Secondo me Marco Iannucci sta confondendo due concetti distinti, mischiandoli insieme
- il fatto che, a parità di termiche, i suoli più umidi (quindi più rigogliosi, se proprio vogliamo) attenuino gli effetti termici al suolo, è una gran verità. Ma questo è risaputo...prova a far arrivare una +20 sopra un suolo verde e umido oppure sopra un suolo secchissimo e già martoriato da mesi di siccità. Gli effetti sono senza alcun dubbio profondamente diversi
La grande calura del 2003 ne è l'esempio lampante: essa fu causata non solo dalla pesante magnitudine delle ondate di calore in libera atmosfera, ma anche dalle condizioni igrometriche dei suoli, che arrivavano da mesi che videro precipitazioni quasi inesistenti
- il motivo dell'estate clemente di quest'anno non è il rigoglio dei suoli...o, meglio, è anche quello, ma soprattutto è un motivo legato alle circolazioni atmosferiche a larga scala che, per qualche motivo, sono state sfavorevoli all'affermazione dell'HP africano in sede mediterranea.
In altre parole...i suoli umidi e verdi aiutano a mantenere più basse le T in caso di ondata di calore, a parità di termiche, ma il fatto che sia proprio l'HP africano a mancare, non può che dipendere da dinamiche circolatorie generali e non dall'umidità pellicolare presente sull'Italia
E' un po' come in inverno quando ci chiediamo perchè manca il freddo sul continente...il motivo è dovuto quasi sempre a westerlies troppo tese oppure a risposte dinamiche calde verso N e NE
Non vedo quindi perchè questo discorso non debba valere anche per l'HP africano![]()
Forse , ripeto, a qualcuno non sono ben chiari i principi basilari della termodinamica che poi guidano anche il jetstream.....altrimenti vorrei chiedere a taluni perché sia così importante il SAI di Cohen riguardo alla formazione dell'hp termico russo siberiano. ....in ogni caso il discorso di Giuliacci non è una LEGGE bensì viene detto che un suolo fresco e umido NON favorisce incursioni afro il che non vuol dire che non possa accadere ma NON LE FAVORISCE. ....dopodiché viene l'ipotesi di marco di fine luglio nel ritenere molto improbabili estese e forti incursioni afro visto l'andamento di giugno e luglio. ....e l'ipotesi non faceva una piega.
Da quanto ho capito pensano semplicemente che il livello del suolo sia completamente slegato e ininfluente rispetto alla circolazione generale atmosferica. Cosa falsa perchè lo sanno benissimo quando ad esempio si parla di anomalie oceaniche. Gli HP termici invernali poi sono l'esempio più lampante e inconfutabile di come la superficie terrestre sia fondamentale
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Si ma scusate e allora il febbraio 2012 che è venuto dopo una prima parte di inverno mite?
E il febbraio 1956 arrivato dopo due mesi ancora più miti?
Giusto i primi due esempi che mi vengono in mente, ma ce ne sono a bizzeffe...
Anche lo stesso gennaio 1985 che arrivò dopo un novembre e dicembre 1984 piuttosto miti..
Sono le dinamiche molto molto in alto a comandare le nostre sorti, di quello che vi è al suolo non gliene pò fregà di meno..
e fu cosi che con mia grossa sorpresa il 26-27 febbraio 2018 mi accorsi che la meteo era ancora VIVA!
Grazie! è naturale che ci sono anche dinamiche molto più complesse. Ma qui non si dice che esiste solo questo. Qui si rideva perchè si diceva che il livello del suolo non influenza le dinamiche atmosferiche. In inverno poi secondo me per un luogo come l'Italia, così esposto a masse d'aria diverse, gli aspetti dinamici sono fondamentali. Poi ci sono eventi come i riscaldamenti stratosferici! Lo so benissimo. Però hai anche l'HP russo che in condizioni propizie lì si forma non solo perchè le correnti occidentali non sono forti e non disturbano, ma anche per le caratteristiche di quei vasti territori al livello del suolo
Ultima modifica di Marco.Iannucci; 25/08/2014 alle 05:35 Motivo: u
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Mah, a leggere certi commenti e considerazioni c'è da rimanere allibiti.
Comunque, visto che l'unico straccio di "parere" scientifico è l'articolo segnalato da Giuliacci vediamo un po' di entrare nel dettaglio di ciò che quell'articolo dice (e lasciamo a Giuliacci alcune sue libere interpretazioni).
