbondantissime nevicate che nel febbraio del 2004 interessarono la Nuova Scozia ("White Juan") accumulando in un solo giorno fino a circa 1 metro di neve ad Halifax evidenziano il pericolo derivante da abbondanti depositi nevosi che portano alla chiusura di scuole, fabbriche e attività commerciali, al blocco del traffico, il crollo di tetti e altro ancora. Annualmente il numero di tempeste di neve con accumuli superiori ai 10 cm variano da un minimo di 7 sulle coste meridionali e Sud-occidentali (da Yarmouth ad Halifax) ad un massimo di 10-11 nella zona settentrionale della provincia (Cape Breton Island dove sorge la città di Sydney) e Nord-orientale al confine con la provincia di Nuovo Brunswick (qui troviamo la città di Amherst). In generale le zone costiere orientali dell'Atlantico sono meno soggette a questi fenomeni rispetto alle zone costiere occidentali e settentrionali.
- Blizzard, nevicate abbondanti associate a venti violenti e temperature molto basse possono spazzare la Nuova Scozia. Sono tra i fenomeni meteo più pericolosi e possono causare l'abbattimento di linee telefoniche ed elettriche, vaste interruzione della corrente elettrica per diversi giorni, crollo di alberi e numerosi altri danni. Più precisamente secondo i criteri utilizzati dai centri meteo della Nuova scozia si può parlare di blizzard quanto una tormenta di neve dura almeno 4 ore è accompagnata da venti oltre i 40km/h, le temperature sono inferiori ai -3° e la visibilità non raggiunge 1 km. Adottando questi parametri si ricava che in questa provincia atlantica il numero di blizzard varia da 3-4 all'anno nell'estremo Nord di Cape Breton Island a poco meno di 1 sulle zone oceaniche. Yarmouth, nella costa estrema meridionale della regione, registra una media di 11 ore all'anno di blizzard, Shearwater (a pochi km da Halifax), sulla media costa atlantica orientale, arriva ad appena 0,7 giorni e 7 ore, Sydney, costa settentrionale, 1 blizzard per 12 ore, Sable Island (l'isolotto a Est della penisola della Nuova Scozia) 1,5 giorni per 16 ore. Ma nei mesi più freddi dell'anno tutta la Nuova Scozia, senza arrivare a veri e propri blizzard, viene frequentemente interessata da forti nevicate con venti sostenuti e visibilità ridotta che creano problemi alle attività umane.
- Scaccianeve, quando i suoli sono ricoperti di neve il vento, se intenso, può sollevare enormi quantità di manto nevoso rendendo la visibilità limitata e creando numerosi problemi al traffico. Su gran parte della Nuova Scozia sono 3-4 gli episodi di scaccianeve con punte di 6 su Cape Breton Island mentre sulle coste più meridionali atlantiche si può scendere a 1-2 episodi. I giorni con scaccianeve variano da 20 all'estremo Nord a poco più di 10 sulle coste meridionali atlantiche.
- Freddo estremo, in inverno periodi con temperature molto basse sono frequenti ma in alcuni casi i valori termici possono sprofondare di alcune decine di gradi sotto lo zero creando pericoli alla fauna, la flora e alle persone, soprattutto i senzatetto e coloro che lavorano all'aperto. Considerando un periodo di 10 anni si possono registrare valori minimi assoluti fino a circa -20 sull' estrema punta costiera atlantica Sud-orientale (la zona di Clark's Harbour e Lower Woods Harbour), valori tra i -25 e i -30 sulle altre zone costiere meridionali e, in genere, sulle aree marittime atlantiche affacciate a Est, temperature sui -30 sulle zone costiere settentrionali e occidentali, minime inferiori ai -30 sulle zone interne della penisola della Nuova Scozia e temperature al di sotto dei -35 in diverse aree interne occidentali al confine con il Nuovo Brunswick. Se però consideriamo i valori minimi assoluti mai registrati (record) troviamo minime intorno ai -25 sull'estremo Sud costiero, sotto i -35 sulle zone costiere centro-settentrionali fino a punte al di sotto dei -50-55 sulle aree interne occidentali della provincia.
