Sembra proprio poter andare così, quest'anno.
Se si eccettua questo scorcio finale di febbraio, il mese di marzo sembra quello destinato ad assumere i requisiti più invernali rispetto ai tre miti e siccitosi che l'hanno preceduto, pur essendo il primo mese primaverile.
Appare probabile la tendenza ad un reiterarsi di rallentamenti del JS polare con incursioni del FP nel mare nostrum che, complici un incrementarsi dei gradienti verticali termici e barici tipici dell'avanzamento stagionale, peraltro in regime di shift stagionale, potrebbero sottintendere fasi a tratti perturbate e talora piuttosto fresche, con potenzialità nevose sia per le Alpi che a tratti anche per gli Appennini.... e poi chissà. Questo almeno per la prima metà del mese, ma forse anche oltre.
Vedremo.....