EsattoAnche questo l'avevo ribadito già tempo fa
Che ne pensi inoltre di questo mio pensiero recente ?
ENSO & QBO E LA LORO INFLUENZA SULLA NORTH ATLANTIC OSCILLATION
Attraverso uno studio (Effect of QBO and ENSO on the Solar Cycle Modulation of Winter North Atlantic Oscillation,
2007) , che ha preso in esame il periodo 1958-2000, Yuhji Kuroda (Meteorological Research Institute di Tsukuba, Giappone) è arrivato a concludere che gli effetti del Sole sul NAO Index Invernale risultano più intensi durante fasi di QBO Occidentale (presa alla quota convenzionale di 50hpa) e ENSO- (La Nina).
Citando principalmente gli studi di Hood (1993-1996-2006), Kuroda parte dal presupposto che vi sia una vasta variazione nell'emissione di Raggi UltraVioletti durante gli 11 anni di evoluzione media del Ciclo Solare, che influenza direttamente la temperatura e l'ozono presente in Stratosfera e perciò, di rimbalzo, influenza anche la Troposfera.
Citando poi principalmente Kodera (2002-2003), parte dall'ulteriore presupposto che la variabilità interna a ogni Ciclo
Solare influenzi anche il NAO Index (in questo caso cita la tendenza del segno NAO Invernale a "riapparire" in Estate negli anni con Massimo Solare e a "scomparire" rapidamente in anni di Minimo Solare).
Partendo da queste premesse, Kuroda esamina il ruolo di QBO (e/w) e ENSO (La Nina/El Nino) per quanto riguarda l'influenza dello stato del Ciclo Solare sul segno NAO medio nella stagione Invernale.
Kuroda sostiene che le Stagioni Invernali che rientrano nella casistica di QBO+ e ENSO- (tali categorie devono necessariamente essere unite, in quanto, secondo Y. K., è difficle trovare una valenza statistica precisa del singolo
parametro QBO/ENSO) modulino l'influenza del Ciclo Solare sul NAO Index Invernale in modo più marcato, mentre in caso di QBO- e ENSO+ (anche qui categorie "indivisibilii") la modulazione è meno marcata.
Sostanzialmente Kuroda sostiene che, con QBO Occidentale e La Nina, il NAO Index diviene un pattern locale e ha meno influenza sulle dinamiche Emisferiche, al contempo lo stesso NAO Index non ha ripercussioni forti sulla Stratosfera. Questa modulazione, che rende il NAO meno influente, è più forte rispetto alla categoria opposta.
Al contrario, in anni caratterizzati da QBO Orientale e El Nino, il NAO Index ha ripercussioni in modo marcato sull'intero Emisfero Nord e ha ripercussioni forti in Stratosfera.
Attraverso gli studi, precedentemente citati, che indicano l'influenza determinante dell'AP Index sulla North Atlantico
Oscillation, attraverso l'Indice Zonale, si può ricondurre il NAO Index a segno negativo in caso di AP Index basso.
Visto lo stato dell'AP Index attuale (mediamente inferiore al 10) si può ipotizzare che tale valore sia in modo probabile
valevole anche per l'Inverno 2010/2011, visto che il Solar Flux continua a mantenersi basso, evidenziando come si sia
ancora in una fase di Minimo Solare, e, quindi, si può facilmente ipotizzare un NAO Index negativo.
Tuttavia, calando questa considerazione nel contesto dello studio di Kuroda, il NAO, molto influente (e con valori
estremamente negativi) nell'Inverno 2009/2010 è stato favorito dalla modulazione portata da QBO- e dall'ENSO+, divenendo, quindi, molto influente nelle dinamiche Emisferiche e molto influente in Stratosfera, con inevitabile "rimbalzo" dalla Stratosfera (Troposfera -> Stratosfera -> Troposfera), che ne ha ulteriormente estremizzato l'importanza.