- Wind chill molto bassi, la temperatura di raffreddamento è il valore termico, diverso da quello reale registrato dai termometri, avvertito dal corpo quando soffia il vento. Maggiore è la forza del vento e più bassa sarà la temperatura avvertita dall'organismo. In alcuni casi, quando le temperature sono molto fredde, il wind chill può risultare pericolosissimo per la vita umana e provocare veloci congelamenti. Animali, piante, lavoratori all'aperto e senzatetto sono i più esposti al pericoli di venti con temperature molto basse. Nei casi più estremi sono state calcolate temperature da wind chill inferiori ai -60° mentre anche nelle zone costiere meridionali le temperature percepite possono scendere intorno ai -35°. Spesso le zone più soggette ai wind chill più freddi sono proprio le zone costiere (soprattutto quelle settentrionali) perché più esposte ai venti più violenti.
- Fulmini, in genere, ma non sempre, associati a temporali i fulmini sono pericolosi sia per le persone e gli animali sia per gli incendi (soprattutto boschivi) che possono innescare.Sulla Nuova Scozia la maggior parte dei fulmini si genera nella stagione estiva mentre sono rari nei mesi più freddi. Le zone più interessate da questi fenomeni sono quelle orientali al confine con il Nuovo Brunswick mentre le regioni settentrionali, soprattutto tra Sydney e la baia di Mira, sono quelle meno colpite.
- temporali violenti, la Nuova Scozia non ha un numero elevato di temporali (decisamente più numerosi in Nuovo Brunswick e nello stato Usa del Maine). Ma anche qui possono comunque colpire anche con molta violenza e si formano soprattutto nella stagione estiva. I pericoli del temporali sono provocati dai forti venti, le piogge violente e concentrate in poco tempo, le grandinate rovinose, i fulmini e le trombe d'aria che producono. La zona centrale della Nuova Scozia, da Amherst (al confine con il Nuovo Brunswick) all'entroterra di Halifax e da Truro (sulla baia di Cobequid) a Middleton (la Baia di Fundy), è quella maggiormente interessata da questi fenomeni con circa 4 eventi violenti all'anno. L' estremo Sud costiero (tra Yarmouth e Clarks Harbour), la costa più orientale della penisola di Half Island Cove e le coste più settentrionali della Nuova Scozia (Baia di San Lorenzo, Ingonish e l'isola di Scatarie) sono quelle meno colpite da violenti temporali, 0,5 all'anno. Le coste della Baia di Fundy registra fino ad una dozzina di giorni di temporali all'anno. Luglio è il mese in cui i temporali sono più frequenti.
- Uragani, sicuramente i fenomeni meteo più micidiali e pericolosi che possono interessare la Nuova Scozia sono gli uragani. Infatti ogni tanto, nonostante la latitudine settentrionale della regione, alcuni mostri vorticosi risalgono lungo la costa atlantica degli States impattando contro la Nuova Scozia. In genere arrivano già declassati a "semplici" tempeste tropicali ma a volte raggiungono le coste della provincia come veri e propri uragani. In ogni caso gli effetti sono disastrosi. L'uragano del settembre del 2003 fu di categoria 2 con raffiche fino a 185 km/h, onde fino a 20 metri in una zona poco fuori dal porto di Halifax e piogge battenti. Tutta la regione può essere interessata da questi venti ma sono soprattutto le zone costiere atlantiche a subire i danni maggiori. Tra il 1901 e il 2000 sono state 19 le tempeste tropicali e 19 gli uragani veri e propri (tre dei quali di categoria 2) che hanno interessato la regione.
- Tornado, fenomeni alquanto rari ma non impossibili sono i tornado. La costa Nord-occidentale (a Sud della provincia di Prince Edward Island) è quella più soggetta ai tornado.
- Venti violenti, abbiamo visto che la Nuova Scozia è una regione molto ventilata soggetta a venti impetuosi e frequenti: blizzard, scaccianeve, uragani, tornado, tempeste, raffiche in seno a temporali ma anche venti intensi associati a normali depressioni creano numerosi problemi abbattendo alberi, scoperchiando tetti, rallentando il traffico, aumentando la sensazione di freddo.Greenwood poco distante dalla costa sulla Baia di Fundy registra 36 giorni con venti dai 52 km/h di cui 14 con venti a partire dai 63 km/h, Shearwater 16 e 4 giorni, Sydney 19 e 6 giorni, Yarmouth 13 e 2 giorni ma Sable Island ben 73 e 29 giorni. Raffiche record oltre i 140 km/h sono state registrate lungo tutte le zone costiere della provincia con punte, lungo la Baia di Fundy, oltre i 180 km/h.
