
Originariamente Scritto da
ectopascal
Innanzitutto grazie a Cloover per la risposta. Rieccomi a notte tarda, sono stato fino adesso a leggermi papers su papers, dal primo B&D del 1999 alla correzione del 2001 degli stessi, fino al più recente lavoro di Martineau and Son.
Insomma per la prima volta mi sono messo in testa di cominciare a capirci qualcosa
In pratica, le soglie entrate nella mitologia forumistica +1.5 e -3 sono SOLO E SOLTANTO quelle usate nel lavoro del 2001 di Baldwin & Dunkerton, e si riferiscono ESCLUSIVAMENTE all'indice
NAM calcolato col metodo esposto in quel lavoro, e cioè, per farla breve, con tutti i dati 20-90 gradi nord non mediati zonalmente e "filtrati" attraverso una funzione (EOF).
SOLO in quello studio e usando QUEL calcolo per il
NAM , che è quello da cui deriva il grafico del
LAMMA, si possono poi fare valutazioni circa la possibilità di propagazione o meno di un evento cold o warm, e solo se ci si vuole attenere allo schema usato da B&D in quel paper.
Nel 2009 lo stesso Baldwin (Baldwin e Thompson) pubblicano un lavoro in cui comparano le varie metodologie per il calcolo del
NAM e fanno vedere che una valutazione più appropriata e fattibile per il
NAM è quella che usa un metodo simile a B&D 2001 ma prendendo in esame le anomalie di geopotenziale MEDIATE ZONALMENTE; concludono infine dimostrando come una ulteriore definizione di
NAM data da Cohen et al. nel 2002 può essere una valida approssimazione per il
NAM, ed è data semplicemente dall'anomalia di geopotenziale giornaliera calcolata tra una certa latitudine X e il polo. Fanno infine vedere come la massima correlazione col loro metodo si ha in corrispondenza della scelta di un X intorno ai 65 gradi Nord. Ecco qua che, da questo lavoro del 2009, viene preso in considerazione QUESTO calcolo del
NAM, che però NON è quello originale di B&D.
Questo calcolo del
NAM basato sull'anomalia di geopotenziale giornaliera tra 65 e 90 gradi nord (normalizzata dividendola per la deviazione standard) viene ripresa dall'ormai famigerato Martineau and Son (che non è il figlio di Martineau ma è uno che si chiama Son

) e, proponendola come migliore (e più pratico) approccio allo studio dei fenomeni di coupling-decoupling strato-tropo, la usano per comparare vari grafici che mostrano questo indice calcolato usando SIA i diversi dataset (tra cui
NCEP/
NCAR), SIA la media dell'ensemble multi-analisi di tutti i dataset. Quest'ultima (la media su tutti i dataset) è usata da Martineau per analizzare eventi di SVW (indebolimento del vortice strato) e di SVI (rinvigorimento), e stabiliscono che gli eventi SVW sono quelli per cui QUESTO
NAM, CALCOLATO A 10Hpa, va sotto -2.5sigma (sigma è la dev. standard), e gli eventi SVI sono quelli per cui va sopra +1.5sigma.
Avvertono anche che se due eventi di tipo opposto avvengono in uno spazio di 40 giorni, prende il sopravvento quello di magnitudo maggiore (si prende in esame il famoso caso del 2009). Queste soglie hanno poco a che vedere con quelle che usavano B&D nel 2001, e inoltre sono valori calcolati sulla MEDIA ENSEMBLE dei vari dataset.
Al contrario, il grafico di Martineau che vediamo spesso riportato nei forum, cioè questo:
Immagine
non è quello che usa la media dei dataset, ma usa soltanto il dataset
NCEP/
NCAR, e non può essere usato nemmeno per stabilire gli eventi SVW o SVI in base a Martineau & Son.
In pratica se si vuole accettare la teoria B&D +1.5/-3.0, allora non si può guardare il grafico di Martineau, e nemmeno le anomalie gph 65-90.
Spero di aver capito bene, in caso contrario sarebbe gradito un ulteriore intervento degli esperti in materia

Diego.
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