Mi unisco nell'attesa.
Però vi è da fare un'osservazione. Nel 1998 vi fu il più forte episodio di Nino se non ricordo male. Sebbene di una certa intensità il Nino del 2009 fu meno intenso di quello del 1998. Quindi vi è probabilità che questa estate, sebbene calda, non raggiunga i livelli del 2003. E' da prendere in considerazione le estati del 2009 o del 2012 al massimo...
Ma più che altro il 2003 è e rimane un estremo non importa quanti indici possano esserci simili; gli eventi estremi sono sempre in parte casuali.
Non capisco in discorso sull'amo, i picchi annuali dell'amo in corrisponenza dei nino sono appunto conseguenza dell'enso che influenza con alcuni mesi di ritardo (7-8) l'atlantico tropicale, lo si vede bene dalla cross-correlazione enso-amo con l'enso che precede l'amo:
tsgcos.corr.79.20.208.168.99.0.27.3.png
L'amo attuale è negativo sia l'indice della cpc che(in misura maggiore) quello di trenberth-shea che meglio rimuove l'impatto del gw di lungo termine sul nord atlantico:
http://climexp.knmi.nl/data/iamo_ersst_tsa.txt
Più interessante del valore numerico, il pattern(lasciato in eredità dalla nao positiva record) a ferro di cavallo con distribuzione delle anomalie di segno opposto a quelle da amo+:
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Ultima modifica di elz; 10/04/2015 alle 07:41
Andrea
Che bell'articolo Andrea.
in buona sostanza andremo ad uno scontro tra diverse "forzanti".
Quello "classic", ossia ENSO-QBO-AMO e le loro interazioni
Quelle della "new generation" leggasi maturazione del VP e conseguente posizionamento dell'AD durante il "semestre freddo".
FW e conseguenze......
Ecco, sarebbe anche interessante capire quali input da il sole soprattutto sugli index new generation
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.....casualmente estremo o estremo in modo casuale
se ciò fosse vero come commenti i picchi annuali AMO del 2005 e del 2012 ? nel 2005 non c'era nessun effetto ENSO, nel 2012 invece c'era la NinaOriginariamente Scritto da elz
L'AMO attuale non interessa ai fini dell'indagine illustrata, di questo indice interessa il picco annuale avvenuto in passato.Originariamente Scritto da elz
In particolare interessa quello del 2010.
Se attualmente l'indice AMO è negativo e non produce un picco annuale, come invece lo produsse nel 1994, nel 1998, nel 2005, nel 2010 e nel 2012, vorrà dire che la fase ENSO- che seguirà il Nino attuale sarà piuttosto stentata spesso a favore di condizioni di neutralità.
Si, questo è interessante. In particolare l'anomalia negativa a largo delle coste nord-occidentali africane è un indicatore che rafforza le speculazioni fatte.Originariamente Scritto da elz
Andrea
Concordo con Remigio, sia per i complimenti al bell'articolo di Andrea che per i dubbi relativi alla prossima stagione estiva.
Pur non eccependo sulle valide ed approfondite argomentazioni egregiamente proposte nel "pezzo", peraltro come precisato dallo stesso autore privo di obiettivi squisitamente previsionali, stiamo tutti notando in questi ultimi due anni l'inanellarsi di una serie di atipie, figlie di un cambiamento climatico in atto, che stanno in qualche modo sparigliando alcune delle pur sempre relative certezze scremabili originariamente su base teleconnettiva (e non solo....), tra i cui effetti annovererei anche la serie di shift stagionali osservati ultimamente.
Abbiamo sempre sostenuto correttamente che la caoticità del Sistema non consente un lineare incasellamento, soprattutto in ambito predittivo, delle variabili che entrano in giuoco nel determinare la successione delle dinamiche atmosferiche, in misura proporzionale alle distanze temporali esaminate.
In quest'ottica di "transizione", in cui sembra ci si debba confrontare con delle variabili "aggiunte", qualsiasi analisi a lunga gittata, anche se arricchita da elementi statistici, potrebbe risultare ulteriormente instabile negli esiti rispetto ad un passato anche recente.
Ovviamente quelle proposte in questo mio topic sono ipotesi, e l'ampio uso fatto del condizionale ne testimonia la opinabilità.
Ma un invito alla prudenza prognostica credo possa risultare, per quanto verosimilmente scontato a giudizio dei più, sempre opportuno e soprattutto attuale alla luce di quanto stiamo vivendo ai nostri giorni.
Ultima modifica di montel-NA; 10/04/2015 alle 08:15
"La meteo è una passione che non comprende solo colui che non la nutre"
Genny, forever.
Ciao Alex
Luca, i tuoi dubbi hanno pieno diritto di cittadinanza. Questi sono stati esplicitati nella parte finale e soprattutto nell'incipit, in cui ho linkato un'analisi precedente che da credito, non tanto e non solo ad indici di nuova generazione, quanto piuttosto a come quelli tradizionali siano influenzati dal cambiamento imposto sulle condizioni al contorno.
Come già anticipato prima da rafdimonte, i connotati teleconnettivi dell'inverno 2014-15 erano ben diversi da quanto questa stagione ha poi prodotto, al di là dei singoli episodi di forte magnitudine che hanno colpito il sud Italia ed in particolare la tua città.
La storia si ripeterà ?
Andrea
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