Qui si trova buona parte, il resto a pagamento, ma credo sia più che sufficiente.
Asymmetric European summer heat predictability from wet and dry southern winters and springs | ReadCube Articles
Dopo tutte le cautele del caso (capacità di predizione povera, ampiamente da investigare ancora)
emerge che:
a) lo studio fa riferimento a inverni-primavere piovosi, non a quanto ha piovuto in giugno e luglio.
b) gli unici risultati soddisfacenti sono validi solo per il sud dell'Europa. I sostenitori delle leggi termodinamiche che regolano il fenomeno dovrebbero spiegarci allora perchè non si riscontrano risultati analoghi nel nord Europa, dove le porzioni di terre emerse e la continuità territoriale sono ampiamente maggiori rispetto alla più frastagliata Europa meridionale.
c)la cosa più importante: nell'articolo vengono semplicemente analizzati e correlati dati su ciò che succede in inverno primavera e ciò che succede in estate, ed a parte qualche meccanismo di feedback relativo all'Europa occidentale e settentrionale(?) non c'è alcun accenno a qualsiasi legge termodinamica che legherebbe le cose e che impedirebbe ad una ondata di calore africana di raggiunger l'Italia grazie ad un suolo umido o zuppo che dir si voglia.
Non a caso continuo a criticare, avendo apportato anche un minimo di conti, la libera interpretazione di Giuliacci.
Sintetizzando all'estremo:
1) un suolo umido dovuto ad abbondanti precipitazioni in inverno primavera in sud Europa sfavorisce heat wave nel resto d' Europa (e quindi anche nell' Europa meridionale). Considerazione del tutto personale: ma va?
Non sarà mica che lo schema prevalente di basse pressioni in inverno primavera che favoriscono le precipitazioni al sud col naturale spostamento a nord in primavera estate c'entri qualcosa?
2)se invece in Europa meridionale non ha piovuto può sostanzialmente succedere di tutto.
3)nessun accenno a ciò che succede ad inizio estate sul resto d'estate.
Infine, e su questo coloro che amano parlare di leggi termodinamiche dovrebbero rispondere, gradirei immensamente sapere perchè una massa d'aria calda che abbia voglia di far visita all'Italia dovrebbe aver paura di un lontano suolo zuppo quando necessariamente deve scorrere su una ben più grande superficie marina.
P.S.
Giusto per la cronaca, io non critico assolutamente gli studi citati, anzi.
Ciò che critico è la libera interpretazione che di essi si fa.
Io credo che nella stagione estiva avere un'umidità particolarmente elevata nei bassi strati possa ripercuotersi sull'andamento stagionale solo se a livello configurativo ci sono determinate condizioni al contorno. Provo a spiegarmi, prendendo come esempio la situazione del Nord Italia in questa martoriata estate 2014.
- Arriva una saccatura importante, che apporta notevoli quantitativi di pioggia e contribuisce alla saturazione degli strati superficiali del terreno
- Ulteriori eventi precipitativi contribuiscono all'accumulo di ingenti quantità di vapore acqueo nei bassi strati della troposfera (siamo in estate, fa caldo, e l'atmosfera può contenere molto più vapore acqueo rispetto alle altre stagioni)
- La presenza di geopotenziali a curvatura ciclonica e le infiltrazioni di aria secca in quota sono deleterie per la stabilità della colonna d'aria, dato che all'aria umida nei bassi strati, più leggera, basta rompere lo strato inversionale per far partire la convezione
- Se la configurazione atmosferica non cambia il circolo si auto-alimenta, dato che le precipitazioni convettive contribuiscono a mantenere elevati i tassi di umidità nei bassi strati
Con queste configurazioni "border-line", con il getto passante stabilmente in prossimità dell'arco alpino e senza importanti rimonte altopressorie, l'avere o meno elevate concentrazioni di vapore acqueo nei bassi strati può davvero risultare decisivo per gli effetti al suolo... Personalmente sono convinto che se fossimo stati in condizioni tipo il 2012, con terreni decisamente più secchi, in pianura padana le configurazioni avute in questo mese di agosto non avrebbero avuto i medesimi effetti.
Credo invece che se avessimo avuto delle possenti rimonte anticicloniche, il contributo apportato dagli elevati tassi di umidità dei bassi strati si sarebbe limitato ad uno stemperamento delle termiche nelle prime fasi dell'avvezione (a vantaggio però di un afa mostruosa) e nulla più.
![]()
Luca Bargagna
Segnalibri