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Niente affatto.
Nella PEG la neve in aprile era un evento, se non annuale, comunque tutt'altro che raro qui: si sono registrati giorni di neve in tale mese persino a Palermo!
La neve a maggio era invece sicuramente rara, anche se a fine '700 a Padova è riportata persino una nevicata ai primi di giugno; negli ultimi decenni, l'ultima neve in pianura a maggio deve essere stata negli anni '50 (forse il 1957 http://www.wetterzentrale.de/pics/ar...0219570507.gif ).
In anni recenti, neve in pianura ad aprile sul Veneto, ed anche sulla costa, si è vista nel 1991, 1996 o 1997, 2001 e soprattutto 2003 (oltre che negli ultimi giorni di marzo 2008, sotto Pasqua) anche se con accumuli solo nel 1991 e (localmente) nel 2003. Anno quest'ultimo dove nevicò persino a Bari in quei giorni...
Insomma rivedi i tuoi concetti climatologici![]()
P.S. per FDG, non ti ricordi nemmeno la freddissima prima metà di aprile 2003, con anche diversi record di freddo mensili?
P.S. per André, sì da alcuni mesi in realtà sono a Genova per motivi di "lavoro", ma torno spesso a Padova.
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Sì, ovviamente aprile restava generalmente un mese primaverile: attento che però una fase iniziale del mese, usciti da un febbraio-marzo "normali" (ovvero un poco più freddi di adesso, vista l'epoca), fredda ed anche nevosa, non arreca gravi danni né alla vite né a molti alberi da frutto. Per cui anche più d'un giorno poteva non dare alcun problema.
Vero è anche che le gelate tardive (fine aprile e maggio) recarono danni più di qualche volta; così come le estati più brevi e periodi agosto-settembre-ottobre particolarmente piovosi potevano ritardare la vendemmia e renderla di minore qualità.
Per dirla tutta, sul Garda e sui versanti meridionali dei vari colli si è sempre coltivato l'ulivo, anche in tale epoca, pur senza un clima mediterraneo (il microclima attenua il gelo invernale), come sempre sul Garda alcuni agrumi.
Ripensandoci bene...ma in Toscana avete viti così delicate?
Perché, e da lunga tradizione non certo da tempo recente, la vite è coltivata anche in Renania, Austria, Ungheria, Boemia-Moravia, Romania ecc. anzi, nonostante il clima più favorevole, non è che nel XX secolo si abbia avuto questo boom verso nord della viticoltura rispetto al XVIII-XIX.
In generale quello che dici è vero, ma ci sono alcune considerazioni da fare.
La vite, rispetto all'ulivo ha la caratteristica di essere spogliante, quindi risente relativamente poco dei rigori invernali (certo, più giorni consecutivi con minima di -20°C e massima di -10°C possono danneggiarla, ma questi valori non sono frequenti nell'area di coltivazione). È però sensibile ai geli tardivi: un -3°C di fine aprile fa ovviamente peggio di un -12°C di gennaio. Se ci fai caso bene, l'area di coltivazione della vite in Europa centrale è proprio caratterizzata da inverni rigidi ma da primavere addolcite rispetto, per esempio, alla Baviera e all'Alta Boemia, dove infatti non si coltiva la vite e si preferisce, giustamente, la coltivazione di luppolo per la birra. La Renania è probabilmente la zona dal clima meno rude dell'intera Germania, con medie invernali relativamente alte (specie nelle vallate riparate) e discreto soleggiamento estivo (non siamo a livelli mediterranei ma nemmeno di Assia o Vestfalia). Per quanto riguarda l'Austria, la produzione di vite è molto risicata persino nel Weinviertel viennese, dove ci sono interi campi a prato dove uno si aspetterebbe di trovare vigneti come nel Monferrato o nel Chianti. La coltivazione della vite (come quella dell'ulivo: ho visto di persona un ulivo piantato a 750 m sull'Appennino tosco-emiliano!) sta conoscendo, negli ultimi anni una limitata espansione verso nord (vino dell'Inghilterra sudoccidentale e del Galles): certo non siamo ai livelli dell'ottimo climatico medievale, quando si racconta che i vigneti arrivassero fino in Danimarca, ma del resto al giorno d'oggi, non ce n'è la necessità, dato che in tempi brevissimi ti possono arrivare ottimi vini da Francia e Italia, ovvero da zone molto più sicure climaticamente. In ogni modo, il vigneto piantato più a nord si trova in Norvegia, a Gvarv, nel Telemark (qui); fino al 2003 esisteva un vigneto più a nord, a Horten, nel Vestfold a 60°N; in Svezia c'è n'è uno (Blaxsta Vingård) nei dintorni di Flen, tra Stoccolma e Norrköping a 59°N; ce n'è uno anche in Lettonia occidentale. In America ho trovato questo, nel Minnesota. In Inghilterra il vigneto produttivo più settentrionale si trova nello Yorkshire (altri suggeriscono il Lancashire), ma qui il fattore limitante non sono le temperature invernali quanto le basse temperature estive e lo scarso irraggiamento solare; coltivazioni sperimentali le fanno anche in Scozia, con risultati dipendenti dalle annate.
Ultima modifica di Carnby; 10/06/2010 alle 10:52
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certo, ma la vite è molto più resistente al freddo, infatti sulle alpi in versanti riparati (es. dx orografica Adda in valtellina) arriva sugli 800-900 m... negli stessi versanti l'olivo non fruttifica neanche a quote inferiori...
l'olivo ha però il vantaggio di fiorire tardi (a cavallo tra maggio e giugno) e quindi risente meno dei freddi tardivi, però ha bisogno di caldo tardivo per maturare i frutti (fino a ottobre compreso), e lì perde tutto il vantaggio...
morale: olivi su garda, iseo, colli veronesi e triestino, viti quasi ovunque al nord sotto i 500-600 m, tranne basse pianure e altre piccole zone con microclimi particolari...
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Ah! ok......
Quindi fai esperienza di climi molto diversi.......
N.B. putroppo no, non sapevo di San (Padre) Leopoldo Mandic ....non si finisce mai di imparare......
del Legame tra Venezia e San Marco sì, sicuramente.......
e tra la storia di Venezia e il Levante anche.......
P.S. per André, sì da alcuni mesi in realtà sono a Genova per motivi di "lavoro", ma torno spesso a Padova.[/QUOTE]
Sì, è davvero incredibile come cambi il clima in pochissimi chilometri, specie in inverno: per altro, non credevo che l'inverno genovese fosse così mite, anche l'ultimo che per i parametri locali è stato freddissimo, per me è stato il più caldo mai vissuto (neve a parte, che anche a Padova "va e viene" a seconda degli anni, qui il grande assente è il gelo, salvo proprio nei giorni più freddi non ho mai visto ghiaccio contro le 60-70 gelate annue di una zona come PD).
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