Esatto.
Ma se scruti i dati di Meteosvizzera (o dell'slf, per es.) - relativi al solo comprensorio alpino elvetico - puoi trovare conferma del fatto che, in generale:
. il quantitativo di neve è un parametro molto variabile di anno in anno (e anche su finestre temporali più estese), riflette la caratteristica del tempo delle nostre lande, caratterizzato per l'appunto dalla grande variabilità;
. questa variabilità è evidentemente relazionata ai pattern meteorologici dominanti e si riflette nella tipologia di distribuzione dell'innevamento: con blocco anticiclonico su Europa centrale (circolazione ciclonica) scarsità (abbondanza) di neve su tutto il comprensorio, con correnti prevalentemente meridionali (settentrionali) come lo scorso anno accumuli sul versante sud (nord), con circolazione occidentale (retrograda) accumuli prevalentemente in quota (in pianura);
. ci sono dei trend sovrapposti alla grande variabilità: alle quote medio-basse si notano riduzioni (non per tutte le località significative, alle quote di pianura per es. è difficile scorgere trend significativi visto che non tutti gli anni nevica) del quantitativo di neve cumulata (somma della neve nuova) sull'arco degli ultimi 50 anni. Non così, invece, alle quote più alte (grossomodo over 2500 mslm).
Evidentemente, però, se si parla di turismo e sport della neve conta assai di più la frequenza (sia il numero di giorni con neve nuova, sia il numero di giorni con neve al suolo).
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In generale, trovo curioso (per usare un eufemismo) come spesso in queste discussioni ricorra una generale contraddizione di fondo. Quando fa comodo, si usano gli ultimi anni per incaponirsi sulla cosiddetta "pausa/fine/diminuzione (etc etc etc) del GW". Quando non lo fa più, si pretende di tornare alla nascita del pianeta. Forse decidersi, no?
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L'apporto scientifico è notevole e interessantissimo in questo thread.
L'interpretazione di quei dati direi non porta a fraintendimenti o scetticismi. (o no, Vall?)
Ma l'aspetto che ha dato origine a questo thread del romagnolo Raf e rimarcato dal riminese Giorgio, è un altro.
Credo sia proprio la nostra registrazione empirica del fatto che l'habitat in cui molti di noi vivono da più di 40 anni è mutato rapidamente.
Cicli vegetativi più brevi, stagioni larvali più ampie, nuovi insetti e nuovi bioritmi seguono cambiamenti climatici che hanno portato a fenomeni che soprattutto negli ultimi 3-5 anni ci danno sempre più un'impressione vicina all'idea di estremizzazione del clima.
Concordo con @Jadan da Roma che mi diceva di fare attenzione a certe retoriche giornalistiche per diffondere un'etica opposta all'attuale e sensibile al GW.
Al Gore ne è stato il fallimento.
Ma ora è troppo tardi per cautele secondo me. Ora (in questi prossimi 15-30 anni) l'umanità deciderà se sopravvivere o morire.
E non è un estremismo questo, con buona pace di chi lo crede.
Per chi se lo fosse perso, ecco un discorso scientifico su come il nostro sviluppo dovrà seguire il nostro ambiente.
Development : Environment
Johan Rockstrom: Let the environment guide our development | Talk Video | TED.com
amo i records e poco i cambiamenti di configurazione dei forum.Stay human!
Current Weather Conditions at san martino di lupari,
Il dato piemontese è verificabilissimo tramite nivometri Arpa disposti su buona parte del settore regionale, i più vecchi hanno dati dal 1990.Ora non sono a casa, ma da domani posso postare tutti i dati che volete.
Riguardo Sestriere, ciò che dici è palesemente falso. L'inverno delle Olimpiadi (il 2005/2006) al contrario è stato secco e poco nevoso, surclassato alla grande da quasi tutti gli inverni successivi. Sull'apertura all'Immacolata in passato, non so andare a memoria, dovrei guardare gli archivi. A dicembre 2006 nevicò mi pare proprio il giorno prima.. Quest'autunno 2014, invece, fece 21cm il 5 novembre, 14cm tra il 10 e il 12 novembre, 24cm tra il 15 e il 16 novembre, 8cm il giorno 18, 12cm tra il 27 e il 29 novembre, 20cm tra il 3 e il 6 dicembre, 1cm il 10, 14cm tra il 16 e il 17, e 18cm tra il 27 e il 28, per un totale di 79cm caduti in novembre e 53cm nel mese di dicembre. L'altezza neve minima (appena 2cm) si registrò il giorno 3 dicembre, e al giorno dell'Immacolata c'erano 16cm al suolo.