- Siccità, la Nuova Scozia è una regione che gode in ogni periodo dell'anno di precipitazioni abbondanti. La Siccità, quindi, è un fenomeno molto improbabile ma non del tutto impossibile. Nell'estate del 2001 una prolungata carenza, rispetto alle medie, di precipitazioni colpì alcune zone della Nuova Scozia e del Nuovo Brunswick provocando un calo fino al 50% della produzione di patate, del 50-75% di quella di mirtillo e un calo netto di altri prodotti come il fieno, i fagioli e le mele. Il danno economico fu forte con consequenziale calo del Pil e aumento della disoccupazione. La possibilità che tra maggio e settembre si verifichi un periodo di 10 giorni consecutivi senza precipitazioni sono maggiori nelle zone centro-meridionali della provincia atlantica dove è più facile che si propaghino campane di alta pressione provenienti dalle zone meridionali e interne degli Stati Uniti. In ogni caso le probabilità vanno da un massimo del 9-13% (ad esempio a Roseway, Summerville, Weymouth Falls o Collegeville) ad un minimo dello 0-3% (ad esempio nell'isola di Sable Island o a Cheticamp).
- Caldo intenso, come per la siccità la provincia atlantica è meno soggetta delle zone interne del Canada a forti ondate di caldo ma anche qui, se pur in termini più ridimensionati delle zone più continentali, non sono impossibili valori termici elevati. In questi casi aumentano, a causa dell'uso dei climatizzatori, i consumi di energia elettrica. In alcuni episodi i valori massimi termici mai registrati (record) hanno superato i 40° ma questo è accaduto con tempi di ritorno superiori ai 50 anni mentre di solito al di sotto di questo periodo temporale i valori assoluti non superano i 35°. I record più alti si sono registrati nelle zone più interne e in alcune zone costiere atlantiche orientali e settentrionali mentre i valori più contenuti si sono rilevati nelle zone costiere più meridionali (probabilmente perché meno continentali di altre).
- Indici di calore elevati, ovviamente il caldo diventa ancora più fastidioso quando è associato a elevati indici di umidità. Questi due fattori, temperature e umidità elevate, possono rendere la temperatura percepita molto più alta di quella reale, anche oltre i 40°. Da qui fenomeni di afa. In queste situazioni si possono verificare gravi problemi come malattie cutanee e colpi di calore. Si tratta comunque di situazioni molto rare per la regione atlantica. Le zone più soggette a questi fenomeni sono quelle più occidentali (più vicine alla surriscaldate pianure interne canadesi) e le aree tra il fiume St. Marys River e le basse colline di Cape George (vicino la città di Antigonish); in queste zone sono state registrate temperature percepite, decisamente più alte di quelle realmente misurate, anche sopra i 45°. In generale i giorni in cui si registrano indici di calore oltre i 30° vanno dai 10 (e anche meno) nelle zone costiere più meridionali ai 30 nella regione occidentale a cavallo del Minas Bacin.
- Nebbie, la Nuova Scozia, soprattutto le zone costiere atlantiche, è una delle zone più nebbiose del mondo. In alcuni casi i giorni di nebbia all'anno possono superare i 130. Con una visibilità molto ridotta i problemi viari possono essere pesanti.
- Alluvioni costiere, in caso di forti venti e intensi cali di pressione le superfici marine possono gonfiarsi di diversi metri. Cicli di marea, configurazione della costa e uso dei suoli possono rendere ancora più dannosi e pericolose le alluvioni costiere causate da invasioni di acque marine. Nel 1869 la tempesta tropicale "Saxby Gale" che coincise con una forte alta marea colpì duro la Baia di Fundy provocando un aumento eccezionale del livello marino con consequenziali alluvioni in città come Sackville e Amherst. Anche la tempesta "Groundhog Day" provocò alluvioni costiere eccezionali (il mare si sollevo di 1,2 metri a Saint John e di 1,5 metri a Yarmouth), la distruzione di pontili, edifici e barche per danni di decine di milioni di dollari. È soprattutto la zona costiera Nord-occidentale (a Sud della provincia di Prince Edward Island) ad essere soggetta a questi fenomeni.
interessasnte....praticamente la descrizione di un inferno-paradiso ehheh
qui nel frattempo nuvoloso 12,5 C ur 38% windy
ciao
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