Mettendo da parte le percezioni personali, che ciascuno ha il diritto di manifestare, senza per questo dover essere classificato come "sottospecie" umana sulla base di percezioni personali opposte, è fisiologico che alcune condizioni ambientali rappresentino un disagio per il corpo umano, e a tal riguardo ad esempio in Italia i parametri standard di benessere per la climatizzazione estiva sono definiti a 26 gradi e 50% di ur. Oltre questi parametri si entra nel campo del disagio. E questo è oggettivo. Per cui, se milioni di italiani stanno vivendo da un mese con 31 gradi in casa, e 37 fuori, vuol dire che queste persone stanno affrontando condizioni di disagio fisico, oggettivo, non per scelta o per piacere, ne per una settimana sapendo che dopo saranno altrove. Per cui, la "morale" sull a/c, sull acqua calda, sul dentifricio o sugli antibiotici che 100 anni fa non c erano eppure si viveva lo stesso, non ha senso, e lo dico senza offesa e senza puntare il dito verso nessuno. Per la cronaca poi, visto che sono stati chiamati in causa "i nordici ", vi dico solo che i miei colleghi inglesi per un giorno che abbiamo toccato i 30 gradi a inizio luglio, sono andati completamente fuori di testa, non parlavano altro che del caldo, e mi hanno sparato l a/c in ufficio a 15 gradi! Garantisco che non erano per niente contenti e ancora oggi mi dicono se quel giorno è stato "caldo come in Italia", e che non potrebbero mai viverci in condizioni del genere. Saranno pure loro evidentemente una sottospecie microsociale malata....? Inoltre anche i media hanno parlato per due giorni solo del caldo, dei 36,7 gradi a Heathrow, mettendo in guardia la gente sul pericolo per la propria salute con quelle temperature. Per cui, massima solidarieta e comprensione per chi sta soffrendo il caldo in Italia! 😉