Per la cronaca, fece molto meno in novembre e dicembre 2005 (quelli delle Olimpiadi, per intenderci) con appena 13cm in novembre e 45cm in dicembre. Quindi questo novembre e dicembre è stato nettamente più nevoso. Oltre al fatto che ha nevicato di più, semplicemente l'altezza minima della neve al suolo è stata registrata il 3 dicembre, mentre nel 2005 (sempre 2cm) si registrò dal 23 al 29 novembre, cioè una manciata di giorni prima. Tutto lì.
Lou soulei nais per tuchi
Nessuno scetticismo, semplicemente guardare TUTTI i dati, e non solo quelli che fanno comodo.
E quello che si evince (almeno negli ultimi 20 anni, dato che sono i meglio monitorati e con dati più abbondanti) è un aumento delle temperature, precipitazioni stabili ma concentrate in meno episodi (meno giorni di pioggia), aumento della nevosità (e diminuzione dei giorni di neve) e riduzione del numero di giorni con neve al suolo.
E' sciocco guardare solo l'innalzamento della temperatura come è sciocco guardare solo le precipitazioni o solo la nevosità. Il mio intervento è solo per rimarcare che non esiste SOLO la temperatura..
Lou soulei nais per tuchi
Chiaro ma come fai notare bene anche tu la neve è caduta in NOVEMBRE e fino a diversi anni fa la neve del tardo Autunno doveva fare fondo per quella invernale per far partire la stagione...come ben avrai notato quest'anno a inizio Dicembre si è sciolta e fino a prova contraria la neve non si scioglie se le temperature non si alzano...
Chiaramente gli anni più nevosi per la zona derivano dall'influenza atlantica e ultimamente l'àncora di salvataggio è data da quello, se mi vieni a parlare di temperature però non ci siamo e in inverno non ci siamo sicuramente mantenuti ai livelli dei primi anni 2000...nei primi anni 2000 ricordo anche un bel -23 in paese vissuto sulla mia pelle, quest'inverno è nevicato ma le temperature per larghi tratti della stagione hanno fatto il minimo indispensabile (a parte Sauze di Cesana che non fa testo visto com'è posizionata) e la gente della zona afferma senza tanti fronzoli che gli ultimi inverni sono più 'caldi' del solito...anche se ovviamente non ci si riferisce ad un caldo estivo ma semplicemente ad un trend di temperatura tendente al rialzo che ha portato una zona solitamente molto fredda ad alzare sia le massime che le minime di un tot di gradi...
Al momento la cosa non fa differenza ma se il trend continua e l'Atlantico si fa meno incalzante fai presto a far calare la nevosità...![]()
P.S. quello che ti ho scritto sopra l'ho fatto solo per specificare...per il resto il discorso non fa una piega...le precipitazioni sono aumentate (ahimè ne so qualcosa) e anche i fenomeni di un certo livello ma spalmati su un certo numero di giorni...sono curioso di vedere fino dove si spingerà il trend![]()
Concordo su tutto. E non solo: quando si parla di comparazioni termiche fra oggi e l'optimum olocenico basandosi sulla presenza di ghiaccio occorre sempre stare attenti.
Se è vero che le ricostruzioni glaciali alpine mostrano che all'epoca dell'insediamento antropico il clima doveva essere più mite perché i ghiacciai erano meno estesi rispetto ad oggi, va sempre relativizzato il concetto che noi diamo all'oggi, quando si parla di dinamiche glaciali. Se per oggi intendiamo il medio XX secolo, direi che la cosa ha un senso. Ben altro, invece, se per esso intendiamo gli anni attuali. Tenendo in considerazione il fatto che i ghiacciai (soprattutto quelli più grandi, ovviamente) non sono in equilibrio con le condizioni climatiche attuali e mostrano dinamicamente il risultato delle sollecitazioni climatiche di diversi decenni fa (per es. per l'Aletsch si parla di un tempo di risposta all'equilibrio di 50-100 anni!), è molto probabile che si sia già superato termicamente l'Optimum olocenico. Se i ghiacciai fossero in equilibrio con il clima attuale, le Alpi sarebbero assai più deglacializzate rispetto a quanto non lo siano in questi anni. Per giganti come l'Aletsch è solo questione di pochi anni per vederli tornare ai livelli che avevano durante l'età del bronzo.
Del resto, le stesse le testimonianze paleobotaniche e archeologiche, se da un lato confermano la presenza di insediamenti alpini più precoci di quel che finora si credeva, dall'altro documentano pure come da allora il clima non sia più stato così caldo come quello odierno.
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