nel caso di Milano Brera è successo qualcosa di diverso e poco spiegabile, almeno dal 2008:
Temperatura media annuale
1994:Linate 14,6°C Brera 15,2°C
1995:Linate 13,7°C Brera 14,1°C
1996:Linate 14,1°C Brera 13,6°C
1997:Linate 14,8°C Brera 14,9°C
1998:Linate 14,8°C Brera 14,8°C
1999:Linate 14,3°C Brera 14,6°C
2000:Linate 15,1°C Brera 14,6°C
2001:Linate 14,5°C Brera ??,?°C
2002:Linate 14,6°C Brera 14,3°C
2003:Linate 15,2°C Brera 15,5°C
2004:Linate 14,8°C Brera 14,6°C
2005:Linate 14,3°C Brera 14,2°C
2006:Linate 14,7°C Brera 15,1°C
2007:Linate ??,?°C Brera 15,7°C
2008:Linate 14,3°C Brera 15,4°C (notate come me un andamento poco spiegabile?)
2009:Linate 14,5°C Brera 15,6°C
2010:Linate 13,5°C Brera ??,?°C
2011:Linate 14,4°C Brera 16,6°C
2012:Linate 14,2°C Brera 16,2°C
2013:Linate 13,6°C Brera 14,4°C
2014:Linate 14,8°C Brera ??,?°C
2015:Linate 14,9°C Brera 16,5°C![]()
Come è quello che hai scritto finora? Tu hai scritto che se non c'è urbanizzazione le aree rurali si scaldano quanto quelle urbane.
Il messaggio a cui hai risposto (Mese più caldo e mese più freddo) è riferito alla media globale, ho scritto più volte che di caso in caso possono esserci variazioni nell'uso dei suoli sia nelle aree urbane tanto quanto in quelle rurali ma mediate globalmente le variazioni nel land use sono modeste e le osservazioni nelle aree urbane non sono un problema poichè in media le aree rurali si scaldano tanto quanto quelle urbane, questo è un dato di fatto.Quello che mi sembra improbabile è la seconda parte. Tu citi l'esempio di Las Vegas: è un caso limite, di una città in mezzo ad un deserto. Contestualizziamo un attimo e guardiamo le nostre città: possono Milano, Bologna, Roma, essersi raffreddate grazie all'espansione urbana?E' stato utilizzato cemento o asfalto riflettente negli ultimi 100 anni? La parte che prima era rurale (campi coltivati e/o aree incolte) e che negli anni è diventata centro commerciale/capannone/parcheggio multipiano può essersi raffreddata? L'asfalto tiene più fresco del prato? Su..
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Las Vegas ho scritto che era apposta un caso estremo ma non cambia i concetti di fondo ovvero:
-le isole di calore già ci sono quando iniziano le rilevazioni e la loro successiva variazione nel tempo è più modesta o nulla e può anche esserci un calo dell'isola di calore urbana.
-le variazioni locali nell'uso dei suoli ci sono anche nelle aree rurali e possono essere altrettanto grandi quanto nelle aree urbane e possono essere di entrambi i segni, di conseguenza una variazione nella differenza urbano-rurale non è necessariamente dovuta all'isola di calore urbana.
E per chi crede che l'uhi sia un fenomeno recente un caso di studio(lo sottolineo un singolo caso ad esempio) ben noto è quello di Londra in cui l'articolo conclude che:
http://www.metlink.org/wp-content/up...ondon_2010.pdf
The UHI for Central London (as estimated at SJP and LWC) must have developed
before the start of the twentieth century.
UHIs have increased and urban-related
warming has occurred at the LHR and KEW
sites located on the periphery of London.
At LHR, mean temperature increased by
0.4 degC between the start of the record in
1949 and 1980. Since 1981 there has been
no further increase in the UHI.
Since 1981 there has been
no further increase in the UHI. It is expected
that other sites located in the outskirts of
Central London (like LHR and KEW) would
show similar courses of change in their UHIs
over the twentieth century, but sites within
Central London would show no urban-related
warming trends (i.e. constant UHIs) compared
to rural stations around London.
Si c'è l'isola di calore urbana a londra ma negli ultimi 110 anni nel centro non è più variata mentre la città si espandeva, aumentava l'uso di energia etc.
Evidentemente oltre al fatto che l'isola di calore già c'era (ed il suo aumento è limitato alle aree dove si è espansa la città) nel centro devono esserci stati degli effetti compensativi, ci sono tante cose che variano all'interno di un nucleo urbano.
