A me piace molto il metodo seguito. Si tratta di proiezioni a medio lungo, e come tali soggette ad errore probabile. Piuttosto che enunciare un risultato, Giuliacci propone uno scenario. In un certo senso si sottopone all'onere della prova: è come se individuasse, tra tutti i possibili scenari, quello che secondo lui ha maggiori probabilità di realizzazione. Ci spiega anche (nei limiti di spazio e tempo) il perché lo scenario X dovrebbe essere il più probabile, lo mette per iscritto e lascia parlare i ... fatti.
Questo, è in pillole, e adattato ad un forum di larga diffusione, il metodo scientifico. Che non consiste "nell'azzeccare i risultati" ma consiste nel trovare un metodo ed un processo logico che ai risultati può o può non portare.
Può non portare. Infatti. Può succedere che queste previsioni risultino smentite dai fatti e che ci troviamo un cammellone caldo da qui ad ottobre. Ma se dovesse succedere (tocccare ferro e altro) capiremmo perché è successo. O meglio, capiremmo perchè lo scenario proposto da Giuliacci non si è verificato (eventualmente) e, al posto dello scenario X, s'è verificato quello Y. Questo darà, innanzitutto a lui, ma, in cascata, anche a noi, elementi per poter, in futuro, analizzare una situazione comparabile a questa e individuarne, con maggiore precisione, l'evoluzione. E anche questo è, in pillole, metodo scientifico.
In conclusione: sono molto contento di questi post. Sono istruttivi, si impara molto e si arricchiscono conoscenze. Ma, soprattutto, permettono di seguire un'evoluzione e guardarla con occhi diversi. E ciò è molto diverso da proposizione di improbabili configurazioni future di fronte alle quali l'unico atteggiamento è dire "mo' me lo segno". Insomma: dire che il 15 farà freddo è una cosa. Dire perchè potrebbe (o dovrebbe) fare freddo è tutta un'altra.
Se poi (ahinoi) farà freddo veramente il 15, è un'altra cosa ancora...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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