Quest'anno, tuttavia, siamo in presenza di QBO e ENSO completamente opposti (2011 QBO Occidentale VS 2010 QBO Orientale - 2011 La Nina Strong VS 2010 El Nino Moderate), che, hanno secondo la ricerca, un'influenza nettamente diversa. Ciò significa che, pur rimanendo il NAO Index negativo probabilmente per l'intero Inverno al pari dell'anno scorso, l'influenza di tale Index potrebbe essere molto diversa. Infatti, QBO+ & ENSO- modulano in modo stringente l'influenza del Ciclo Solare in modo tale che esso "renda" la North Atlantic Oscillation meno influente a livello emisferico e soprattutto abbia ripercussioni di gran lunga meno significative in Stratosfera. In particolare questo ultimo punto potrebbe essere molto importante per il fatto che, mancando il "rimbalzo" dalla Stratosfera, la negatività del NAO Index dovrebbe essere contenuta. In conclusione NAO Index meno negativo e meno influente.
Questi gli anni caratterizzati da NAO- persistente unita alla situazione QBO/ENSO:
1962/1963 - QBO- & ENSO-
1963/1964 - QBO+ & ENSO+
1964/1965 - QBO+ & ENSO--
1967/1968 - QBO+ & ENSO-
1968/1969 - QBO- & ENSO+
1970/1971 - QBO- & ENSO--
1976/1977 - QBO- & ENSO+
1978/1979 - QBO+ & ENSO+
1995/1996 - QBO+ & ENSO-
2009/2010 - QBO- & ENSO++
Divisi secondo le categorie di Kuroda:
1968/1969 - QBO- & ENSO+
1976/1977 - QBO- & ENSO+
2009/2010 - QBO- & ENSO++
1964/1965 - QBO+ & ENSO--
1967/1968 - QBO+ & ENSO-
1995/1996 - QBO+ & ENSO-
Altre categorie non contemplate dallo studio:
1962/1963 - QBO- & ENSO-
1963/1964 - QBO+ & ENSO+
1970/1971 - QBO- & ENSO--
1978/1979 - QBO+ & ENSO+
1° categoria - QBO- & ENSO+
Anomalia Geopotenziale a 50hpa sull'Atlantico:
Anomalia Geopotenziale a 200hpa sull'Atlantico:
Anomalia Geopotenziale a 500hpa sull'Atlantico:
Già da un primo sguardo si nota come le anomalie divise nelle classiche 2 fasi (GPT+ a Nord, GPT- a Sud) siano estremizzate nei loro valori.
Questi gli effetti sull'Europa:
Molto evidente in questo caso il Flusso Zonale molto forte sul Basso mediterraneo, contrapposto a un flusso freddo molto consistente nell'Europa Centro-Occidentale. Inoltre l'Europa Orientale non risulta particolarmente fredda.
Questi i valori del NAO Index:
1968/1969 - NAO -1,2
1976/1977 - NAO -1,0
2009/2010 - NAO -1,7
NAO medio: -1,3
2° categoria - QBO+ & ENSO-
Anomalia Geopotenziale a 50hpa sull'Atlantico:
Anomalia Geopotenziale a 200hpa sull'Atlantico:
Anomalia Geopotenziale a 500hpa sull'Atlantico:
In questo caso si nota invece come le Anomalie siano sì tipiche di un NAO-, ma molto più contenute rispetto alla categoria precedente.
Questi gli effetti sull'Europa:
In contrapposizione rispetto alla categoria precedente, si nota come il Flusso Zonale sia più basso e meno intenso sul
Mediterraneo e le Anomalie Geopotenziali si spingano genericamente più a Sud. Inoltre l'Europa Orientale è
significativamente più fredda della norma.
Questi i valori NAO:
1964/1965 - NAO -0,6
1967/1968 - NAO -0,5
1995/1996 - NAO -0,6
NAO medio: -0,6
Infine, un ultimo cenno riguardo le SSTA e la differenza tra le due categorie.
