L'atmosfera ha i suoi equilibri termodinamici che determinano grossi spostamenti di masse d'aria..lo split del VP di questi giorni ne è una testimonianza...
ma la terra e gli oceani modellano le direttrici di spostamento delle masse d'aria nei bassi strati DELINEANDO VIE PREFERENZIALI che di casuale hanno davvero poco.....e guasi non fosse così, sarebbe impossibile modellizzare il clima.
Le vie preferenziali vengono determinate dalle caratteristiche morfologico-geografiche grazie alle quali si creano aree di protezione e mantenimento del freddo nei bassi strati,
Certo che la penetrazione del freddo nevoso alle basse latitudini europee ED IN PARTICOLARE IN CONCHE AD ELEVATISSIMA PROTEZIONE OROGRAFICA..(sia per la direttrice N che NW e NE) è un gioco da duri....molto duri....
PER FORTUNA che molte aree Europee del Sud non hanno protezioni orografiche e quindi molto spesso si trovano lungo i tragitti di masse d' aria fredda e nevose
PER FORTUNA DEGLI AMANTI DEL FREDDO che la protezione orografica nulla può contro l'invasione fredda asciutta che si ha nelle fasi post-frontali.![]()
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Volevo dire a qualche furbacchione che soltanto perchè qualche volta ha assistito a qualche fenomeno locale fortunato di non inquinare la meteorologia con un riduzionismo di eventi dettati dalla Dea bendata....ma anzi alla prossima ondata di freddo si tenga bene a mente ....come si raffredda l'Europa...e non giustifichi con la sorte se Firenze è bianca e Napoli canta.
(ho considerato due città orograficamente paragonabili)
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Onestamente non ho capito molto.Però il paragone orografico regge così così:Firenze è lontana dal mare,in una conca interna semicontinentale,Napoli è sul mare ed assai poco continentale...Certo,entrambe hanno la protezione appenninica ad est ma mica c'è tanta affinità.
Tutto perfettamente condivisibile e anche chiaro ai più, mi sembra... che il freddo cioè prenda sempre la strada continentale per ovvi motivi e che quindi faccia più o meno sempre quella strada là quando proviene dalla Russia. L'orda di piangenti e di "sfigomani" purtroppo c'è sempre, ma fanno parte della "clac" della meteorologia, a cui interessa solo ben poco di questa meravigliosa scienza, e in genere poi spariscono quando il periodo non è più fisiologicamente in grado di dargli delle soddisfazioni. Un buon esempio è la collezione di lamentele che sta uscendo fuori un po' dovunque ora che le T ritorneranno su valori più o meno normali, dopo i 10 e più gradi di scarto in negativo di ora (cos'è? Qualcuno ancora pensa di vivere nelle steppe, oppure che "normale" significhi rimanere sempre in media? Sapere come vengono costruite le medie (ovvero la normalità), è l'ABC della meteo).
Oddio, la vicinanza al mare è un parametro troppo importante per paragonare le due città. Vedi che se Napoli era davvero nella stessa posizione di Firenze, quanta più neve si beccava in condizioni simili.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
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Interessante anche notare oltre al ramo avvettivo verso OVEST, quello verso Balcani Grecia......LA GIOIA DEGLIA AMICI ADRIATICI.
Quando l'avvezione gelida una forte componente avvettiva bipolare (verso SW e verso SE) .....difficilmente aree italiane di pianura non conoscono neve al suolo.![]()
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dislocazione del freddo nei bassi strati di oggi ore 20 Dic 2009
http://www.webalice.it/m_calvitti/an...aturasuolo.jpg
Una volta che lo split troposferico del VP abbia dislocato un gran freddo alle quote medie su gran parte dell'Europa, MOLTO IMPORTANTE DIVENTA LA RISPOSTA DELLA GEOGRAFIA TERRESTRE e dell'orografia nella allocazione del freddo. Non a caso ho scelto la allocazione nei bassissimi strati, quelli dove nevica e dove ovviamente il clima è la risultante di una componente configurativa in quota ed una risposta orografica-geografica.
La risposta geografica-orografica terrestre a sua volta trasmette pattern circolatori via via alle quote superiori...questo lo abbiamo imparato studiando l'effetto delle SSTA atlantiche sui pattern configurativi NAO-EA.
Ancora una volta chi studia il clima cercando attori principali e comparse rimane deluso...è tutto frutto di una meravilgiosa interazione dinamica che rirpone schemi collaudati e ripetuti nel tempo.
Soltanto la magnitudo delle avvezioni (estensione geografica delle aree isotermiche, ad esempio l'area dentro la -20 ad 850) fa si che il freddo possa trabordare dalla via maestra ed avere effetti nevosi o di gelo anche su zone della terra geograficamente meno restie a conservare sacche di freddo....
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Firenze la potresti paragonare con Avellino o Benevento più o meno. Molto più nevosa di Napoli...infatti la campania interna collinare non è affatto poco nevosa. Però la latitudine conta molto in questi casi per l'Italia. Il freddo prolifico per le tirreniche giunge con fronti settentrionali...e più nord sei meglio è.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Sono d'accordo con Anguilla,
il freddo e la neve non sono mai
compiacenti alla fortuna
anche se la stessa serve sempre, beninteso.
La casualità mal si abbina alla strada del gelo e della neve.
E sono anche d'accordo sul fatto che non vi siano attori principali,
il clima è una macchina dove molteplici ingranaggi
funzionano con risultati spesso imprevedibili.
L'interazione con l'orografia/suolo ci aiuta a parametrizzare molto,
son d'accordo anche su questo.
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