Accidenti che carte!

Mentre si sprecano fior di pagine in disamine, scoramenti e speranze, la natura fa il suo corso e, lentamente, propone i suoi scenari, come sempre ha fatto e sempre farà. Sto riapplicando nuovamente la buona regola di guardare le carte al massimo una volta al giorno, se non una ogni due giorni, e devo dire che se ne trae davvero giovamento: ci si distacca dall'eccessivo carico di tanti run successivi, di tanti/troppi modelli. Le sorprese fredde vengono più gradite perché relativamente più inaspettate; i ritrattamenti vengono meno dolorosi perché non ci si aspetta poi tantissimo, non si metabolizzano, cioè, scenari ipotetici facendoli diventare reali prima del tempo. Consiglierei un po' a tutti di provarci: si vive meglio.

Detto questo, non è un burian eclatante alla fine (ci avevamo creduto per un po' di tempo in effetti) ma ci accontenteremo, si spera, che il polo per un po' di giorni venga a "girare" sopra le nostre teste

Detto ciò, viste le continue discussioni su Spagna o non Spagna, radici di blocchi e loro assenza, volevo chiedere ai più esperti: conterà anche qualcosa l'orientamento iniziale delle correnti? Mi spiego: a dicembre l'antizonalità in zona polare e subpolare era spinta come non mai, credo, e le retrogressioni tagliavano con ogni evidenza i meridiani. Conterà qualcosa che il prossimo affondo (ancora non definito, ricordiamolo) nasca parallelo ai meridiani, o addirittura "zonale" a un certo punto?

Se lancio un camion con violento impulso dalla Novaja Zemlja direttamente verso ovest potrei poi non disporre dell'energia necessaria a trattenerne la corsa, frenarlo. Ma se lo lancio dritto dalle Svalbard, parallelo ai meridiani, con eguale se non maggiore violenza, forse è più semplice che non vada troppo ad ovest, o cosa mai potrebbe portarcelo?

E' un ragionamento errato?