
Originariamente Scritto da
Jadan
(quoto te per la politica il discorso è rivolto in generale)
Con tutta sincerità quando leggo questi messaggi ho la sensazione che viviate su Marte o Mercurio, non sul pianeta Terra.
La scienza è SEMPRE stata connessa alla politica. Da quando i primi astronomi babilonesi brigavano col sovrano per farsi costruire una torre di osservazione e, sempre dal medesimo sovrano, ottenevano l'esenzione da altri lavori come zappare la terra e pulire la merda dei bovi per potersi dedicare all'osservazione degli astri, sino al Cern che è costato la bellezza di circa 6 miliardi di euro ottenuti grazie ad un paziente lavoro di lobby compiuto da tutte le facoltà europee nei confronti dei governi. Passando per la Nasa che accettò di essere il braccio (pacifico) della guerra fredda contro l'URSS forzando la conquista della Luna sino alle case farmaceutiche di tutto il mondo che chiedono favori vari anche per continuare le loro ricerche.
Se qualcuno pensa allo scienziato come alla mente eccelsa chiusa nella torre d'avorio che procede solo per certezze apodittiche vuol dire che veramente non ha capito nulla di ciò di cui parla.
Non si chiede allo scienziato l'onestà intellettuale, perché si dà per scontato che non può esistere. Esempi recenti e famosissimi: la fusione fredda, la paternità della scoperta del virus Aids. Ciò che si chiede agli scienziati è un metodo: trattare dati in maniera trasparente in modo che tutti sappiano cosa hai fatto e possano replicare i tuoi calcoli (esperimenti). Ti possano, insomma, controllare.
Domanda: i dati del famoso trucco sono stati trattati in maniera trasparente? Ancora non l'ho capito. Di per sé, come dicevo giorni fa, utilizzare dati reali in luogo delle ricostruzioni, soprattutto quando queste danno (mi pare d'aver capito) dati sballatissimi (mi pare che indicassero un repentino raffreddamento negli anni '90: figurarsi!) non è un delitto. Né è un delitto scrivere un programma che metta in atto questo (sarebbe il famose codice che chiede di non utilizzare i dati interpolati per gli ultimi decenni ma di utilizzare quelli reali). Sarebbe peggio, converrete, utilizzare dati finti al posto di quelli veri. Se questo è stato condotto senza indicare in una nota metodologica sarebbe un problema. Maggiore problema sarebbe se si dichiarasse che i dati sono tutti interpolati quando in realtà una piccola parte di essi non lo è.
Insomma: sento parlare di truffe, scandali e climatopoli. Sinceramente non ho ancora trovat UN SOLO argomento che mi faccia mutare opinione. Forse arriverà domani. Non lo escludo: resto in attesa. Ma sino ad ora NADA.
Per la politica. Il fatto che gli scienziati vogliano vedere le proprie tesi affermarsi mi sembra assolutamente logico, naturale, ovvio e lapalissiano. Che uno scienziato tenti, dimostrando di "prenderci", di avere più possibilità di estendere le sue ricerche è di una ovvietà così puerile e disarmante che non capisco come possa qualcuno stupirsene. Soprattutto quando in ballo non c'è solo la carriera e la notorietà di questo o quel scienziato ma il destino di miliardi di persone. Se io fossi convinto che le mie ricerche dimostrano un pericolo incombente per due miliardi di persone e vedessi qualcuno che mi mette il bastone tra le ruote con argomenti speciosi (e con sospetti finanziamenti ricevuti da chi ha interessi economici a che il mondo vada alla rovina) non so cosa proverei. Di certo, in una mia mail privata, non mi esprimerei nei suoi confronti con lo stesso tono che riserverei a Madre Teresa di Calcutta.
Dov'è il confine? La falsificazione. C'è stata? Ancora non l'ho capito. Noto però che gli scettici sono veramente orfani dell'hockey stick. Tanto che continuano inperterriti a commentarlo ignorando il fatto che, nel frattempo sono uscite molte altre ricostruzioni (di Mann e di altri scienziati) che, grossomodo arrivano alle medesime conclusioni. E cioè che 20/30 anni a questa parte fa più caldo che in qualunque periodo medievale.
Insomma: l'hockey stick è un fatto vecchio. S'è capito, aveva problemi di metodo, sono stati corretti i metodi e si è arrivati a nuovi risultati. Peraltro, faccio notare che Mann è del '65. Quando cominciò a studiare la cosa non aveva manco 30 anni. Se, per inesperienza o altro ha commesso delle inesattezze lo considero un fatto fisiologico. Ma come si è capito che aveva commesso degli errori? Lo si è capito perché qualcuno ha rifatto i calcoli di Mann. Ergo quei dati erano disponibili, potevano essere ricalcolati. Il metodo, insomma, mi è sembrato salvo.
Ma, si rassegnino gli scettici, il risultato non cambia: fa più caldo oggi di quando il mondo era popolato di dame e cavalieri, paladini e dragoni.
Bene, di fronte a questo, di fronte alla presa di posizione dell'Accademia delle Scienza USA che accetta questi risultati, gli scettici di tutto il mondo che fanno? Craccano (e chi cavolo volete che sia stato?) il computer di alcuni scienziati, fregano le loro mail nella speranza di trovare una mail così congegnata "ah, ah, l'avemo buggerati tutti. L'anno prossimo coi soldi che mi darà il costruttore X di pannelli solari mi compro tre ville alle Bahamas alla faccia di tutti quei ******** che continuano a credere che il riscaldamento sia prodotto dall'uomo e non , come sappiamo benissimo, dai cicli solari. Ah ah, che fessi..." e, mi pare, non trovano granchè. Trovano polemiche risalenti a 10 anni prima che dimostrano (semmai) dei problemi metodologici riguardanti il famoso hockey stick. Problemi che TUTTI sappiamo essere esistiti.
E basta... Ci avete stufato con questo hockey stick...
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