Ultima modifica di elz; 09/06/2016 alle 21:03
Il 26 ottobre era domenica, giusto? Quel giorno ero a Monte Poggio e a tratti cadde un po' di tutto, poi quando riprendemmo la strada di casa nevicava ... e nevicò fino quasi al Faiallo. Paradossalmente ma non troppo proprio poco prima del passo, pur guadagnando lievemente quota, la neve divenne prima mista poi addirittura pioggia, poi girò nella notte.
Giovanni
Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009
Non so quanto possa essere affidabile tuttavia mi pare uno studio interessante,seppur fatto su piccola scala:
climate4you UrbanHeatIsland
L'esempio di Milano Brera/Linate (Brera stazione storica attiva dal 1763) è la conferma che anche con isola urbana immutata negli ultimi anni, i milanesi o almeno una parte di loro non possano stabilire quali siano le anomalie termiche dal 2008 ad oggi in cui hanno vissuto rispetto ad un riferimento trentennale storico, nè tantomeno i mesi più caldi o i mesi più freddi prendendo i dati dello stesso periodo.
Quindi ottimo dal 1753 ad oggi
Quel che si può fare è stabilire l'entità dell'isola di calore odierna (come fatto ora, appunto) ma l'isola di calore del Settecento, Ottocento o primo Novecento non vedo proprio come si possa calcolare
Giusto per capire..
Anno 1861 - numero degli abitanti:
Torino: 173.000
Grugliasco: 2.531
Collegno: 2.074
Rivoli: 5.736
Beinasco: 1.233
Nichelino: 1.641
Moncalieri: 10.680
Settimo Torinese: 3.983
Oggi (dati 2014)
Torino: 893.133
Grugliasco: 38.009
Collegno: 50.121
Rivoli: 49.591
Beinasco: 18.237
Nichelino: 48.121
Moncalieri: 57.120
Settimo Torinese: 47.785
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Lou soulei nais per tuchi
Ti dirò che la parte più strana, a mio avviso, è il decennio 1996-2005, con Linate più calda di Brera![]()
Davvero, se dovessi fare un'analisi dei dati, quel periodo sarebbe sicuramente a rischio "scarto", anche in blocco. In effetti però, nemmeno Brera 2007-2015 me la racconta tanto giusta...ma qui possiamo fare qualche considerazione.
Collegandomi anche al resto della discussione, direi che l'influenza microclimatica umana sulle temperature è dovuta principalmente a tre fattori:
- uso del suolo (l'agricoltura ed il pascolo NON sono naturali);
- urbanizzazione alias cementificazione;
- concentrazioni locali di certi gas e particolati.
Dire che l'isola di calore urbana sia costante nel tempo, indipendentemente dal costruito (cementificato) e dalla combustione, mi pare palesemente forzato e probabilmente sbagliato. Per la pianura padano-veneta, in particolare, negli ultimi 20 anni circa abbiamo assistito a due cambiamenti importanti:
- costante aumento delle aree urbanizzate (cementificate) anche indipendentemente dalla crescita demografica, anzi spesso con una parallela diminuzione della densità abitativa;
- miglioramento della qualità dell'aria (il PM10 una volta nemmeno se lo filavano, c'era ben di peggio da respirare).
Entrambi, tendenzialmente, hanno contribuito all'aumento termico locale, dato che l'isola di calore si è espansa e dunque è diminuito l'effetto rinfrescante delle brezze tra città e campagna (nonché la diminuzione delle nebbie persistenti nei maggiori centri urbani). Inoltre è quasi sparito quel particolato pesante, che soprattutto nei decenni tra i '50 e gli '80 aveva un chiaro effetto raffreddante locale (favorendo anche l'aumento delle nebbie persistenti). Ecco che l'aumento di Brera, maggiore di Linate, sembra meno strano; bisognerebbe anche indagare su eventuali cambiamenti nell'ambiente urbano in cui è posizionata la stazione (ed eventualmente del posizionamento stesso).
Certo ci sono eccezioni a queste regole, in particolare:
- gli ambienti urbani portano sicuramente a minime mediamente più elevate (e non di poco), ma possono anche portare a massime leggermente più basse di quelli agricoli nelle giornate di pieno sole; l'effetto complessivo rimane comunque riscaldante;
- alcuni usi di suolo sono raffreddanti es. il caso Las Vegas con i parchi (prati verdi, alberi) nel deserto.
Tuttavia, per le nostre zone, credo di poter sostenere le considerazioni di cui sopra.
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