
Originariamente Scritto da
Nix novariensis
Il tutto comunque parte da un errore di interpretazione... nessuno ha parlato del 1988-89 come di un inverno complessivamente buono a livello nazionale.
Può qua e là essere ricordato con piacere da chi ha beneficiato dell'irruzione di dicembre (sud Italia) o delle inversioni di gennaio e le galaverne in PP, ma sono sempre opinioni legati ai differenti contesti in cui si vive.
Quello che invece si cerca di dire è che i "vecchi" inverni considerati brutti,
termicamente non erano sfasati come gli ultimi tre.
Il motivo per cui si parla molto del lato termico è che è quello che veramente sta andando in crisi in questi anni... se ci fosse un global drying (e sarebbe ENORMEMENTE peggio) si parerebbe molto di più di quello pluviometrico.
Nessuno vuole negare la differenza tra un 1988-89 e un 2013-14 e tutti comprendiamo il motivo per cui gli alpini (ma tutto sommato penso anche molti precipitofili di pianura) preferiscano nettamente il secondo.
Ma il senso di questo topic, per come almeno l'ho capito io, è quello di rimarcare che i "non inverni" di ora sono complessivamente ben più miti dei "non inverni" di 20 anni fa e che quindi c'è stato uno sfasamento notevole nelle temperature
Se aprissimo un topic dal titolo "inverni precipitofili a confronto", senza dubbio faremmo considerazioni pluvio-nivometriche, lasciando da parte quelle termiche.
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