1° Categoria:
2° Categoria:
Da queste differenze sembra effettivamente emergere come il NAO-, riflesso sulle Anomalie Superficiali di Temperatura in Atlantico, sia più localizzato a livello di estensione geografica e probabilmente in questo si può ricnodurre la minor
influenza sull'Emisfero Nord. Dando uno sguardo, inoltre, alle Anomalie attuali, che stanno conoscendo un deciso raffreddamento nelle zone adiacenti alle coste degli USA, sembra si stia delineando proprio uno schema tipico della 2° categoria:
4 Ottobre 2010:
18 Novembre 2010:
CONCLUSIONI:
Seppur, com'è tipico di un Inverno caratterizzato da NAO- persistente, il flusso freddo, nel prossimo Inverno, sarà indirizzato in modo prevalente, presumibilmente, sulle aree Europee a Nord delle Alpi, il NAO Index sarà meno influente e con valori meno bassi, tale da causare irruzioni fredde che porteranno temperature Invernali sotto la media o in media anche sulle bassi Latitudini del Mediterraneo.
N.B.: Nel contesto specifico, estraneo alla media, saranno inevitabilmente da valutare anche gli altri parametri.
Ultima modifica di Il_Priaforà; 27/11/2010 alle 10:50
Grazie, innanzitutto.
Si, il pdf l'ho letto ieri. A pagina 53 il col. dice: "Le proiezioni invernali desunte dagli indici climatici sono in buon accordo con quelle dei modelli stagionali".
Andiamo dunque a vedere i modelli stagionali che il col. cita ad inizio del suo documento: "Inverno freddo ma siccitoso. Freddo proveniente dal Nord Est europeo (Baltico, Russia europea) e quindi con maggiore interessamento, anche a livello di fenomeni, delle regioni adriatiche".
Perchè giudico difformi le vostre analisi? Cloover ad esempio parla di "reiterazione del blocco sul NATL con discese artiche prevalentemente sull'europa centro occidentale con convergenza mediterranea ed occasioni nevose specie al centro-nord" con sporadiche ed effimere comparsate orientali.
La tua analisi sembra ricalcare il pensiero di Cloover, almeno per una parte importante dell'inverno, con "temporanee discese sia di aria artico marittima che continentale maggiormente incisive nelle regioni d'oltralpe e sconfinanti nel nord Italia, ove tuttavia (per giusta comparazione con lo scorso inverno) non dovrebbero registrarsi discese di gpt al pari dello scorso inverno".
In questo quadro, le adriatiche sconterebbero certamente ventilazione meridionale.
Qui la difformità di cui parlavo rispetto all'analisi del col. Giuliacci che vede le adriatiche in pole.
Sicuramente sbaglio, vorrei capire dove.
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è esatta,ente quello che ho cpaito io.
Giuliacci parla chiaramente di un inverno freddo e secco con favorite le adriatiche ed è più in linea con bastardi e centri meteo, mentre il grande cloover, mat e steph...e presumo anche il CS in generale vedono un continuo dell'inverno scorso ma meno crudo(e questo sfavorisce il nord ma soprattutto il centro italia, che bene o male lo scorso anno qualosa hanno visto)...
No spoken word....Just a scream
stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6
No spoken word....Just a scream
stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6
Buondi... invece mi pare di capire che anche loro appoggino in qualche modo quella visione ma in tempi diversi.. il reset barico avverrebbe col nuovo anno con AO meno negativa e NINA maggiormente forzante..si vede anche dando uno sguardo con l'evolversi delle SSTA
Però, il buon Mario, si è spinto a scrivere ciò:
"Sintesi delle proiezioni invernali dei modelli.
• Inverno freddo ma siccitoso
• Freddo proveniente dal Nordest Europeo (Baltico, Russia Europea) e quindi con maggiore interessamento, anche a livello di fenomeni, delle regioni adriatiche.
Quindi è credibile che l’inverno di quest’anno sia mediamente più freddo e più secco di quelli degli ultimi 20 anni.
Improbabile che possa risultare nevoso e piovoso come l’inverno dell’anno passato;
Le proiezioni invernali desunte dagli indici climatici sono in buon accordo con quelle dei modelli stagionali".
Posto che il colonnello fa una previsione stagionale e non mensile, mi sembra di cogliere una certa differenza rispetto alle vostre previsioni (è il mio elemento di speranza) e quelle che (si è intutito) emetterà il CS di MNW, le une le altre naturalmente autorevolissime.
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Ops.. scusa Vale, non ero ancora arrivato a leggere il tuo messaggio che è praticamente uguale a quello che ho postato io in seguito.
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
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