Se si continua ad avere la tendenza di una bassa probabilità di un vero e proprio break della circolazione atlantica, il freddo vero, quello tosto sarà da riporre da un eventuale espansione dell'anticiclone russo. Se cresce lui allora crescono le possibilità di avere svolte invernali significative. Poi c'è da dire che andiamo incontro al periodo più freddo dell'anno e che questo periodo al Nord anche l'Atlantico può essere, anzi è, produttivo in termini di freddo e neve. Diverso invece è il discorso per gli altri 2/3 d'Italia.
Bisogna poi vedere quanto "precondizionamento" ci sarà e se ci sarà in basso e che comunque "l'emisfero è grande". Ti faccio un esempio pratico. Quest'anno tra il 16 dicembre e il 1° gennaio (vedendo la cartina del LAMMA) abbiamo avuto un NAM negativo su tutta la colonna atmosferica (da 1000 hPa a 1 hPa). Ebbene... i risultati quali sono stati? Quasi 15 giorni di piattume. Il discorso è sempre quello e l'ho ribadito molte volte qui:
per me il freddo in Italia (tutta) arriva con un break deciso e forte delle correnti atlantiche in troposfera oppure con un anticiclone russo invadente (più raro).
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