
Originariamente Scritto da
mat69
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Buongiorno a tutti.
Ho postato questa carta e su questa vorrei fare due considerazioni.
La prima a lunghissimo raggio direi un“overlook” che ci proietta verso la stagione fredda.
Guardatela con attenzione in quanto rappresenta grossomodo l'ideale posizionamento degli assi del vortice polare durante la stagione autunnale affinché si prepari il terreno giusto ad una buona invernata europea.
Non solo perché consentirebbe un buon raffreddamento dell'area eurasiatica, fondamentale per costruire un buon inverno, ma soprattutto in quanto è il segno evidente di un buon funzionamento delle onde planetarie e di trasporto di calore equatore/polo.
Al momento è un'osservazione un po'prematura.. tuttavia se questa disposizione dovesse mantenersi anche per il mese di ottobre, verrebbero poste delle buone basi per le successive evoluzioni.
La seconda invece molto più concreta e temporalmente vicina.
Come postato nell'altro thread sulle disamine autunnali, pare ormai evidente che la nuova circolazione stia gradualmente assorbendo quella vecchia estiva e che vedeva un veloce getto subtropicale.
A questo punto è evidente che i motori della circolazione alle medie latitudini perdono la traslazione autonoma rispetto al getto polare e tendono a muoversi a seconda del tipo di contributo che ricevono dalla circolazione subpolare.
Non più quindi l'autonomia del getto trasportatore delle medie latitudini, visto quest'estate, ma il traino che arriva dal jet stream polare che disegna inevitabilmente un percorso più lento e ondulato.
Ecco allora che la problematica in merito alla possibile influenza dell'Atlantico verso l'Europa occidentale prende diversi connotati e apre a differenti considerazioni.
Se la corrente a getto sprofonda poco,si ha una naturale traslazione prevalentemente transalpina o con influenza al nord Italia.... ma è un'ipotesi che mi convince poco in quanto proprio la configurazione che sta prendendo il vortice polare mi porta a pensare che questa sia un'ipotesi da scartare al momento.
Se invece sprofonda verso le medie latitudini arrivando a quelle subtropicali, l'onda diviene più profonda e l'evoluzione ovviamente assai lenta o semi stazionaria.
In tal caso crea saccature alimentate ad intervalli (quindi evoluzioni ed involuzioni da cut – off a saccature o viceversa) con creazione ad est di coriacei e caldi promontori.
Se poi il contributo freddo canado-groenlandese dovesse assumere un assetto particolarmente baroclino con asse quindi obliquo, l'aria fredda scaverebbe gradualmente un percorso evolutivo verso est e a questo punto sarebbe importante verificare:
- se nel contempo il contributo nord Atlantico permane;
- la velocità traslativa della figura;
- la componente di quota (geopotenziali) in un'eventuale fase prefrontale.

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